mercoledì 28 settembre 2016

Altre news sul Salone del Libro

E' una settimana poco ispirata per la scrittura, mi dedico così a parlare ancora del Salone del Libro di Torino. La scorsa settimana trattai la frattura tra Milano e Torino. 
Oggi vi do qualche altra indicazione su Torino. Intanto sono state decise le giornate: dal 18 al 22 maggio 2017. Il Presidente sarà Massimo Bray, ex ministro, il nome completo è Salone per il Libro, la Musica e la Cultura, gode dell’appoggio della compagine societaria di Mibact, Miur e Intesa Sanpaolo accanto a Regione Piemonte, Città di Torino e Città Metropolitana di Torino. 
Una parte centrale del Salone sarà rivestita dai progetti sviluppati assieme ai due Ministeri soci: quello di alternanza scuola-lavoro ed educazione alla cittadinanza attiva, promosso dal Miur, e quello di promozione del libro e della lettura sviluppato dal Mibact.  
Il Salone la sera chiuderà al Lingotto attorno alle 20 per trasferirsi nel centro di Torino con una ricca offerta di eventi nelle librerie, biblioteche, palazzi e altre sedi, in un palinsesto che vedrà il coinvolgimento diretto di tutti i soggetti della filiera del libro e della cultura. 
Fra i nuovi spazi protagonisti ci sarà il Grattacielo di Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo ha infatti ribadito l’intenzione di mettere a disposizione il nuovo Grattacielo per l’intera durata del Salone, come spazio per la programmazione di eventi culturali: incontri, reading, spettacoli ed altri eventi. Il progetto del Salone 2017 sarà sviluppato e condiviso con gli editori che lo vorranno, e che ora potranno anche partecipare ai lavori della Fondazione in forma associata. 

Fonte: libreriamo.it

lunedì 26 settembre 2016

Mirca

Questa poesia l'ho postata poco tempo fa, la prima settimana settembre. Ha avuto poche letture, meno di quante in realtà ne meriti. Voglio riproporla, esige più attenzioni. Aiutatemi a diffonderla!


Hai presente
quelle giornate
estive
in cui te ne
stai
all’ombra di un albero
e osservi il sole?
Le cicale ti fanno
compagnia con
il loro frinìo
e ti senti
sereno,
immerso
nella natura.
Ogni tanto una brezza 
di vento
ti solletica
la  faccia
e una
formica
si arrampica
sulla tua
ciabatta estiva.
E ti senti
in sintonia
con la
natura
e il
mondo.
Osservi il tuo
cane
respirare dolcemente
mentre ti guarda
con un occhio chiuso
e uno aperto.
Sei libero da ogni
tristezza e difficoltà.
Pensi, veramente
di essere felice.

Hai presente quando
ti senti in sintonia
con la
natura
e tutto il
mondo?

Beh, tu sei la mia natura e il mio mondo.

venerdì 23 settembre 2016

Riflessioni sulle fiere dei libri

Avrete sentito parlare nei mesi scorsi dello strappo tra il Salone del Libro di Torino e l'AIE (Associazione Italiana Editori) che a sede a Milano. Proprio a Milano, in concomitanza con il Salone del Libro, è stata organizzata, nello scorso mese di maggio, una manifestazione libraria. Da qui sono iniziate le prime paure di uno strappo. Cosa che, dopo una estate tormentata, è successa. Nonostante l'interessamento di due Ministri, Giannini e Franceschini, probabilmente il prossimo anno ci godremo ben due eventi di portata internazionale a cento chilometri l'uno dall'altro... italian style!
Le cause, cosa che ho dedotto leggendo qua e là, sono varie: sicuramente non ha aiutato l'inchiesta giudiziaria mossa contro il gruppo francese GL Events, che gestisce l'evento torinese e che ha indebolito il Salone. Milano mi pare che non si sia mossa pian piano, anzi. E' partita già sicura di raggiungere l'obiettivo. Questa volta, ho però la sensazione che i ministri interessati abbiano fatto il loro lavoro egregiamente, una volta tanto non ho nulla da rimproverare. Ce l'hanno messa tutta per trovare una mediazione adeguata.
Il risultato è che l’AIE sta progettando una manifestazione a Rho con i grandi editori, dal 19 al 23 aprile 2017, mentre l' appuntamento  al Lingotto di Torino, con una settantina di editori indipendenti, sarà con i medi e piccoli editori.
Per seguire le due vicende: www.salonelibro.it  -  www.aie.it

