lunedì 26 novembre 2012

Primarie

Alcuni pensieri veloci, scritti stanotte :
1) Quasi 4 milioni di votanti per 2€ (minimo) sono 8 milioni di euro. Tutti i soldi di finanziamento pubblico a cosa servono se non alla vita democratica di un partito? Capisco che non sono i 2 euro a cambiare la vita di una persona. Ma allora non lamentatevi che la politica ci ruba i soldi, o vi siete fatti prendere da questa partigianeria elettorale?
2) Il sud ha premiato molto Vendola, sarà un vantaggio o uno svantaggio per Renzi?
3) Visti i grandi numeri dei voti presi sia da Bersani che da Renzi, volete dirmi che in un eventuale Governo, di uno dei due, l'altro non ne farà parte? Sembra un ragionamento da partito democratico...
4) Offro da bere a tutti i votanti di Tabacci, basta che mi diano prova della loro scelta di voto.
5) Le primarie sono la conferma che la politica per sopravvivere deve coinvolgere i cittadini e non continuare a sfruttare il popolo ignorante. Casini non lo ha ancora capito...
6) Sarà anche un partito in difficoltà ma il PDL non riuscirà mai a fare le stesse cose che ha fatto il PD ieri. Mi costa dirlo ma queste primarie, sicuramente migliorabili, meritano un plauso.
7) Al dibattito tv tutti citavano persone molte vicine alla chiesa, spesso importanti rappresentanti, il primo è stato Vendola, per accaparrarsi i voti dell'enorme numero di militanti del partito e cattolici praticanti, ieri sera sia Bersani che Renzi a parlare di progressiti e regioni rosse, finti e bazabanchi.
8) Secondo me il PD è nato proprio ieri sera. Ma quelli del PD non se ne sono accorti.
9) Domenica se proprio fossi costretto ad andare a votare per il ballottaggio, tra Renzi e Bersani voterei Berlinguer.

 

giovedì 22 novembre 2012

Guerra tra poveri

Il PDL è talmente allo sbando che ognuno indica una propria data delle primarie. Ora pare che si svolgeranno nella famosa data del 16 dicembre (www.ilpost.it), news delle 16.00 del 22 novembre. Dovrebbero essere a turno unico. Intanto la signora Santanché, candidata, pare siano 11 i candidati ma il Fatto Quotidiano dice che potrebbero essere 20, dichiara che spera di vincere ma vorrebbe tanto che poi Berlusconi si candidasse comunque a premier. Penso che un T.S.O. per la fidanzatina di Sallusti sarebbe utile. Sono curioso di vedere come ne uscirà Alfano dalle primarie, intanto probabilmente ne uscirà Alessandro Proto. Volete sapere il perché? E' indagato. Direi che la linea di continuità con il passato è ancora la solita, la politica come strumento per non andare in carcere. 
La primarie PDL sono patetiche. Il partito non c'è più, le guerre intestine sono destinate a non far riconoscere dai perdenti il futuro vincitore. Dovrebbero esserci i fascistelli Silighini Garagnani e Meloni, Sgarbi, l'equivalente di Tabacci nel centrosinistra. Per comodità li chiameremo prezzemolini. Secondo me ha buone possibilità il preferito di Silvio, Samorì. Comunque vada, sarà sicuramente un insuccesso. 
Onestamente il PD sta dando una prova di democrazia, interna, e trasparenza. Il PDL non ha più motivo d'esistere, e all'orizzonte si prospetta la frande balena bianca...

Debito pubblico

Nella settimana in cui ci fanno conoscere il redditest, che secondo me è una gran cagata! Nella settimana in cui nascono nuove formazioni politiche, sia a destra che a sinistra, alla faccia della spesa pubblica per sostenere i costi della politica. Vi segnalo un bel file che mi ha fatto conoscere il mio amico Moreno (@MorenoDeAngelis), è un riassunto veloce e molto facile da consultare sul debito pubblico italiano: Debito pubblico. Come si dice nel sito che ha postato il file (www.cnms.it), se non capisco non pago. Aggiungo io, magari! Vabbè, intanto leggete e tenetevi i vostri 33mila euro di debito pubblico... bacini!

