venerdì 28 settembre 2012

Nessuna incertezza

Gli dicevano che "stava lì" solo perché gli faceva comodo. Altrimenti avrebbe cambiato da tempo.
Gli dicevano che non era serata, per lui specialmente.
Gli dicevano che aveva proprio un bel caratterino e che era impossibile parlare con lui.
Gli dicevano di portare pazienza, che bastava attendere.
Gli dicevano "mi manchi" e poi finiva lì.
Gli dicevano che serviva anche il tempo sprecato.
Gli dicevano che servivano anche i fiori appassiti.
Gli dicevano che era importante piangere, per lui era fondamentale sorridere.
Gli dicevano che era un importante punto di riferimento e poi finiva lì.
Gli dicevano che bastava essere meno intollerante, ma non sapevano la differenza tra intolleranza e insofferenza.
Gli dicevano che partivano da lontano per vederlo ma poi l'attesa non finiva più.
Gli dicevano che i progetti erano tanti, molti, troppi, nessuno.
Gli dicevano che avrebbero voluto lavorare con lui, avrebbero...
Gli dicevano che volevano capirlo meglio, tutti vanno capiti meglio!
Gli dicevano che non si può andare in carcere per un'idea, ma si poteva morire per un silenzio.
Gli dicevano "forse", ma era un sì.
Gli dicevano tutto quello che lui non ricordava, per questo non sentiva.
Gli dicevano che nella vita serviva equilibrio, ma servivano anche il tempo e le cose.

Pensava a tutto quello che gli dicevano e lui si trovava improbabile in quell'epoca. Ma poi pensava che forse non si trovava in nessuna epoca.
Gli dicevano che doveva morire, avevano ragione.
Rispose che anche loro sarebbero morti, prima o poi. Magari prima di lui, sperava d'avere ragione. Almeno per una volta.

mercoledì 26 settembre 2012

Profumo...di scuola

Vi riporto un po' di dati del X rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici, di Cittadinanzattiva (www.cittadinanzattiva.it), apparso il 20 settembre, quindi attualissimo, e ancora leggibile integralmente nel sito che vi ho indicato.
Iniziamo col dire che solo un quarto delle scuole è in regola con tutte le certificazioni di sicurezza, la manutenzione è ridotta a lumicino, tanto che ad esempio nel 45% delle scuole monitorate sono stati richiesti interventi strutturali, ma in oltre la metà dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto. Lesioni strutturali in una scuola su dieci, distacchi di intonaco in una su cinque, muffe ed infiltrazioni in una su quattro.
Un terzo degli edifici è privo anche della più semplice aula computer e quasi la metà di laboratori didattici. Il 46% non ha una palestra al proprio interno, quando critico Petrucci per i suoi progetti inattuabili...,  in un terzo dei casi i cortili sono usati come parcheggio.
Le lesioni strutturali  sono presenti in gran parte sulla facciata esterna dell’edificio, i crolli di intonaco in corridoi (19%), aule (14%) e bagni (14%); muffe, infiltrazioni e umidità in bagni ed aule (24%), mense (18%), palestre (17%).
Il 21% delle scuole presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato, come rivelano gli stessi responsabili del servizio di protezione e prevenzione intervistati da Cittadinanzattiva. Nell’87% dei casi hanno richiesto interventi mantenutivi all’ente interessato, ma quest’ultimo, nel 15% delle situazioni, non è mai intervenuto o l’ha fatto con estremo ritardo. Gli interventi di tipo strutturale, che richiedono più soldi e tempo, sono stati richiesti nel 45% delle scuole ma in ben il 58% non hanno ottenuto alcuna risposta da parte dell’ente proprietario.
Certificazioni di sicurezza grandi assenti, più che nel passato: il certificato di agibilità statica, quello di agibilità igienico-sanitaria e quello di prevenzione incendi sono presenti solo nel 24% delle scuole.

