mercoledì 27 febbraio 2019

Maxamca

Oggi vi presento un evento di basket e solidarietà al quale tengo tantissimo, questo: facebook/evento/MAXAMCA.

Sabato 27 aprile al PalaJunior - via Bernardo da Piove - di Piove di Sacco, giocheremo una partita in ricordo di Massimo Gardin, un grande allenatore e una persona fantastica. La partita vedrà affrontarsi (fino a fine energie, quindi per circa 30 secondi... 😂😂😂) due compagini: i Piovesi contro i Foresti.

Quota minima di partecipazione €10, si riceverà una t-shirt ricordo, il ricavato verrà dato in beneficenza. Saremo più precisi nelle prossime settimane sull'ente che riceverà la donazione, sarà Daniela, la moglie di Massimo, a sceglierlo.
Per partecipare alla partita bisogna dare la propria adesione a: maurofornaro76@gmail.com, entro il 24 aprile. 
Non serve essere atleti o allenati, basta reggersi in piedi per qualche minuto e avere voglia di divertirsi. Tante sorprese dietro l'angolo...


Vi invito, da qui alla data dell'evento, ad usare questi due hastag nei social: #maxamca #ciaomax
e a seguire questa pagina: facebook/PioveBasket

Ringraziamo la Pallacanestro Piovese per la partnership.

martedì 26 febbraio 2019

Poesia con dubbio

Poesia freschissima, finita questa notte. Magari è da sistemare un po', magari no. Fatto sta che il ragazzo ci sa fare! 😎
Non so se le darò un titolo, per ora è questa...

Ti rincorro 
ma tu scappi,
forse un domani
ti prenderò
ma già questo gioco
mi piace.

Tu cambi
ogni giorno,
sei sempre diversa.
E' il mio rincorrerti
che ha sempre
lo stesso volto.
Il tuo.

Domani,
ti aspetterò
sulla collina.
Dietro al tramonto,
tra i sogni e i desideri,
che avranno tutti lo stesso
sorriso.
Il tuo.

Ph. Debora Bencini

giovedì 21 febbraio 2019

Chi legge (pochi), e chi no (molti), #5

Buongiorno.
Tra quelli che leggono, in quanti scrivono? Oggi vi spiego perché, per migliorare la propria scrittura, bisogna anche leggere. E pure molto! Prendo spunto da un articolo che ho letto il mese scorso, completo lo trovate qui: libreriamo.it/leggereaiutaascriverebene.

...Scrivere non è affatto facile, anzi è un’abilità e un talento, che di certo non si impara: non si esce da un corso di scrittura creativa con il diploma di “scrittore professionista”. Scrivere infatti non significa solo rispettare le regole grammaticali, usare in modo appropriato i segni di punteggiatura, conoscere le tecniche di scrittura... essenziale per produrre un testo corretto, ma non è tutto. L’unico modo per migliorare la propria scrittura, qualunque siano i nostri scopi, è leggere...
È un dato di fatto che ogni scrittore scriva per un proprio ideale lettore, che sia un vasto pubblico... o semplicemente se stesso. Come puoi capire se il tuo testo possa piacere al tuo lettore se tu stesso non leggi?
Leggere ti procura moltissimi vantaggi, tra cui trovare ispirazione, aumentare la tua conoscenza, conoscere i generi letterari in modo più accurato, allargare il tuo vocabolario, comprendere meglio il linguaggio letterario. Ma aggiungo io, se non avete tempo per leggere, come potete pensare di avere del tempo per scrivere? Scrivere un libro, un racconto, una poesia, è uguale, non il risultato in sé. Che il prodotto sia bello, vendibile, o meno. Quello che conta è il percorso, il tempo che si dedica. Se non vi piace leggere, quindi "perdere del tempo" a leggere, come potete pensare che vi piaccia scrivere?
“Se non hai tempo per leggere, non hai il tempo per scrivere.” afferma Stephen King.
Anche leggere i giornali cartacei o online aiuta a migliorare il proprio scrivere, perché ti rende sensibile alle tematiche attuali e al linguaggio a cui i tuoi lettori probabilmente sono abituati.