venerdì 16 novembre 2012

American Ciacoe

Mercoledì 28 novembre, i baldi giovani di American Ciacoe Quartet (www.facebook.com/AmericanCiacoe), saranno ospiti dell'Antica Osteria Romana (www.facebook.com/anticaosteria.romana) di S. Giustina in Colle (Pd). Mentre l'oste Luca penserà a riempirvi lo stomaco, American Ciacoe Quartet nutrirà la vostra testa e la vostra anima. Il fulgido quartetto, vi riporterà nel ventesimo secolo americano, tra letteratura, parlata e letta, musica, tutta rigorosamente dal vivo, e cultura a 360°. Un signor reading, come direbbero quelli studiati, un reading con i contro coglioni, come direbbero i nostri amici...  Uscirete dal locale ubriachi, di cultura e di vino. 

Iscriviti alla cena direttamente sulla pagina di American Ciacoe o scrivi all'Antica Osteria. 
Costo €20, coccole comprese.

giovedì 15 novembre 2012

Sicurezza sul lavoro...

Riporto integralmente un articolo che ho letto oggi su Corriere.it (www.corriere.it) di Alessandra Farkas (@afarkasny). Tratta della fuga (sì, con la U) dell'industria del porno dalla California. Il problema? E' un problema del cazzo. Il recente referendum del 6 novembre obbliga gli attori porno a mettere il preservativo. Capirete che il gusto di vedere un film porno dove un attore indossa il preservativo è lo stesso che avrebbe un prete se dovesse effettivamente rinunciare alla castità, o lo stesso gusto che avrebbe un parlamentare a lavorare per ciò che viene pagato. Morale: che gusto c'è?
A parte queste battute, l'articolo fa riflettere molto. Secondo me la California rischia di perdere tanti soldi che il mercato del porno garantisce. Da non dimenticare il fatto che i primi a difendere la produzione tradizionale sono stati i bacchettoni repubblicani, proprio quei bei conservatori di destra che alla domenica vanno a pregare e si fanno fotografare con la famiglia sorridente, difendono una produzione cinematografica così oltraggiosa come quella del porno. Come se Casini fosse applaudito da Comunione e Liberazione ma fosse anche divorziato...
 
Fuga da Hollywood. Il referendum approvato lo scorso 6 novembre in California che obbliga gli attori dell’industria porno a mettere il preservativo sta causando l’esodo di massa da Los Angeles dei produttori di film a luci rosse. “Il pubblico che ama i film porno non vuole guardare un attore che usa il preservativo e perciò qui non c’è più mercato”, ha spiegato Larry Flynt, il leggendario editore dell’impero di riviste e video Hustler che ha deciso di spostare la produzione dei suoi film da Beverly Hills in Messico, Arizona e Hawaii. Oltre che a Budapest, capitale europea dell’industria a luci rosse.
Altre 300 società di produzioni hard potrebbero seguire l’esempio di Flynt. “Girare a Los Angeles diventerà troppo complicato e costoso”, ha detto al Los Angeles Times il regista-produttore Glenn King, proprietario della MeanBitch Productions: “Siamo una piccola impresa. Se non riusciremo a sopravvivere per colpa di questa nuova legge, cercheremo altre opzioni”.
Quella che sulla scheda del voto figurava come ‘Measure B’ era stata promossa dall’Aids Healthcare Foundation – la più grande organizzazione mondiale per la cura dell’Aids – con l’appoggio di note femministe come Gail Dines, (docente di sociologia al Wheelock College di Boston e autrice di Pornland: How Porn has Hijacked our Sexuality) e di superstar del genere erotico quali Aurora Snow secondo cui “chi dice no al sesso non protetto rischia di essere licenziato”.
Ma la ‘Measure B’ aveva creato anche un’altra singolare alleanza tra gli impresari del porno e il partito repubblicano dello stato, uniti nella crociata pro-businss per fermare un’iniziativa destinata a dare il colpo di grazia ad un’industria da un miliardo di dollari di giro di affari e 10 mila posti di lavoro circa, già danneggiata dalla crisi delle vendite dei Dvd e il porno libero su Internet.
“Gli attori porno californiani sono impiegati di un’industria legale che dovrebbero godere degli stessi standard di sicurezza sul lavoro dei loro colleghi di altri settori”, conclude lo studio che verrà pubblicato sul prossimo numero di Sexually Transmitted Diseases che esamina l’incidenza record di malattie veneree tra gli attori porno, il 67% dei quali donne.
Siete d’accordo con questa tesi? E’ stato giusto regolare quest’industria?
E come si spiega che la campagna sponsorizzata dalla ricchissima lobby pornografi-conservatori non sia riuscita a sconfiggere un’organizzazione non profit come l’Aids Healthcare Foundation?