Altri dati di contesto ambientale
Scuole:
Percen. su totale
Con accessi comunicanti direttamente su strade
23%
Con semaforo in prossimità
4%
Con sistema di vigilanza nell’attraversamento
21%
In zone a rischio sismico
59%
In zone a rischio idrogeologico
16%
In zone a rischio industriale
6%
In zone ad elevato inquinamento acustico
5%
In zone con problemi di ordine pubblico
10%
In zone ad elevato inquinamento elettromagnetico
3%
Con presenza di amianto
2%
Con episodi di criminalità nei pressi della scuola
9%
Con episodi di criminalità all’interno della scuola
4%
Con episodi di bullismo nella scuola
5%
Con episodi di vandalismo nella scuola
31%
- ad opera di soggetti “interni”
30%
- ad opera di soggetti “esterni”
70%
La scuola utilizza fonti di illuminazione a basso consumo
55%
La scuola utilizza pannelli solari o altre forme di energia rinnovabile
8%

Il cattivo stato di manutenzione fa sì che in un’aula su quattro (24%) siano presenti segni di fatiscenza, come umidità muffe, infiltrazioni di acqua oltre che distacchi di intonaco visibili in più di un’aula su 10 (14%). Barriere architettoniche (11%) e pavimenti sconnessi (10%), ostacolano la vita agli studenti con disabilità presenti in numero sempre crescente nelle nostre scuole (in dieci anni il loro numero è cresciuto del 56%, ad oggi siamo ad oltre 190 mila studenti disabili).
E sedere sui banchi di scuola risulta dannoso per la salute: temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 49% di esse è senza tapparelle o persiane e il 57% ha le finestre rotte. E ancora il 10% delle sedie e il 12% dei banchi è rotto e in oltre la metà dei casi gli arredi non sono a norma, adeguati ad esempio all’altezza degli alunni.

Focus aule
Barriere architettoniche negli accessi 11%
Distacchi di intonaco 14%
Altri segni di fatiscenza 24%
Finestre non integre 57%
Porte con apertura anti panico 28%
Difformità dei pavimenti 10%
Impianti elettrici e norme anti incendio adeguate 78%
Prese e interruttori rotti 5%
Cavi volanti 5%
Senza tapparelle e persiane 49%
Banchi danneggiati 12%
Sedie danneggiate 10%

