mercoledì 26 febbraio 2014

Comprate i libri ma poi leggeteli!

Avrete sicuramente sentito parlare dell'ormai imminente flashmob letterario del prossimo primo marzo, organizzato dall'Associazione Culturale Caffeina, da anni impegnata nella diffusione e nella salvaguardia della cultura (fonte: libreriamo.it/primomarzocompriamounlibro).
Partecipare è semplice, basta andare in una qualsiasi libreria della propria città e acquistare un libro. E' un gesto di civiltà e fiducia, perché la cultura è l'unico modo per salvare il nostro paese. E' da anni che lo dico!  
L'evento è anche su Facebook (facebook.com/flashmob1°marzo) ed ha superato le 75mila adesioni.
Oltre a comprare i libri ricordatevi poi di leggerli, anche con calma, perché una libreria piena di libri è bellissima, ma una testa vuota è desolante...

lunedì 24 febbraio 2014

Matteo ci mette la faccia ma noi ci mettiamo il c...

Riprendo interamento un commento di Scanzi nel suo blog (ilfattoquotidiano.it/ascanzi). Lo condivido pienamente e vorrei aggiungere che, purtroppo anche questo nuovo primo ministro, di sport non se ne parla. Aspetto secondario del nostro paese, a parte quando poi si deve elogiare la voglia di abnegazione e lavoro da parte degli italiani quando si deve elogiare un successo sportivo. Vorrei solo aggiungere che Renzi si dice favorevole al bipolarismo ma oggi il suo governo riceverà la fiducia da svariati partiti... DC docet!
Buona lettura!

E menomale che Renzi era quello coraggioso, quello furbo: quello del cambiamento. Macché: nient’altro che un democristiano 2.0, un Enrico Renzi, un Matteo Letta. Un serial bugiardo che mira a cambiare affinché nulla cambi. Un Gattopardo ibridato con Peppa Pig. Un rottamatore, sì, ma intenzionato a desertificare non il “vecchio” quanto la buona politica, la credibilità e la competenza. Parafrasando due delle sue poetesse preferite, Jo Squillo e Sabrina Salerno, “oltre l’ambizione non c’è di più”. Il suo governo è uno strazio così evidente che non ha senso infierire. C’è la Mogherini, quella che a L’aria che tira si vantava che loro (il Pd) mai e poi mai avrebbero ridato i soldi pubblici del finanziamento-rimborso ai partiti. C’è la Madia, nota inesperta di tutto. C’è la Boschi, nota (ma poco) e basta. Ci sono Alfano, Lupi e Lorenzin, giustamente felicissimi (solo Renzi poteva allungargli la vita) e vicini al “cambiamento” come Povia a Jimi Hendrix. C’è Franceschini, uno che c’è sempre, e la sua sola presenza inamovibile rende pressoché impossibile votare Pd (a meno che non si sia intrisi di un masochismo bulimico). Ci sono le lobby: Confindustria, Coop, Cl. C’è un dalemiano nel ruolo chiave dell’Economia. C’è la Pinotti, che un anno fa votava Bersani, come tutti gli attuali ministri piddini (tranne Boschi). C’è la civatiana Lanzetta buttata là senza preavviso, giusto per isolare Civati e applicare alla perfezione il Manuale Cencelli, garantendosi quindi i voti di tutte le 812 correnti Pd. E c’è soprattutto Orlando, il carismatico e guizzante Andrea Orlando, uno che vorrebbe abolire ergastolo e 41 bis, uno che ha un’idea di giustizia al cui confronto Ghedini è antiberlusconiano. Uno che non ci doveva essere, perché Renzi (in una delle sue 2 o 3 idee di pregio avute negli ultimi mesi) voleva il “magistrato in servizio” Gratteri, ma con coraggio di Don Abbondio ha poi obbedito pure lui a Re Giorgio. Renzi, renziani (verso cui siamo sempre più solidali) e stampa folgorata sulla via di San Matteo da Rignano la meneranno nei prossimi giorni con il 50% di quota rosa, l’esiguo numero dei ministeri che “una roba così solo De Gasperi nel secolo scorso” e l’età mediapiù bassa nella storia della Repubblica Italiana. Tutte cose buone per glorificare le pagliuzze e nascondere le travi.
La verità è che Renzi era e rimane un restauratore, un gattopardo: un Craxi-Berlusconi senza avere la bravura – anche maligna – di entrambi. Più che un Renzi I, questo è un Letta 2 o un Napolitano 3. Un rimpasto alla democristiana con supercazzola annessa, scappellamento a destra e qualche antani prematurato per indorare la pillola a un elettorato sempre più vilipeso (che pare accettare tutto o quasi).
Renzi voleva essere il nuovo Blair, ma sembra più che altro il vecchio Rumor. Meno preparato, però.