mercoledì 21 settembre 2016

Errorissimi e altri

Riprendo un articolo che ho trovato su Libreriamo.it - completo lo trovate qui: libreriamo.it/erroripiùcomuni - dove il docente e scrittore Massimo Roscia ci illustra le espressioni italiane “a rischio di estinzione”, i neologismi di cui potremmo fare a meno e gli errori grammaticali più comuni…
Dopo “La strage dei congiuntivi” Roscia ha realizzato un libro, Di grammatica non si muore, per proporre la grammatica (ai ragazzi ma non solo) in modo utile ma anche giocoso e divertente. Quali sono le espressioni linguistiche italiane “a rischio di estinzione”? I neologismi di cui potremmo benissimo fare a meno? Gli errori grammaticali oggi più comuni? Ad illustrarceli in questa intervista lo stesso autore.
Nell'articolo si legge che... Tra le specie linguistiche “estinte” c’è l’accento circonflesso, che è caduto in disuso ed è andato a fare compagnia ai floppy disk, ai videoregistratori VHS, ai gettoni telefonici e a Mazinga Z. Tra le specie “a rischio di estinzione” – e, almeno questa volta, non c’entrano i mutamenti climatici, l’inquinamento, la deforestazione o il bracconaggio – ci sono sostantivi, pronomi e modi verbali. A causa di un utilizzo sempre più pigro e passivo dell’italiano e della crescente diffusione di genericismi (parole polivalenti come bello, carino, grande, tipo, molto, cosa, roba, importante e fare), molti bei vocaboli rischiano di scomparire. Stessa triste sorte sembra toccare all’aggettivo o pronome dimostrativo codesto (gli ultimi esemplari sono stati avvistati in Toscana) e, in misura minore, al povero congiuntivo, troppo spesso sbrigativamente sostituito con l’indicativo, un modo verbale che richiede scarso impegno, è comodo da indossare come una tuta da ginnastica e facile da montare come una libreria di Ikea. Tra le specie “in via di estinzione” c’è invece il punto e virgola, l’elegante segno del mondo di mezzo, il panda della punteggiatura.
E poi ancora... Quali, invece, le espressioni e i neologismi di cui, a tuo parere, occorrerebbe fare a meno?
La formazione di neologismi è come la fotosintesi clorofilliana; è un fenomeno naturale e spontaneo. Ogni giorno nascono nuovi vocaboli e nuove locuzioni che vivono, per un tempo indeterminato, tra simpatia e diffidenza, accettazione e rifiuto, effimero e duraturo. Il loro destino dipende dalla comunità dei parlanti ed è, ripeto, del tutto normale. Io stesso arricchisco costantemente il mio lessico personale con parole fresche di conio (create con l’aggiunta di prefissi o suffissi, prese in prestito da altre lingue, importate dalla tecnica o adottate dal frasario giovanile) ma, in alcuni casi, più per motivi di natura estetica che linguistica, non riesco a farle mie. A quali parole mi riferisco? Promozionare, situazionare, efficientare, attenzionare, ingressare, deliverare, brandizzare e debrandizzare, adultizzarsi, pedaggiare, agendizzare. E potrei continuare.
L'intervista continua con gli errori...
Quali sono i 5 errori più comuni che si commettono in grammatica?
I cinquemila errori più comuni sono… Purtroppo (e non pultroppo), nonostante la buona tenuta dell’italiano – che è una lingua vigorosa, robusta, capace di resistere ai maltrattamenti e di generare gli opportuni anticorpi – gli errori sono sempre tanti, troppi. Mi limito ai più piccoli – intendo dal punto di vista grafico –, quelli che riguardano gli apostrofi (non centra niente, un’abbraccio, un ora,qual’è, d’avvero e daccordo), gli accenti (sò, stò, fù, ré, quì, quà, tré, sù) e la punteggiatura (virgole gettate a casaccio sulla pagina come semi nei campi in una giornata ventosa; punti che compaiono come pruriginose bolle della varicella; punti che scompaiono lasciando il lettore in apnea; parentesi che sfidano il moto perpetuo e restano aperte all’infinito; puntini di sospensione che rompono gli argini e diventano sette, quindici, venticinque…).