lunedì 12 novembre 2012

Primarie

Essendomi perso l' avvincente (immagino...) confronto tra i 5 candidati del centro sinistra, chiedo a qualche buonanima di rispondere a queste mie domande. Così magari capisco come sono andate le cose.

1) Quanto soporifera è stata la serata?
2) Qualcuno ha detto qualcosa di sinistra? Concetto, ovviamente, contestualizzato nel 2012.
3) Qualcuno ha dichiaratamente condannato il finanziamento pubblico ai partiti?
4) Qualcuno ha dichiaratamente detto che legge elettorale vorrebbbe?
5) Chi ha fatto più populismo sui termini "progressisti" e "moderati"?
6) Chi è stato al passo con i tempi?
7) Chi si è autoaccostato ad Obama?
8) Chi ha leccato di più il culo alla Chiesa?
9) In quali termini si è parlato di diritti delle persone?
10) Chi ha avuto il coraggio di dire che il Governo Monti è l'unico governo che potevamo permetterci?
 

giovedì 8 novembre 2012

All'alba di un nuovo giorno

Ho letto l'articolo di Antonio Talia (@AntonioTalia) apparso su AgiChina24 (www.agichina24.it), che parla del diciottesimo congresso del partito comunista cinese. Durante il congresso verrà eletto non solo l'uomo che sarà segretario del partito fino al 2022, ma lo stesso uomo sarà anche l'uomo più potente al mondo, probabilmente anche prima di Obama, e senza aver speso tanti soldi per la campagna elettorale...
Nell'articolo si legge che Hu Jintao, segretario del partito e presidente della Repubblica,  ha nuovamente escluso qualsiasi riforma politica in senso multipartitico: “Dobbiamo continuare a promuovere sforzi attivi, e nello stesso tempo prudenti, per perseguire una riforma della struttura politica ed estendere la democrazia popolare -ha detto Hu- ma non copieremo mai i sistemi politici occidentali”. Con buona pace di molti analisti, che ritenevano che il pensiero di Mao Zedong sarebbe stato archiviato in sordina, il segretario ha nominato almeno tre volte il “Grande Timoniere”, padre fondatore della Repubblica Popolare Cinese.
L'articolo, prosegue con un Hu Jintao scagliatosi con particolare durezza contro la corruzione, quello del segretario è suonato quasi come un allarme: secondo Hu, il Partito deve impiegare “tutti i suoi sforzi nella lotta alla corruzione, promuovere l’integrità e mantenersi vigile contro ogni degenerazione”. “Se falliamo nel gestire tale problema in maniera adeguata, la corruzione potrebbe dimostrarsi fatale per il Partito, e anche causare un collasso del Partito e dello Stato”.
L'articolo prosegue sul fronte economico. Il segretario del Pcc ha invocato uno sviluppo “più bilanciato, coordinato e sostenibile” dopo un decennio in cui la Cina è diventata la seconda economia globale, avvertendo tuttavia enormi squilibri interni nella distribuzione della ricchezza. “Entro il 2020 dobbiamo raddoppiare il Pil raggiunto nel 2010 e il Pil pro capite tanto per i residenti urbani che per quelli rurali” ha detto Hu. 
Fronte militare, il segretario del Pcc ha detto che la Cina deve diventare “una potenza marittima”, in un chiaro richiamo alle numerose contese territoriali che oppongono Pechino al Giappone e a vari paesi del sudest asiatico. L’esercito, dice Hu, “deve essere in grado di portare avanti diversi compiti, il più importante dei quali è la vittoria di una guerra locale, ai tempi dell’era dell’informazione”.
Il Diciottesimo Congresso del Pcc si concluderà mercoledì prossimo, e giovedì il Partito presenterà la nuova squadra di leader al comando fino al 2022. La nomina di Xi Jinping alla successione di Hu Jintao e quella del vicepremier Li Keqiang al ruolo di premier sembrano scontate.
Curioso il fatto che molti media nazionali non abbiano neanche nominato questo evento di caratura mondiale, se non altro per l'importanza della Cina nello scacchiere globale, evidentemente i vestiti di Michelle Obama e di Ann Romney interessano di più...