Fonte: web

Vale lo stesso discorso per tutte le forme d'arte, come puoi pretendere di essere musicista se non vai a concerti o non ascolti musica? In Italia troppi si definiscono scrittori, o peggio ancora poeti, ma pochi lo sono - lo siamo, scusate l'UMILTA' -. Tenere un diario o scrivere una pagina di un quaderno non vuol dire essere un letterato. Utile? Certo, per conoscere se stessi, per interiorizzare traumi o superare periodi difficili della propria vita, ma essere uno scrittore è altro.

lunedì 18 febbraio 2019

Strings Theory Music Camp


Oggi vi propongo una bella iniziativa, la prima edizione dello Strings Theory Music Camp.
Come dicono gli organizzatori del camp: "Lo Strings camp è un’esperienza completa nel mondo della musica. Nel Camp si viene a suonare e ad assistere a concerti di grande livello; ci sono Masterclass di artisti di fama mondiale e Workshop unici che mostreranno ai ragazzi i mestieri artistici, tecnici, artigianali e psicologici che girano intorno al palco; i ragazzi avranno un Coach, stages per l’allestimento della scena, stages di sound check, stage di radio e canto. Laboratori di composizione musicale e testi e arrangiamento. Socializzeranno suonando in Jam Session e si divertiranno. Torneranno a casa arricchiti di nuove conoscenze, competenze e capacità. Il progetto è teso a combattere l’impoverimento culturale giovanile proponendo la musica come veicolo di aggregazione interpersonale, arricchimento e magari mestiere. 10 concerti aperti al pubblico con artisti di altissimo livello!"

Il camp è promosso dall'associazione culturale Ellen's Oak, tra i componenti dello staff ci sono i due splendidi ragazzi che con il sottoscritto danno vita allo spettacolo American Stories, Cristian Secco e Sara Bao, nonché Lucy Pavan, madre del Secco e grande persona - cuoca fantastica😜-.

 Il link per aderire - e contribuire con qualche soldino - all'iniziativa è questo: produzionidalbasso.com/stringstheorymusiccamp.

mercoledì 13 febbraio 2019

Chi legge (pochi), e chi no (molti), #4

Oggi parliamo del numero di libri pubblicati, aumentato rispetto alla fine del secolo scorso, ma anche del prezzo di vendita, leggermente diminuito rispetto a qualche anno fa. 
L'articolo completo lo trovate qui: ilpost.it/produzionelibri.

I dati sono definitivi sulla produzione italiana di libri nel 2017.
Ci sono molti dati interessanti, il più rilevante è che è aumentato il numero di libri pubblicati, del 9,3 per cento, e sono aumentate anche le singole copie stampate, del 14,5 per cento e del 13 per cento se si considerano solo i libri nuovi e non le riedizioni. Anche nel 2016 era cresciuto il numero di nuovi titoli (di meno però, 3,7 per cento), mentre quello delle copie stampate era in calo da vent’anni. Questa ripresa... riguarda però esclusivamente le grandi case editrici, quelle che pubblicano almeno 50 nuovi libri all’anno; i piccoli e medi editori hanno ridotto la propria produzione.
Dal 1997 il numero di nuovi titoli pubblicati annualmente è aumentato del 35 per cento mentre la tiratura si è ridotta di quasi la metà; la tiratura media per i libri stampati nel 2017 è stata di 2.296 copie.
...continua a crescere il settore dell’editoria per ragazzi e notevolmente rispetto alle crescite degli anni passati: nel 2017 sono stati pubblicati molti più libri (+29,2 per cento) rispetto al 2016 e anche il numero delle copie stampate è aumentato notevolmente, del 31,2 per cento. È cresciuta ancora di più l’editoria scolastica, in cui è raddoppiata sia la produzione di titoli che di singole copie stampate. Un altro dato interessante sui libri per ragazzi è che più del 43 per cento è tradotto da una lingua straniera; in quasi un quarto dei casi dall’inglese. 
...In ogni caso nel 2017 i libri sono costati meno rispetto al 2016: il prezzo di copertina medio è sceso dai 20 euro e 21 del 2016 a 19 euro e 65. Il calo c’è stato soprattutto tra i libri pubblicati dagli editori piccoli (da 25,31 euro a 22,04) e in misura minore tra quelli dei grandi editori, che però costavano meno in partenza (da 19,38 euro a 19,23). Più di un quarto dei libri pubblicati nel 2017 aveva un costo compreso tra i 10 e i 15 euro. Se si considerano le tirature, cioè il numero di libri stampati in generale, non solo quelli nuovi, il prezzo è inferiore a 10 euro per il 34,4 per cento: i romanzi classici che vengono sempre ristampati costano meno.
Fonte: web