E' veramente una intervista molto interessante e che ci fa riflettere, io per primo continuo a commettere ancora tanti errori. Però uno non lo commetto, continuo a leggere!

lunedì 19 settembre 2016

Premiazioni NORDEST CONTEST

La settimana scorsa vi ho parlato in due post differenti,  nordestcontest/racconti e nordestcontest/foto, dei vincitori delle due sezioni del contest.
Oggi vi parlo della serata delle premiazioni. Per chi non se lo ricordasse, sarà sabato 24 settembre - mancano pochi giorni - a partire dalle 21, nella bellissima location del Rivamancina di Verona. 
Assieme ad OTTO EVENTI, MEBOOK E FARENHEIT451, vi aspetto ad un evento culturale di assoluto, rilevo ospitato in una location dove potrete godere dei migliori cocktails e della sfiziosa cucina di una città che ha fatto della storia e della cultura il suo fulcro.
L'ingresso è gratuito, il concorso è di caratura nazionale, la location é super... mancare non si può!!!

venerdì 16 settembre 2016

La parte migliore dell'uovo

Questo racconto l'ho scritto tra domenica 17 luglio e ieri mattina. Magari un giorno finirà in qualche libro. Il titolo è lo stesso di questo post.
Buona lettura.


E' bello scrivere di domenica mattina, sembra che il tempo trascorra senza pretendere nulla in cambio.
Non ho scadenze importanti di lavoro e questo mi rilassa molto, l'aria fresca mi accarezza la schiena e anche sentire mio figlio che canta tante canzoni mixandole mi aiuta ad essere discretamente sereno. I bambini risolvono le differenze mescolandole tra loro. Sarebbe così facile risolvere i problemi se anche noi adulti ci comportassimo alla stessa maniera. Invece siamo persi nelle nostre difficoltà. Magari un giorno torneremo ad essere maturi come lo sono loro, i bambini.
Sta saltando sul letto e ogni tanto mi chiama e mi dice “Guarda papà, come salto!”, in realtà la frase non è proprio così perché non riesce ancora a pronunciare la r, però il senso del suo entusiasmo riesco a carpirlo anche se mi fa sorridere la frase che gli esce dalla bocca “Gualda papà, come salto!”. I bambini adorano la solitudine, e non capisco quelle persone che la vedono sempre come un difetto e un limite. La solitudine è l'emblema della ricerca di pace e tranquillità per ogni artista e i bambini sono tutti artisti. Come direbbe un grande scrittore italiano, Erri De Luca, La solitudine è un albume, la parte migliore dell'uovo. Per la scrittura è una proteina. Sostituite la scrittura con la voglia di scoprire il mondo e la frase diventa perfetta per ogni bambino.
A volte vorrei avere la capacità di Beckett nel descrivere la solitudine e l'incomunicabilità. Più lo leggo e più capisco che, ognuno di noi è solo e forse è una mera illusione pensare di vivere nella società civile. Magari tramite la parola cerchiamo di dimostrare di essere vivi, ma come direbbe il buon Samuel: Il tacere non è silenzio. E tramite il nostro silenzio affoghiamo nell’autostima. Bassa o alta che sia. Ma il vero problema non è avere una bassa autostima, il vero problema è avere una bassa autostima e vivere le proprie emozioni con molta intensità. Ti senti sempre fuori luogo e deludente nei confronti di tutti. La dannazione è questa. La vera dannazione, cari individui che parlate sempre, non è la solitudine. Dietro ad ogni solitudine c’è una persona che lotta con la propria autostima. E non serve parlare così tanto, vi risparmio il non capirmi. Parlare poco è un gesto d’amore. Non mi state sul cazzo. Io vi amo, tutti! Ma avete ragione, non siete voi tutti uguali e poco comprensivi nei miei confronti, la realtà dei fatti è palese: sono io fermo sui miei principi.
Ma torniamo al discorso iniziale, prima che vi parlassi di Beckett, di De Luca e di mio figlio. Vi parlavo di quanto è bello quando il tempo scorre senza pretendere nulla in cambio. E’ propri così, come non ci si abitua all'abbandono, e ricordatevi che la solitudine non è abbandono, noi esseri umani facciamo fatica abituarci allo scorrere del tempo. Affoghiamo nel mare dell’ansia alla perenne ricerca della nostra autostima, ben sapendo che il tempo ci presenterà il conto. E forse chi è fermo sulle proprie posizioni è destinato ad osservare il tempo che scorre.
Il cuore batte per tutti e il cervello funziona. Sarebbe bello riassumerci con così tanta facilità. 
E' bello scrivere di domenica mattina e quando parlo della scrittura il mio sguardo è di una tenerezza infinita.

