venerdì 21 gennaio 2022

Gli YES MEN

Ciao.

Oggi affronto un argomento prendendo spunto da un articolo, completo lo trovate qui: ilsole24ore./lezionegiapponese, che parla degli yes men e dei pericoli che portano. O, come nel caso del pezzo che riporto in parte, dei danni che causano. L'articolo parla di Giappone ma direi che il problema è molto contestualizzato anche da noi. Pe quanto mi riguarda, nell'ambiente sportivo il problema non è inferiore che alla Toshiba o alla Mitsubishi. 

Nell'articolo si legge: Il Giappone offre spesso lezioni di macroeconomia... Anche sul piano del management tutti sanno che il Sol Levante ha molto da insegnare, per lo più in positivo. Ma i due più gravi scandali recenti nella Corporate Japan fanno riflettere sul versante negativo delle pratiche aziendali Made in Japan e sollevano un problema generale per la gestione delle imprese. Una icona del settore manifatturiero come Toshiba ha rischiato il collasso e ha dovuto varare una pesantissima ristrutturazione, cedendo gioielli di famiglia come il settore medicale, in seguito alla scoperta di bilanci “abbelliti” per almeno sette anni. La casa automobilistica Mitsubishi Motors è andata in crisi per la vicenda dei test truccati sui consumi e per fortuna ha trovato un salvatore in Nissan. In entrambi i casi è emerso che la radice del problema sta nei rapporti perversi tra top management, dirigenti di medio livello e tecnici. In sintesi: il top management stabilisce obiettivi irrealistici, la fascia media non osa sollevare obiezioni e, nell’ansia di non deludere i piani alti, preme sui tecnici (contabili in un caso, operativi nell’altro) perché accettino di dichiarare il falso garantendo loro una copertura interna. Alla Toshiba si trattava di target ufficiali sulla crescita dei profitti operativi... Alla Mitsubishi Motors il Performance Testing Department è stato messo sotto pressione da almeno un dirigente centrale perché manipolasse i dati sull’efficienza dei motori per conseguire l’obiettivo... di incrementare entro un periodo fisso i chilometri che il motore debba percorrere con un litro di benzina. 

Fonte: web
Ancora una volta, l’enfasi culturale sul «non perdere la faccia», a tutti i livelli, ha portato a comportamenti dissennati che hanno messo in pericolo l’esistenza stessa delle aziende. È una vecchia storia che non riguarda solo il mondo delle imprese: dopotutto... non poteva vincere la guerra un Paese dove la Marina tace per molti mesi all’Esercito e allo stesso primo ministro la gravissima sconfitta di Midway per non perdere la faccia… Non «poter dire di no» sconfina nel non «dover dire di no» e poi nel non «voler dire di no», con tragici risultati... Sane gestioni aziendali hanno chiaramente bisogno di un «Giappone che sa dire di no», come da parafrasi del titolo del bestseller di Morita e Ishihara (riferito ai rapporti con il grande fratello Stati Uniti). Toshiba e Mitsubishi Motors offrono dunque una grande lezione di management aziendale: gli «yes men» possono portare alla catastrofe societaria per mancanza di coraggio nel dire la verità e nel prestarsi a fingere di soddisfare pretese che ritengono chiaramente impossibili. Morale della favola: gli yes men alla lunga devastano le aziende ma fanno sentire sicuri i capi, i quali spesso e volentieri, non accettano critiche, anche se costruttive. Ogni azienda, anche una società sportiva, è ciò che è il capo!

lunedì 10 gennaio 2022

Punto e basket camp

Ciao!

Eccomi con il #camppiùbellodelmondo, il 💥Punto e basket camp💥. Come tutti gli anni, la location è l'assolatissima Cesenatico. Tra un allenamento e un contest, ci rilasseremo in spiaggia e faremo dei fantastici bagni al mare.

Ma veniamo alla novità di quest'anno. Oltre alla solita settimana, i campers potranno scegliere anche di passare dieci giorni con lo #lostaffpiùfigodelmondo. In entrambi i casi, iscriversi è molto semplice: basta andare al sito www.puntoebasket.it, cliccare su Iscrizioni. Al momento della scelta delle durata del camp, puoi scegliere tra:
🏀10 days camp - iscrizioni già aperte.
🏀7 days camp - iscrizioni aperte dal 1° febbraio.

Prima di darvi appuntamento al camp, vi chiedo di mettere il mi piace alla nostra pagina Facebook e di seguirci su Instagram.


 

sabato 8 gennaio 2022

Un nuovo anno su Radiabo Centrale Web!

 Ciao.