mercoledì 7 novembre 2012

Gli altri

Si sedette a guardare il mondo.
Tutti si girarono a guardarlo, evidentemente sapevano di essere osservati.
Ognuno si sentì in dovere di parlargli 
e di dirgli cosa doveva fare e cosa non,
come lui la pensava e come si sarebbe dovuto comportare.
Gli altri, obbedienti timorati di Dio, sapevano tutto e dispensavano consigli.
Lui non si sorprese, l'umanità non lo stava sorprendendo. Lo stava deludendo, come sempre.
Erano tutti figli del dolore
che non avrebbero mai capito la differenza tra l'essere sordi e avere le proprie idee.

domenica 4 novembre 2012

Pari opportunità

La cosa che più non capisco è la fiducia che ancora una parte degli italiani continua a dare ai "nostri" rappresentanti. Nel sito di Cittadinanzattiva (www.cittadinanzattiva.it) ho trovato la notizia, in realtà ripresa da Il Messaggero (www.ilmessaggero.it), dello stanziamento di 5.656.000 euro da parte della Camera per «favorire la mobilità» dei parlamentari nei prossimi tre anni. La  spiegazione di Montecitorio: «I deputati devono pur essere messi in condizione di andare a lavorare».
Evidentemente i mezzi pubblici a Roma non funzionano solo per i parlamentari, per tutti gli altri funzionano bene...
Quindi, ai deputati serve un parcheggio sempre a disposizione in piazza del Parlamento, riservato e gratuito, evitando così di prendere multe per sosta selvaggia e per ottimizzare la giornata lavorativa. Curioso il fatto che di soldi per le comodità dei nostri parlamentari ci siano sempre mentre  i trecentotrenta milioni di euro per l'assistenza alle persone gravemente autosufficienti potrebbero non esserci più. Almeno stando a quanto prevede il disegno di legge di stabilità attualmente all'esame della Camera. Risorse che hanno scatenato la protesta delle associazioni dei malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), che sarebbero i più gravemente colpiti dalla rimodulazione prevista dal Governo. Anche per questo tutto il mondo politico sta facendo appelli per ripristinare la dotazione inizialmente prevista per il prossimo anno. Questa notizia l'ho ripresa del sito del Sole24ore (www.ilsole24ore.com).
Per cercare di capire meglio la questione bisogna partire dalla Finanziaria 2007. In quell'occasione il Governo Prodi e il Parlamento istituirono un Fondo per le non autosufficienze, che aveva a disposizione 100 milioni di euro per il 2007 e 200 milioni di euro sia per il 2008 che per il 2009. Negli anni successivi le dotazioni sono state riviste, non sempre in modo continuo e con conseguenti proteste.
La spending review di luglio (Dl 95/2012, articolo 23, comma 8) ha messo a disposizione del Fondo per gli interventi urgenti e indifferibili (creato con il decreto anti-crisi del febbraio 2009 e "gestito" dal ministero dell'Economia) una somma di 658 milioni di euro per il prossimo anno. Soldi da destinare su un doppio binario: il primo deciso da un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri tra varie finalità (dalle politiche giovanili alle professionalizzazione delle forze armate); il secondo e «in via prevalente» (come recita testualmente la norma) al finanziamento dell'assistenza domiciliare prioritariamente nei confronti delle persone gravemente non autosufficienti, inclusi i malati di sclerosi laterale amiotrofica. Quell'«in via prevalente» è stato interpretato dalle associazioni dei malati di Sla come la metà del budget, 330 milioni di euro. Ma è qui che interviene il disegno di legge di stabilità, che toglie 631,7 milioni al Fondo per gli interventi urgenti e indifferibili e va a creare un nuovo Fondo per gli interventi urgenti a cui destina 900 milioni di euro. Le finalità sono molte, come università, famiglie, giovani, sociale, ricostruzione dell'Aquila, ecc e quindi non c'è più un impegno specifico sul Fondo per le non autosufficienze. Da qui le associazioni dei malati di Sla e dei loro familiari chiedono un passo indietro o che venga ripristinato un apposito capitolo di spesa per le finalità di assistenza.  I ministri del Welfare, Elsa Fornero, e della Salute, Renato Balduzzi, hanno promesso di impegnarsi a trovare una soluzione, quindi trovare quei fondi?! Molte star della politica si sono schierata a favore del ripristino del finanziamento, il segretario Pdl Angelino Alfano, il leader dell'UDC Pierferdinando Casini e quello di SEL Nichi Vendola. Immagino abbiano impiegato poco tempo per contattare il Governo, a Roma per loro il parcheggio non è un problema...