sabato 22 febbraio 2014

La perdente, sempre di moda!

Il buon Kafka avrebbe detto Spesso è più sicuro essere in catene che liberi. Io, con molto meno talento, dico più o meno le stesse cose con queste due poesie che vi ripropongo. La perdente e Ernest non lo avrebbe mai fatto.


LA PERDENTE

Sei una perdente
perché non hai mai lottato veramente
perché sai sempre che perderai
perché in realtà non hai voglia di vincere.
Non sai cosa sia il coraggio.
Sei una perdente
come un uomo ubriaco.
Sei una perdente
come una torta riuscita male.
Sei una perdente
come chi non ti capisce.
Sei una perdente
come le idee che vivono lo spazio di una notte.
Sei una perdente
come gli amori nati già morti.
Sei una perdente
come il tuo esempio e la tua opinione.
Sei noiosa
come questa poesia.
In questo caso avrei perso io,
ma la mia rivincita ce l’ho.
Perché tu non potrai nulla contro lo specchio.
Continuerai a guardarti e sarai sempre sicura che quella perdente che vedi
sei tu.
Io, invece, no!
Questa noiosa poesia può finire subito.
Ora.
 
 
 
ERNEST NON LO AVREBBE MAI FATTO
 
Si lasciarono con un ultimo bacio.
Perché le loro vite inseme non erano mai state amore.
A pensarci bene e a voler sorridere
la loro relazione era una bisca clandestina.
In quel poco tempo che trascorsero insieme,
si amarono e si distrussero.
Ma solo così potevano essere felici.
Perché lui non la amava, la viveva profondamente.
Ogni istante, ogni disperato istante.
Lui odiava la parola amore, gli altri amavano,
lui faceva di più.
Ma sapeva che l’unico a vincere era il destino.
Non si salutarono.
Camminarono, lontani dalla loro vita insieme.
Ognuno in compagnia della propria solitudine.
Lei, con in mano il libro che lui le aveva regalato,
quello del suo scrittore preferito.
Un libro da leggere centinaia di volte,
per continuare ad amare, il suo uomo abbandonato.
Per versare lacrime e assaporare rimpianti.
Lui, con la rabbia di chi non merita di perdere.
Neanche se il gioco è clandestino.

Poi, un giorno,
un attimo prima di spirare
lei penserà a lui
e quel bacio che darà al vuoto
in quella camera di ospedale
sarà per quell’uomo
perso anni prima.
Per paura e per vigliaccheria.
Quando lui verrà a saperlo
sarà seduto su una panchina, al parco.
Ormai vecchio e vinto, ma non sconfitto, dalla vita.
E sputerà per terra, per la rabbia.
E piangerà, perché lei non leggerà più quel libro di Hemingway. 
 
 
 
 
LA FATICA DI NON PENSARE ma anche il mio precedente libro, UNA COMPLESSA SEMPLICITA', si possono acquistare anche online, LA FATICA DI NON PENSARE è acquistabile anche in formato e-book, al prezzo di € 3,49.  Alcuni siti dove poterli acquistare: www.ibs.it, www.amazon.it, www.unilibro.it.
LA FATICA DI NON PENSARE  è acquistabile anche nel sito dell'editore, www.edizionidelfaro.i 
 e nelle librerie.
plus.google.com/MauroFornaromebook.it/MauroFornaro. Cliccando sul banner "Libreriamo book camp" nel sito libreriamo.it, cercate il mio profilo. 
 
Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore.
F. De André

venerdì 21 febbraio 2014

In attesa del prossimo post, rileggetemi!

In attesa del prossimo post, mi rilasso un po' e nel mentre vi invito a leggere alcune delle mie ultime poesie, tutte di febbraio, quindi ancora fresche. Seguitemi nei social e comprate i miei libri. Non avete scuse, ho messo tutte le info! GRAZIE.

Tispiegocomefunziona
Fraintendimenti
Ludwing


LA FATICA DI NON PENSARE ma anche il mio precedente libro, UNA COMPLESSA SEMPLICITA', si possono acquistare anche online, LA FATICA DI NON PENSARE è acquistabile anche in formato e-book, al prezzo di € 3,49.  Alcuni siti dove poterli acquistare: www.ibs.it, www.amazon.it, www.unilibro.it.
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F. De André

mercoledì 19 febbraio 2014

La vita non è quella degli altri

Restando sul filone "vai avanti per la tua strada", vi invito a leggere queste due riflessioni. Non dimenticarsi mai che la cosa importante è la strada che si percorre, la meta finale è si importante ma riuscirà mai a dare le emozioni che si provano lungo il tragitto.


«Sarei contento di averla tutta la vita. L’avrai tutta la vita - disse l’altra parte di lui. L’avrai. L’hai, adesso, e questo è tutta la tua vita: adesso. Non c’è nient’altro che ora. Non c’è né ieri, certo, né un domani. Che età vuoi raggiungere prima di capirlo? Esiste solo ora, e se ‘ora’ dura solo due giorni, allora due giorni sono la mia vita e tutto ciò che vi è contenuto sarà proporzionato».
Ernest Hemingway, “Per chi suona la campana”

 I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri."
Albert Einstein

lunedì 17 febbraio 2014

Ti spiego come funziona

Ultima poesia e ovviamente ancora inedita. Mi piace il titolo, mi fa molto figo. Il testo non è malaccio ma necessita di qualche revisione. Intanto leggete, prometto che renderò la poesia più concreta.



Inizierei con il dirti che
chi ha il telepass
non è un privilegiato
è semplicemente più furbo
degli altri.
Quindi
questa è la conferma che le persone
spesso sbagliano.

Perché anche
di chi beve il caffè zuccherato non ti devi fidare
ma questa la capirai solo con l’esperienza.
Così come
non potrai mai decidere
di amare una persona,
perché una persona la ami
quando sei già nel suo cuore.

Ricordati,
una poesia
può essere
orribile.
Anche più orribile
di una donna
ma difficilmente
potrà farti
più male di una donna.
Ma è bello
vivere
sapendo che un
pensiero,
per una persona,
non ti fa
dormire.
Le insonnie
sono
fantastiche
se il loro
motivo
è la passione.
Quindi,
ed è un mio suggerimento,
non fare le cose
per aspettarti
che poi le persone
ti dicano
“Grazie, mi hai fatto stare bene”
Falle per il semplice
motivo
che fanno stare bene te.

Sai cosa ti devo dire?
che l’umanità
si divide
in due.
Quelli che vivono infelici
e dicono di cercare
fa felicità.
La maggioranza dei nostri
colleghi umanoidi.
E quelli che vivono
per provare emozioni.
Siamo in pochi. Credimi.
Perché fratello
chi rinuncia a vivere
una emozione
ha già perso.
Se hai ancora dubbi:
quando non capirai
cosa sarà giusto fare
pensa ad una auto in panne
e pensa al tuo cuore
in panne.
E poi pensa alla persona che ti
ha messo il cuore
in panne.
E ora sorridi
perché ti piacerà.
E se lei non ti seguirà
avrà già perso.
La vita
è come un lavoro,
cerca di sceglierti
quello che ti piace
perché poi ti segnerà
per tutta la tua
esistenza.
E se è il caso
cambia lavoro.
A proposito di lavori.
Non ci sono lavori più facili,
né persone più portate
a vivere bene.
Scrivere, ad esempio,
non ti farà vincere nella vita
ma se non lo farai
vorrà dire che hai già perso.