mercoledì 6 febbraio 2019

American Stories a Schio

Eccoci con il live di febbraio di American Stories, saremo ospiti del Discovery di Schio, in provincia di Vicenza.
American Stories è un progetto nato dall’idea del sottoscritto e di due altre creature di cui vi parlerò più tardi, con l’intento di diffondere la musica, letteratura e cultura degli Stati Uniti. American Stories è un viaggio virtuale attraverso gli USA, con storyline che evolve di volta in volta basandosi sui miei racconti, sulle canzoni di Cristian Secco e sulla cultura americana, letteraria e musicale, di Sara Bao. 
Una pomeriggio tra musica, racconti e aneddoti per promuovere sound e letteratura americana tra storie del Sud degli Stati Uniti, folk music, banditi e musicisti che hanno venduto l'anima al diavolo. 

Le info dell' evento le trovate qui: facebook/evento/Schio.

Non vi dico nulla su di me, chi mi segue mi conosce. E chi non mi segue, non ha capito un c... 😜
Mentre vi dico qualcosa sui miei due compagni di viaggio:
Cristian Secco, a.k.a Chris Horses, è un chitarrista e cantante trevigiano che si è avvicinato alla musica all’età di 8 anni con lo studio del pianoforte classico e in seguito del “Metodo Funzionale della Voce”. Nel 2013 si unisce alla nascente Country Strong Band con cui ha calcato i palchi di alcune tra le più importanti manifestazioni internazionali. Ha collaborato con numerose realtà musicali italiane e straniere come ad esempio: Joe D’Urso, Mark Geary, Keegan McInroe. Nel 2018 decide infine di dar vita al suo personalissimo progetto musicale che fonde Southern Rock, Blues, Funk e un pizzico di Psichedelia: la Chris Horses Band. 
Sara Bao, blogger bassanese, dopo essersi laureata al DAMS di Padova con una tesi su Robert Johnson e il Diavolo Blues, ha deciso di portare avanti lo studio sul fronte della musica rurale. Nel blog Baoblog - RocknRoll398 recensisce concerti e dischi basandosi quasi esclusivamente sull’impatto emotivo. Dal 2014 collabora con gruppi musicali e associazioni culturali come social media administrator e ufficio stampa. Ha all’attivo vari progetti culturali come, ad esempio, “Racconti musicali di un’anima persa” con i musicisti Emanuele Sintoni e Cristian Secco.

Durante la serata sarà possibile acquistare il mio libro, Racconti americani, la tesi di laurea di Sara e il cd dei Country Strong Band, a soli €25. Oppure singolarmente. 

lunedì 4 febbraio 2019

Articolo contro gli incompetenti... nella pallacanestro ma non solo

Oggi farò una vera e propria invettiva contro quelli che ne sanno più di me di basket. Praticamente il 95% delle persone con cui parlo quotidianamente. Perché tanto, cosa ci vorrà per allenare? Qualsiasi imbecille con un po' di tempo e di voglia potrebbe fare l'allenatore. Prendo spunto da questo articolo: internazionale.it/incompetenti&inconsapevoli, per dirvi che non è proprio così...
P.S. Difenderò spudoratamente la categoria degli allenatori, oggi divento il sindacalista di tutti gli allenatori, anche di quelli del calcio!