E passiamo al capitolo dolente del sovraffollamento: 1 classe su 4 del nostro campione ha più di 25 alunni, dunque non è adeguata alla normativa antincendio. E pur facendo riferimento al pluricontestato art.64 della legge 133/2008, che ha innalzamento il limite di alunni per classe, ben 60 classi fuorilegge.
I dati sul sovraffollamento vanno letti insieme ad altri fattori relativi alla sicurezza interna come: le porte con apertura antipanico assenti nel 78% delle scuole monitorate, le scale di sicurezza assenti nel 21% dei casi, le uscite di emergenza assenti nel 16% e non segnalate nel 15%, la larghezza dei passaggi di almeno 120 cm non rispettata nel 18% dei casi, la già citata certificazione antincendio in regola solo nel 24% delle scuole. La conclusione è che, in queste aule, il rischio di rimanere intrappolati in caso di emergenza è elevato.
L’impressione generale che se ne ricava è che i servizi didattici siano considerati come meri accessori, cioè di essi gli studenti devono farne tristemente a meno.
Il 46% degli edifici monitorati non ha una palestra al proprio interno, in un terzo dei casi i cortili sono usati come parcheggio, un terzo delle scuole non è dotato di aule computer e quasi la metà è priva di laboratori didattici. Non parliamo poi di mense e biblioteche! Le prime sono presenti solo in una scuola su tre, un pò meglio le seconde che troviamo in una scuola su due. Vorrei però invitarvi a vedere le biblioteche delle scuole, due scaffali con pochi titoli e spesso vecchi.
Nel 56% dei casi sono presenti distributori automatici di bevande e nel 36% di snack, ma solo in 3 scuole sono previsti anche prodotti naturali.
Palestre e cortili, laddove ci sono, risultano in cattive condizioni. Le palestre presentano segni di fatiscenza nel 17% dei casi, distacchi di intonaco nel 7%, sono senza spogliatoi nel 18%, hanno attrezzature danneggiate nel 13%, mancano di cassetta di pronto soccorso in un caso su tre (34%). I cortili, a loro volta, hanno pavimentazione sconnessa nel 44% dei casi, rifluiti non rimossi o ingombri nel 12%, nella stessa percentuale presentano barriere architettoniche. Personalmente, aggiungerei altre aggravanti alle "palestre": materiale didattico? uscite di sicurezza?? riscaldamento???
Siamo a quota 191.037 studenti disabili inseriti nelle nostre scuole, con una crescita in percentuale del 56% rispetto a dieci anni fa. Dal campione risulta che, su 31.580 alunni, 1.348 sono affetti da disabilità. E per loro la vita non è affatto facile all’interno delle scuole.
Scalini all’ingresso del 14% delle scuole, ascensore assente nel 54% degli edifici e non funzionante nel 14% di quelli che ne sono dotati; barriere architettoniche nel 18% delle mense, nel 14% all’ ingresso, nel 13% dei laboratori, nel 12% dei cortili, nell’11% delle aule  e dei laboratori multimediali, nell’8% delle palestre. Nel 34% delle scuole non esistono bagni per disabili, e il 7% di chi c’è l’ha presenta barriere architettoniche.
Va meglio per quanto riguarda la prevenzione e la vigilanza all’interno degli edifici scolastici. Le prove di evacuazione sono effettuate almeno due volte l’anno dal 93% delle scuole, il piano di evacuazione è presente nel 98% dei casi, i cancelli sono tenuti chiusi durante l’orario scolastico nel 64% delle scuole. Qualcosa in più si potrebbe fare sul versante della formazione: sebbene siano diffusi materiali informativi per gli studenti nel 78% delle scuole e realizzate iniziative di formazione per gli stessi in oltre l’80%, solo nel 45% dei casi l’informazione è diffusa anche ai genitori. Inoltre, la segnaletica è in parte carente: un 20% di scuole non presenta ovunque la piantina di evacuazione, il 15% non segnala le uscite di emergenza, il 24% non espone il divieto di fumo.
Come fa presente Cittadinanzattiva, ci sarebbero alcune richieste da fare: anagrafe dell’edilizia scolastica nominativa e pubblica, sebbene nelle ultime settimane il MIUR abbia diffuso alcuni dati che deriverebbero dalla stessa, la vera Anagrafe non c'è, intesa come lista delle urgenze, che indichi, scuola per scuola, qual è lo stato di sicurezza dell’edificio, quali gli interventi necessari e i fondi necessari per gli stessi.
Piccola manutenzione affidata direttamente alle scuole: per ovviare alla mancanza di tempestività evidenziata dal Rapporto per gli interventi di manutenzione ordinaria.
8Xmille alla scuola italiana: approvare il disegno di legge, di cui è prima firmataria la senatrice Bastico, che ha l’obiettivo di destinare una quota dell’otto per mille alla valorizzazione ed ammodernamento del patrimonio scolastico.
Fondi certi e programmazione quinquennale degli interventi: i fondi già stanziati (758 mln di euro del fondo Cipe; 114 affidati alle Commissioni di Camera e Senato; 680 mln del Fondo strutturale europeo) devono essere tutti effettivamente erogati e utilizzati, anche snellendo le procedure per la loro gestione; inoltre gli stessi fondi devono essere svincolati dai limiti del Patto di stabilità e lo stanziamento deve essere finalizzato a realizzare interventi programmati almeno ogni cinque anni.
Rivedere l’art.64 della legge 133/2008 che ha consentito l’innalzamento del numero di alunni per classe. Nelle attuali condizioni in cui versano, le nostre scuole non possono garantire la sicurezza di classi così numerose.