La vita
ricordalo bene
finisce sempre
male
ovvero con la morte.
Quindi non ascoltare
il mondo che ti dice
che sei strano,
sii te stesso
e solo se lo sarai
saprai che è
il mondo ad essere
strano.
Non tu.
La vita
oltre che
a finire sempre male
a volte finisce
come questa poesia.
In maniera strana.
Che ne so,
magari con un TI SALUTO.
Oppure con un TI ABBRACCIO FORTE.
O, più probabilmente,
con un FANCULO A LEI.



LA FATICA DI NON PENSARE ma anche il mio precedente libro, UNA COMPLESSA SEMPLICITA', si possono acquistare anche online, LA FATICA DI NON PENSARE è acquistabile anche in formato e-book, al prezzo di € 3,49.  Alcuni siti dove poterli acquistare: www.ibs.it, www.amazon.it, www.unilibro.it.
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 e nelle librerie.
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F. De André

venerdì 14 febbraio 2014

Non sempre decidere

Oggi posto una poesia che il sito prosaepoesia.net (per tutto il 2013 il sito mi ha pubblicato con frequenza e aiutato a fare pubblicità dei miei libri, grazie ancora a facebook.com/lamberto.salucco) ha pubblicato lo scorso 26 dicembre, l'opera è tratta da La fatica di non pensare (edizionidelfaro.it/lafaticadinonpensare). Questa è stata l'ultima pubblicazione dedicata alle mie poesie. Nel sito prosaepoesia.net le trovate.  Vi chiedo cortesemente di mettere il vostro I LIKE e di condividere la poesia nei social. Se poi vi avanza un po' di tempo fatevi follower di questo blog. Gracias
 
 
Non sempre decidere
vuol dire scegliere.
A volte è solo una rinuncia.
Altre, solo un prolungare
la sofferenza.
Considerando che spesso e volentieri
proviamo a capire
gli altri
solo per un nostro tornaconto,
considerando che ci sforziamo
di capire
gli altri
senza conoscere veramente
noi stessi,
concludo dicendo che
la comprensione è una estrema forma di egocentrismo.
 
 
 
LA FATICA DI NON PENSARE ma anche il mio precedente libro, UNA COMPLESSA SEMPLICITA', si possono acquistare anche online, LA FATICA DI NON PENSARE è acquistabile anche in formato e-book, al prezzo di € 3,49.  Alcuni siti dove poterli acquistare: www.ibs.it, www.amazon.it, www.unilibro.it.
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F. De André

martedì 11 febbraio 2014

Il culto della (mia) personalità

Nel giorno del mio compleanno, dedico questo post proprio a me stesso. Questa è una delle mie ultime poesie, quindi ancora inedita. Io, contrariamente al mondo che sta fuori, sono pieno di difetti e limiti. Tutti gli altri, almeno così dicono, sono leali, onesti, disponibili e chiari. Io, no. Io vivo. P.S. Comprate i miei libri.




Fraintendimenti


Come si può non pensare
di fraintendere
quando c’è qualcuno
disposto a pagare
per andare a votare?

Come quelli che non
vogliono
fare gli spazzini
in Italia
e vanno
a lavare
piatti
a Londra,
strano
no?

E che dire di quelli
che non vogliono
più il tuo
amore
ma hanno bisogno
di parlare con te?

La vita
in realtà
ha bisogno
dei propri
spazi.
Che tu sia
un genio
o l’ultimo
dei porta borracce.
Aveva ragione
il vecchio Miller,
anche per scrivere un
pessimo romanzo
servono una sedia,
un tavolo e
un po’ di sana
solitudine.

Sono prigioniero
della mia libertà
ma senza
di lei
sarei perso.

Il fraintendimento
più grande
è di quelli
che
dicono di aspettare
ma in realtà
stanno morendo dentro.
Perché
viviamo
nel paese
dei superficiali
che vanno a vedere
i cinepanettoni
e poi piangono
la morte
di un Nobel.

La natura
è un sistema
perfetto.
Noi umani
no.
E poi
se proprio
vogliamo
chiuderla qui
il vero fraintendimento
è che dopo
la vita
viene la morte.






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F. De André