venerdì 16 novembre 2018

Chissà che fine faranno...

Ve ne avevo già parlato in un post il mese scorso, questo: maurofornaro.blogspot.com/miricordanounlibrofurore, oggi ritorno a parlare della carovana di migranti che si sta avvicinando agli Stati Uniti. Anzi, alcuni sono già arrivati. L'articolo completo è questo: ilpost.it/migranticarovana. La particolarità è che i primi ad essere arrivati sono i più discriminati, anche all'interno degli stessi migranti. Discriminazione tra persone discriminate, che belli gli esseri umani...

Circa 400 persone della carovana di migranti ... sono arrivate al confine tra Messico e Stati Uniti, nella città di Tijuana. Anche se il gruppo principale della carovana è ancora a oltre 2.000 chilometri dal confine, i 400 migranti si sono separati dal resto del gruppo – composto al momento da circa 5.000 persone – a Città del Messico, proseguendo il viaggio su alcuni autobus. Ora vorrebbero entrare negli Stati Uniti, nonostante da settimane il presidente Donald Trump dica che farà di tutto per impedirlo: per ora ha ordinato il dispiegamento di circa 9.000 soldati al confine.
I migranti che hanno raggiunto il confine martedì si sono uniti a un gruppo di 80 persone che era già arrivato domenica, e tra i quali ci sono diverse persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, che hanno raccontato ai giornalisti di essersi staccate dal gruppo per le ripetute discriminazioni subite dagli abitanti dei luoghi attraversati e dagli altri migranti del gruppo principale.
La prima città statunitense oltre il confine è Chula Vista, un sobborgo di San Diego, all’estremo sud della California. La US Customs and Border Protection (CBP), l’agenzia governativa statunitense che si occupa della sicurezza dei confini, ha detto che chiuderà alcune strade tra San Ysidro e Otay Mesa, le due località sul confine, per installare nuovo filo spinato e barricate.
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Fonte: web

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