venerdì 21 settembre 2012

T. & N.

Lei "Grazie, è la prima volta che qualcuno mi regala una poesia, non trovo le parole per ringraziarti"
Lui "Cercale, non mancano mai. Basta avere voglia di cercarle e di parlare a se stessi"
Lei "Facile per te, scrivi e vivi di parole"
Lui "Le mie parole, di cui vivo, sono pensieri e sentimenti. Come i tuoi"
Lei "Sì, ma io non sono te"
Lui "Ed io non sono te, e tu ed io non siamo gli altri"
Lei "Perché non ci guardiamo in faccia? E' da una vita che ci diamo le spalle! Forse perché se ci guardassimo negli occhi capiremmo i reciproci segreti?"
Lui "Sì, hai ragione. Questa è la realtà" 
Lei "Abbiamo paura"

Ci fu un attimo di selenzio, poi le loro mani e le menti si unirono, si sentì il dolce incrociarsi dei loro cuori .


Lui "Ora ti vorrei qui e pure tanto. Oppure io lì, stessa roba. Dimenticavo, oltre al vino ho bevuto anche una birra e come diceva la Yourcenar i nostri pensieri se condivisi dagli altri hanno più valore, chissà quanto valgono i miei"
Lei "Perché vuoi fare lo stronzo, sei dolce quando fai così"
Lui "Penso di essere un pezzo di merda ma buono d'animo. Non so se sia un complimento ma questo è quello che sono. Cazzo, se tutti fossero figli di puttana come me, il mondo sarebbe migliore"

Lei, sorrise. Lui, capì che le cose stavano andando come dovevano andare. Non capiva il perché ma la vita era una figlia di puttana.

giovedì 20 settembre 2012

Monsieur Platini

Non ci credevo neanche io! Il famoso fair play finanziario (lo strumento voluto da Platini per limitare lo strapotere di sceicchi e magnati ed avere un calcio più egalitario) miete le sue prime vittime: 23 club di tutta Europa hanno ricevuto una temporanea esclusione dai premi Uefa per la stagione 2012/2013 a causa di pagamenti insoluti. Del fair play finanziario ne avevo già parlato in 3 precedenti post del 10, 13 e 20 agosto.
Non è la prima volta in assoluto che il nuovo strumento dell’Uefa emette delle sanzioni: lo scorso maggio, ad esempio, il Besiktas era stato escluso dall’Europa League a causa di irregolarità di bilancio (una decisione recentemente confermata anche dal Tas). Certo, si è ancora ben lontani dal new deal promesso da Platini e che tanto spaventa le big europee (italiane in primis) e che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2014: allora, tutte le società – per dirla a grandi linee – dovranno mantenere un ragionevole equilibrio tra entrate e uscite, pena sanzioni varie e crescenti, fino all’esclusione dalle competizioni internazionali.
Per tornare alle sazioni, i 23 club vengono puniti per colpe più evidenti, come l’insolvenza in alcuni pagamenti verso altri club, dipendenti o autorità sociali/fiscali. Un problema che riguarda più che altro club di medio-piccola taglia (ne sappiamo qualcosa anche in Italia, dove tra Serie B e Lega Pro sono numerose le squadre che nelle ultime due stagioni hanno ricevuto penalizzazioni anche cospicue per lo stesso motivo, il Bari e il Crotone hanno ricevuto punti di penalizzazione anche a campionato in corso, e siamo solo a fine settembre...). Per adesso, quindi, ancora non si è scatenata la tempesta: è sicuramente più facile colpire il piccolo Borac Banja Luka (Bosnia-Herzegovina), piuttosto che il Paris Saint-Germain o il Manchester City. Ma nella “lista nera” annunciata dall’Uefa ci sono anche nomi illustri: il Rubin Kazan, il Partizan Belgrado , lo Sporting Lisbona e l’Hajduk Spalato, il Malaga e soprattutto l’Atletico Madrid, campione in carica dell’Europa League e fresco vincitore della Supercoppa Europea.
Per queste squadre l’esclusione dai premi Uefa è una sanzione tutt’altro che trascurabile: per molti team minori i gettoni di presenza e i premi vittoria per le singole partite disputate nelle competizioni internazionali rappresentano entrate importanti in bilancio. Per non parlare di una big come l’Atletico Madrid, che si è aggiudicata due delle ultime tre edizioni dell’Europa League: se i ‘Colchoneros‘ dovessero replicare l’impresa dello scorso anno, si vedrebbero costretti a rinunciare ad un guadagno netto di circa 7 milioni di euro; così come non potranno incassare i 3 milioni di premio per la vittoria della Supercoppa 2012/2013. Almeno per il momento.
La sospensione dei pagamenti è comunque temporanea: le società sono sotto accertamento, e dovranno fornire maggiori informazioni sui pagamenti in questione entro il 30 settembre; quindi il provvedimento resterà in vigore fino alla completa risoluzione di tutte le pendenze o ad una decisione definitiva della Camera di controllo della Uefa. Ma la notizia di questi giorni è soprattutto che il fair play finanziario non è solo una chimera, esiste per davvero. Platini fa sul serio...?!