mercoledì 14 settembre 2016

NordEst Contest, racconti

Siamo ormai prossimi alla premiazione, di entrambe le sezioni del contest, fotografia e scrittura - sabato 24 settembre al Riva Mancina di Verona, tutte le info nei prossimi giorni [thanks to OTTO associazione culturale] - del contest sul NordEst. 
Come già comunicato dagli amici di Mebook e Associazione Fahrenheit 451, il vincitore, della sezione racconti, del concorso ''Un incrocio di sguardi e bicchieri'', è ALFONSO LIGGIERI, giovane scrittore di Caserta che l'ha spuntata per pochi voti. Il suo racconto "Tre personaggi in cerca di una maschera" è un diario di viaggio di 24 ore nella Venezia del carnevale.
Inutile dirvi che, vi aspettiamo per la premiazione a Verona e vi invito a scoprire meglio tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione del contest. In Italia cultura se ne fa, basta aprire gli occhi...

lunedì 12 settembre 2016

Ricordando David & Johnny

Oggi ricordo la morte di due grandi americani, Cash e Foster Wallace. Il primo, morto nel 2003, lo tributerò con il video che trovate a fine post. Il secondo, morte nel 2008, lo tributo con un articolo che ho trovato proprio oggi nel post.it. L'articolo completo lo trovate qui: ilpost/fosterwallace.