sabato 3 novembre 2012

Perle di non saggezza

Qualche considerazione sulla settimana politica, veloce, veloce. Anche alla luce del fatto che con la pancia piena, fin troppo, non è detto che si ragioni sempre bene. O forse sì.
  1. In Sicilia il PD festeggia, grazie ad una affermazione PD/UDC. Sul piano nazionale alle primarie del "centro sinistra" partecipano PD e SEL. Quindi, in prospettiva futura, si potrebbe delineare un'asse PD-UDC-SEL. Catto comunisti, con qualche nostalgico comunista e una manciata di democristiani che per pudore non voterebbero mai a destra. Praticamente i riformisti, così si definiscono. Che poi litigheranno per il riconoscimento delle coppie di fatto e delle coppie omosessuali, riformisti...
  2. L'IdV sta deludendo e magari fra due anni lo farà anche il M5S, con quale coraggio potrei tornare a votare? Di Pietro tutto sommato non mi dispiaceva ma si è dimostrato come altri suoi colleghi di partito. Se il partito è il nuovo che avanza allora siamo messi male. Solo loro hanno fatto una seria opposizione, quella della Lega Nord non è opposizione è cieca ottusità, ma una volta arrivati in alto, cioè nelle amministrazioni regionali e in parlamento, hanno dovuto scegliere rappresentanti a volte poco credibili. La conseguenza sono gli scandali che stanno colpendo il partito, anche alla luce del fatto che i partiti hanno troppi soldi da gestire, vero Tonino?
  3. Lo stesso problema lo avrà M5S, Grillo mi piace, non condivido tutto quello che dice, ma se D'Alema dichiara che la sua è antipolitca vuol dire che ha paura. Quindi, le proposte sono interessanti. D'Alema è la cartina tornasole della politica, come il Vaticano lo è per le questioni sociali del Paese, il nostro... Però i problemi del M5S è che ormai ha una valenza nazionale e quindi si troverà, come l'IdV, a scegliere persone poco rappresentative. Nel movimento è pieno di bigotti e cattolici che non capiranno le idee di Grillo. 
  4. Come ho detto da tempo, il Pdl è morto ed è destinato a dividersi. Alle primarie probabilmente la spunterà Alfano ma sarà un partito debole e con molte fuoriuscite. Secondo me, molti rappresentanti del partito provenienti dal nord, in primis Galan, protrebbero allargare il centro di Casini, Rutelli, Fini, Montezemolo, Marcegaglia. Le elezioni regionali, soprattutto quelle in Lombardia, saranno la dimostrazione che la Lega Nord è la vera figlia della DC e non il Pdl. Quindi la Lega sopravviverà mentre il Pdl no.
  5. Lo stile Marchionne e lo stile FIAT non mi sono mai piaciuti, è un po' come lo stile Juve. Vecchi figli di Casa Savoia, detentori del potere e con la puzza sotto il naso. Non a caso Meroni giocava nel Toro...