Mi sono documentato su: www.ilfattoquotidiano.it

lunedì 17 settembre 2012

American Ciacoe Quartet

Prossimo appuntamento con American Ciacoe (www.facebook.com/AmericanCiacoe) sabato 22 settembre al Label (www.facebook.com/label.benetollo) di Cazzago (Ve), una passeggiata musical letteraria fra gli autori americani del 20° secolo, con buffet american style! 
Dopo la pausa estiva, Baker, Groove, Miss Norway, F. Pawn Shop, ritornano con la "passeggiata" nella cultura americana del '900: dall’America rurale degli anni venti, alla Grande Depressione e il cambiamento di vita del nuovo mondo, alla luce della imminente guerra mondiale. Le canzoni traditional e le analisi, volutamente estremiste e ciniche, di Lansdale, “spiegano” proprio questo ventennio. La nascita del sogno americano e i grandi conflitti nel ventre degli USA, portano fino agli anni settanta e alla Guerra Fredda. Da Steinbeck a Hemingway, da Kerouac a Carver, da Presley a Dylan, gli autori voglio spiegare, come ha sottolineato Bruce Springsteen in una sua intervista del febbraio ’12: la differenza tra il sogno americano e la realtà americana.
Un percorso da fare assieme, tra belle suggestioni, curiosità e una buona dose di vino.

venerdì 14 settembre 2012

Senso di direzione

Lui non era un solitario, le persone solitarie non amano stare in mezzo alle persone, lui anche quando era in presenza di altre persone si sentiva solo. Lui, era solo.
La sera prima aveva avuto una discussione con delle persone, che non erano lui, l'aveva conclusa in fretta e senza tanto insistere. Avesse avuto ragione o no, non importava. Ne aveva avuto abbastanza. Come quando finisce una storia, i due amanti si separano, andando ognuno per la propria strada, ognuno nella propria auto, con gli indicatori di direzione che indicano strade diverse. A depositarsi nei propri letti, con le loro notti insonni. Non gli imporatava che dalla discussione fosse emerso qualcosa non vero su di lui, non gli importava nulla. Ogni momento passato in mezzo agli altri era tempo perso. Minuti interi passati ad ascoltare persone che avevano già deciso come la pensava lui, sbagliando. Minuti persi. Ore intere ad ascoltare persone che avevano già deciso come la pensava lui, sbagliando. Ore perse. Questo doveva sopportare.
Era seduto su una sedia in cucina, pensò che si stava dando fastidio da solo, pensò che fosse il caso di uscire in strada e condividere quella sua insopportablità con gli altri. Si alzò, preso il suo inseparabile cappotto e uscì in strada. Passeggiò un po' senza una meta. Si fermò ad un semaforo pedonale, incrociò lo sguardo di un signore distinto. Avrà avuto una cinquantina d'anni e sembrava di fretta. Guardò quell'uomo con il cappotto liso, di un'età indifinibile, e con gli pieni di quello che non si capiva.  Pensò che stesse aspettando qualcuno. In realtà, quell'uomo dal cappotto liso, stava solo aspettando.
Qualcosa di sopportabile sarebbe prima o poi successo.