Si chiama effetto Dunning Kruger, dal nome dei due ricercatori della Cornell university che l’hanno descritto nel 1999, l’insidioso cortocircuito mentale che condanna chi è incompetente a non accorgersi della propria incompetenza.
Ciò che di nuovo fanno David Dunning e Justin Kruger alla fine del novecento è studiare e misurare sperimentalmente la propensione degli incompetenti a sopravvalutarsi. La loro ricerca trae origine da un curioso fatto di cronaca: la storia di McArthur Wheeler il quale, avendo appreso che l’invisibilità è un attributo del succo di limone, se ne spalma un po’ e va a rapinare una banca. Questo è un vero idiota degno di questo secolo! Ma torniamo all'articolo. Dunning legge la notizia e pensa che, se Wheeler è troppo stupido per fare il rapinatore, forse è anche troppo stupido per accorgersi di essere troppo stupido. Così, trova un modo per misurare la capacità di autovalutazione di gruppi di studenti in diverse aree, dal ragionamento logico alla conoscenza della grammatica, e per correlare livello di competenza e precisione nel valutare la qualità delle proprie prestazioni.
I risultati sono inequivocabili. Gli incompetenti tendono a fare due cose in modo ricorrente: sovrastimare drammaticamente le proprie prestazioni, sottovalutare il livello medio di prestazione dell’intero gruppo. La propensione degli incompetenti all’errore è universale e tale da sfidare le leggi più elementari della matematica... Per esempio, succede che quasi la metà (il 42 per cento) di un gruppo di ingegneri possa stimare di far parte del 5 per cento costituito dai più bravi. Oppure: l’88 per cento degli automobilisti americani ritiene di avere capacità di guida superiori alla media... In sintesi: all’incompetenza spesso si accompagna la supponenza, e gli incompetenti nutrono un’incondizionata fiducia nelle proprie capacità. Non hanno percezione dei propri limiti e ignorano i propri errori. Infine, fanno fatica a riconoscere la competenza altrui, e possono arrivare a disprezzarla. La buona notizia è che con il progredire dell’apprendimento l’illusorio senso di superiorità decresce rapidamente. Mica vero, la stragrande maggioranza dei genitori con cui ho a che fare, è sempre convinto di saperne più di me, anche dopo che i fatti non gli danno proprio ragione. Il guaio vero è che chi è incompetente non sente alcun bisogno di apprendere di più, - Esatto: "Ho deciso che mio figlio merita di giocare perché è mio figlio e quindi il coach non capisce niente" - e tende ad accomodarsi in cima al suo vertiginoso picco di fiducia e ignoranza, guardando il resto del mondo dall’alto in basso. Chiaro, se il ragazzo non diventa il nuovo Alberto Tomba o Valentino Rossi, la colpa è dell'allenatore. L’altro guaio è che nemmeno i più esperti tra gli esperti, proprio perché hanno consapevolezza di quanto le cose possano essere complicate, raggiungono mai il livello di fiducia nelle proprie capacità che appartiene agli incompetenti. Tutto questo fa sì che l’effetto Dunning Kruger sia, oltre che disarmante, difficilissimo da emendare. E ci sono due ulteriori complicazioni. In primo luogo, esperti e inesperti usano dialogare (e scontrarsi) su due diversi livelli: gli esperti entrano nel merito, mentre gli inesperti, forti solo delle proprie certezze, tendono a mettere in discussione la credibilità e l’autorevolezza dei loro interlocutori, mettendoli con ciò in una posizione scomoda e sgradevole. E con questa riflessione potremmo chiudere baracca e burattini. Vi ricordo che, secondo il 99.9% delle persone che conosco, il mio non è un vero lavoro e chiunque potrebbe farlo.
In secondo luogo, le persone più esperte (e anche gli studenti migliori) sono invece propensi a sottostimare le proprie conoscenze e capacità. Se sanno qualcosa, o se qualcosa gli riesce facile, tendono a pensare che per tutti sia così e a soffrire della sindrome dell'impostore: il timore che le loro capacità, per quanto alte, non lo siano mai abbastanza.
Insomma: la sindrome dell’impostore è l’altra faccia dell’effetto Dunning Kruger. Peccato che l’una danneggi gli esperti, e che l’altro avvantaggi (almeno in termini di autostima, e fino a quando non provano a rapinare una banca) gli inesperti.
Per carità, alle distorsioni del giudizio siamo esposti tutti... Ma sapere che gli errori di giudizio esistono, coltivare il dubbio e mantenere una dose di equilibrio, di realismo e di umiltà ci aiuta a sbagliare un po’ meno, e soprattutto a non impiccarci ai nostri errori.
E con questa ultima riflessione chiudo il discorso, fate quello che vi piace, tanto quegli incompetenti che vi rompono le palle oggi, domani le romperanno ad un altro allenatore. Un incompetente è per tutta la vita. 😘