Come si legge nell'articolo, una volta, in una intervista, la sorella Amy cercò di descrivere David Foster Wallace a chi non lo aveva mai incontrato come «uno che, dopo averci parlato solo qualche minuto, ti sembra appena sbarcato da una navicella spaziale». Mentre il giornalista David Lipsky, inviato dalla rivista Rolling Stone, trascorse cinque giorni con lui, viaggiando per centinaia di miglia, parlando di politica, letteratura, cinema, dipendenze e depressione. Lipsky (che ha trascritto il materiale registrato nelle loro conversazioni in Come diventare se stessi, Minimum Fax) dice: David era alto quasi un metro e novanta, e quando era in forma pesava novanta chili. Aveva gli occhi scuri, la voce dolce, un mento da cavernicolo, una bocca adorabile, con le labbra a punta, che era il suo tratto migliore. Camminava con l’andatura molleggiata dell’ex atleta: un movimento ondulatorio che partiva dai talloni, come se ogni fisica fosse un piacere.
Promosso per tutte le superiori con il massimo dei voti, ha giocato a football, ha giocato a tennis, ha scritto una tesi in filosofia e un romanzo ancora prima di laurearsi ad Amrhest, ha seguito un corso di specializzazione in scrittura creativa, ha pubblicato il romanzo, ha fatto sì che una città intera di editor e scrittori bercianti, sgomitanti e pronti a gambizzare chiunque si innamorasse di lui perdutamente. Ha pubblicato un romanzo di mille pagine, ha ricevuto l’unico premio del paese che si assegna a chi viene riconosciuto un genio, ha scritto articoli che restituiscono meglio di qualunque altra cosa la sensazione di ciò che significa essere vivi al giorno d’oggi, ha accettato una cattedra speciale di scrittura creativa presso un’università californiana, si è sposato, ha pubblicato un altro libro e si è impiccato all’età di quarantasei anni. (Come diventare se stessi, David Lipsky, minimum fax).
David Foster Wallace era un grande, dovreste leggerlo. E' uno di quelli che non potete non leggere. Così come non potete non ascoltare Cash. Eccolo qui:


sabato 10 settembre 2016

NordEst Contest

Siamo ormai prossimi alla premiazione - sabato 24 settembre al Riva Mancina di Verona, tutte le info nei prossimi giorni [thanks to OTTO associazione culturale] - del contest sul NordEst. 
Come già comunicato dagli amici di Mebook e Associazione Fahrenheit 451, il vincitore del concorso ''Un incrocio di sguardi e bicchieri'', è DOMENICO TIMPANO, giovane reggino, il quale ha dimostrato, con il suo scatto, di avere centrato il tema richiesto dal bando.
Inutile dirvi che, vi aspettiamo per la premiazione a Verona e vi invito a scoprire meglio tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione del contest. In Italia cultura se ne fa, basta aprire gli occhi...

giovedì 8 settembre 2016

Tacere

Mi sto appassionando sempre di più a Beckett, forse perché ha descritto così bene la solitudine e l'incomunicabilità. Più lo leggo e più capisco che, ognuno di noi è solo e forse è una mera illusione pensare di vivere nella società civile. Magari tramite la parola cerchiamo di dimostrare di essere vivi, ma come direbbe il buon Samuel: Il tacere non è silenzio.




lunedì 5 settembre 2016

Mirca

E' da fine di luglio, se non ricordo male, che non pubblico materiale mio. Beh, direi che è giunto il momento di farlo.
Questa poesia è inedita, dedicata a Mirca, facile intuirlo. Magari finirà in qualche mio libro, o magari no. I sentimenti comunque non cambiano.



Poesia per mia moglie

Hai presente
quelle giornate
estive
in cui te ne
stai
all’ombra di un albero
e osservi il sole?
Le cicale ti fanno
compagnia con
il loro frinìo
e ti senti
sereno,
immerso
nella natura.
Ogni tanto una brezza 
di vento
ti solletica
la  faccia
e una
formica
si arrampica
sulla tua
ciabatta estiva.
E ti senti
in sintonia
con la
natura
e il
mondo.
Osservi il tuo
cane
respirare dolcemente
mentre ti guarda
con un occhio chiuso
e uno aperto.
Sei libero da ogni
tristezza e difficoltà.
Pensi, veramente
di essere felice.

Hai presente quando
ti senti in sintonia
con la
natura
e tutto il
mondo?
Beh, tu sei la mia natura e il mio mondo.

venerdì 2 settembre 2016

Dance me

Oggi va così, con Leonard.

...
col suono di un violino che brucia
conducimi danzando oltre il panico
fin dove starò al sicuro
sollevami come un ramo d’ulivo
e sii la colomba che mi riporta a casa
guidami danzando fino in fondo all’amore

...