giovedì 13 settembre 2012

Scuola

In questi giorni riprendono le scuole e mentre negli Stati Uniti le più prestigiose università hanno deciso di offrire gratuitamente su internet i loro corsi, in Italia le cose non vanno così tanto bene. Alcuni esempi: il Ministero delle Infrastrutture e la Protezione Civile hanno dichiarato "vulnerabili in caso di terrremoto" quasi 23mila sul totale delle 42mila scuole italiane. Ben più del 50% del totale. Sapete cosa hanno deciso di fare? Di dare più tempo per mettersi a norma. Ottima idea, come dire che se è un solo bambino ad avere la varicella deve stare a casa da scuola, ma se ad avere la varicella è più del 50% dei bambini allora possono frequentare, basta solo curarsi e avere pazienza. Robe da matti!
Altra chicca, vista la situazione, il sindaco di Campobasso, Di Bartolomeo, ha deciso di tenere le scuole chiuse, stesso consiglio dato anche dal Codacons. Come dare torto al sindaco. Tenete conto che molte amministrazioni sono con le mani legate a causa del patto di stabilità, in poche parole non possono investire per mettere a norma le scuole.
Alla luce di questi fatti, al fatto che le sport vive sottomesso al calcio (fate voi...), mettendo regolarmente nel dimenticatoio il vero obiettivo di chi fa sport, al fatto che l'utilizzo di internet in maniera gratuita in Italia lo vedremo nel 3 mila, a mille altri casi in cui chi governa ha sputato, e continua a farlo, in faccia alla cultura, la domanda è: QUANTO STA INVESTENDO L'ITALIA NELLA CULTURA?



Mi sono documentato su: www.internazionale.it e www.ilfattoquotidiano.it

domenica 9 settembre 2012

Settembre, condizionale

Dovremmo sempre essere qui, o meglio, lì.
Ogni dannato giorno.
Dovrei riuscire ad ammettere a me stesso
che solo il 98% della popolazione europea mi sta sul cazzo,
il restante 2%, ahimè, riesce ancora a darmi qualcosa.
Le persone dovrebbero dirmi quello che effettivamente pensano
e non trincerarsi dietro a filosofie.
Le donne dovrebbero imparare a usare le parole,
perché dalla bocca di una donna
sia quello che esce sia quello che entra
può comunque dare soddisfazioni.
Dovrei disquisire di più su certi argomenti
ma con il famoso 98% non ha senso.
Dovrei studiare di più
ed essere più diligente,
non sarei me stesso.
Dovrei essere più maturo e in linea
con le aspettative della società.
Dovrei pensare di più con il cervello
unico organo pensante ...
Dovremmo stare più attenti
perché il mondo ci fotte ogni santo giorno,
ma siamo troppo impegnati con i nostri affari
e non ce ne accorgiamo.
Forse non dovrei essere a piede libero,
secondo me qualcuno non se ne capacita.
Le persone dovrebbero lasciare intravedere
meglio se stesse,
soprattutto dal letto dove dormono.
Dovrei cambiare vita
ma vedo troppi cadaveri in giro,
tutto sommato ho fatto la scelta giusta ... fino al prossimo ripensamento.
Penso che si possa ancora vivere con un po' di poesia
basta saper cogliere il momento giusto
e non abusare delle parole.
Dovrei smetterla di vivere ai cento all'ora e
andare ancora a letto con il mal di testa.
Dovrei essere sempre di più me stesso
perché mi piaccio proprio.
Dovrei andare a letto,
lo farò.
ORA

mercoledì 5 settembre 2012

Da che parte stare



Non sempre decidere
vuol dire scegliere.
A volte è solo una rinuncia.
Altre, solo un prolungare
la sofferenza.
Considerando che spesso e volentieri
proviamo a capire
gli altri
solo per un nostro tornaconto,
considerando che ci sforziamo
di capire
gli altri
senza conoscere veramente
noi stessi,
concludo dicendo che
la comprensione è una estrema forma di egocentrismo.