Sono prontissimo per un nuovo anno in radio, con tante buone - lo spero 😅 - idee...😉.
Come vi avevo già preannunciato, abbiamo cambiato, leggermente, nome alla radio. Infatti, come vi ho scritto nel titolo del post, e come vi avevo già scritto, Radio Bologna Centrale Web, nata a febbraio del '21, a novembre è diventata Radiabocentraleweb, grazie alla partnership con Radiabo. Il direttore artistico e anima della radio è, ovviamente, il grande Davide Zini, ma vi consiglio di ascoltare tutte le nostre trasmissioni. Ce ne sono per tutti i gusti!
Prima di dirvi alcune idee che ho in serbo per la stagione 2022, vi chiedo un piccolo favore, seguite le nostre pagine su Facebook: Radiabocentraleweb, e su Instagram: Radiabo.centraleweb. Fatto? Bravi!👏.
Ora veniamo alla mia trasmissione, #lascritturaèunacosaseria, inizierò l'anno con due puntate sulle Negro Leagues americane. Tranquilli, non fomenterò odio razziale, anzi! Puntate nelle quali parlerò anche di un mio racconto inedito. Ma non sarò da solo, ci sono sempre persone interessanti come ospiti... 
In cantiere ho anche una intervista ad un caro amico e super appassionato di musica dei sudditi di sua maestà, quelli abituati ad arrivare secondi...😂 E poi altro, molto altro...👄😎.

martedì 4 gennaio 2022

Sport di serie A e sport di serie Z

Ciao e buon anno.

In un mondo immerso in una pandemia che ha cambiato le dinamiche di vita di tutti, chi, come me, è completamente immerso nello sport di base, in questi anni ha come prime goals: 1) gestione delle positività ed eventuali contatti diretti; 2) il così detto return to play per gli atleti che abbiamo la visita agonistica, ma in realtà anche degli altri, in quanto i protocolli non sono sempre chiarissimi; 3) gestione degli atleti non vaccinati. Per chi non lo sapesse, sto parlando in riferimento alla pallacanestro. Ma so che anche per gli altri sport la gestione del covid sta causando problemi agli addetti. 

Bene, in tutto questo marasma, abbiamo anche chi di soldi ne muove parecchi, letteralmente, e quindi i calciatori famosi si negativizzano e in meno di 24 ore fanno la visita, oppure il furbo di Djokovic che raggira le regole, col benestare degli organizzatori di uno dei più importanti tornei di tennis del mondo e lancia un messaggio facile ai giovani: più ricco sei e più la tua volontà conterà. 
Vi commento il tutto con parte di un articolo, completo lo potete leggere qui: ilpost.it/djokovicaustralianopen
Fonte: web
Nell'articolo si legge: Il tennista serbo Novak Djokovic ha annunciato che parteciperà alla prossima edizione degli Australian Open, uno dei quattro tornei più importanti al mondo... Djokovic ha detto che parteciperà grazie a un’esenzione medica, senza specificare da cosa anche se secondo i principali media si tratta dall’esenzione dal vaccino contro il coronavirus. Ma, secondo voi, di cosa si tratterà?
La partecipazione di Djokovic, che è al primo posto nel ranking mondiale maschile e che ha vinto nove volte gli Australian Open... era infatti rimasta in dubbio fino all’ultimo a causa delle regole dello stato di Victoria, dove si trova Melbourne, che impongono a chiunque vi entri di essere vaccinato contro il coronavirus. Djokovic non ha mai voluto dire se si è vaccinato o meno, ma è noto per aver avuto posizioni scettiche a riguardo e si ritiene che non lo sia. Se non ricordo male il mese, fu a giugno del '20, organizzò un torneo in Serbia, senza distanziamento sociale sulle tribune. E per le feste collaterali: party, abbracci, danze e partite di basket.
Continua l'articolo: ...il direttore degli Australian Open, Craig Tiley, aveva detto che ad alcuni giocatori non vaccinati erano state concesse esenzioni per giocare nel torneo, specificando che si trattava di esenzioni per motivi medici. Non si sa al momento per quale motivo medico Djokovic abbia ottenuto l’esenzione, ma è anche possibile che sia recentemente risultato positivo al virus, cosa gli consentirebbe di posticipare la vaccinazione. E in questo caso sarebbe scagionato per il torneo, non certo per il continuo messaggio che manda, cioè quello di fregarsene delle salute delle persone. 

Quindi, in un mondo dove lo sport è trattato da serie C, i furbi vanno in A, mentre i poveri - letteralmente - stanno in C. Anzi, in Z.