domenica 3 febbraio 2019

Chi legge (pochi), e chi no (molti), #3

Oggi vi parlerò sempre di lettura ma da un punto di vista diverso rispetto ai precedenti post. Affronterò l'argomento libri cartacei vs ebook e prendo spunto da questo articolo: cultora.it/pietratombalesugliebook.

Come si legge nell'articolo... Fino a pochi anni fa il libro cartaceo veniva dato per morto soppiantato dagli ebook: più comodi, meno costosi, più ecosostenibili, si diceva, dimenticando secoli di storia editoriale. I libri cartacei sono i custodi della nostra storia e delle nostre tradizioni, hanno accompagnato la vita dell’uomo dall’antichità ai nostri giorni diffondendo il sapere ma anche facendo emozionare e trasmettendo sensazioni uniche.
E invece non è proprio così, almeno in Italia, dove gli ebook sono costantemente in crescita di vendite ma hanno ancora - definitivamente? - poco spazio.  ...I libri di carta continuano ad avere un fascino insostituibile, i diversi formati, le grafiche, il carattere scelto, e ancora, il tipo di brossura e di copertina… Poi c’è l’odore della carta...
Senza dimenticare il piacere di collezionare libri che porta alla bibliofilia – quando non alla bibliofollia -, imprescindibile è la lettura per ogni collezionista del Philobiblion scritto dal monaco benedettino Riccardo de Bury, un “trattatello morale in lode alla lettura e manuale di bibliofilia dedicato alla scelta, al reperimento, alla conservazione dei libri”.
Con la fine dei libri di carta si era profetizzata anche la progressiva chiusura delle librerie, soprattutto quelle indipendenti. Anche in questo caso, dopo gli anni bui della crisi (non solo economica ma anche culturale) stiamo assistendo a una rinascita delle librerie indipendenti. Non solo un negozio in cui acquistare libri ma uno spazio in cui organizzare eventi, presentazioni e reading, dove chiacchierare con il libraio, lasciarsi consigliare, entrare in contatto con altri lettori e fare parte di una vera e propria comunità di amanti dei libri.
Anche secondo Brian Murray, numero uno di HarperCollins Publishing, secondo gruppo editoriale al mondo, “il futuro dell’industria del libro riparte dal suo passato”...
Quindi l'ebook non ha sfondato e così i libri cartacei tengono botta. Il vero motivo, secondo me, è che leggere è una cosa importante e chi ama veramente leggere, lo vuole fare con un libri in mano e non davanti ad uno schermo. Il romanticismo trionfa sempre!
Fonte: web