venerdì 31 ottobre 2014

Una chiave sottovento

Ecco un altro estratto da uno dei racconti che andranno nel mio prossimo libro, SE VOLESSI ESSERE DISTURBATO. 
Il libro è ormai pronto. Poche settimane!




La giornata non era delle migliori, forse fu proprio per quello che si incontrarono tutti in cucina. Cosa che non succedeva da anni, più per antipatia e scelta che per vera costrizione. I figli erano ancora giovani e i genitori vivevano mutuamente nel silenzio, ma ognuno si era creato il proprio mondo nell’ambito familiare. La ragazza si accese nervosamente una sigaretta proprio mentre entrava suo fratello. Lo guardò e quasi gli urlò in faccio "E' inutile che mi prendi per il culo con i tuoi amici. Io diventerò una CANTANTE! Costi quel che costi. Ho ventidue anni e non intendo per nulla al mondo abbandonare la musica.” Il fratello, di 3 anni più giovane, la guardò sornione, anche se fu un po' intimorito dalla parola cantante che uscì come una bufera dalla bocca di sua sorella. Non diede a vedere alla giovane donna che proprio lei aveva molta più determinazione di lui e capì, proprio in quell'istante, che per sua sorella la musica era un sogno e non un lavoro. Forse stava proprio qui la differenza tra loro due. Lui avrebbe voluto fare al massimo il calciatore e neanche in serie A. Gli sarebbe bastato essere un onesto professionista del pallone, giusto per portare a casa un po' di soldi senza fare troppa fatica. Non aveva sogni, solo necessità.
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lunedì 27 ottobre 2014

Due colpi in fronte

Ecco un estratto di un altro racconto che farà parte del mio nuovo libro. Questo racconto, come altri, ha un po' di sangue e violenza.
Intanto leggetevi queste prime righe. Avrete altre news a breve. Il libro uscirà tra novembre e dicembre.



Il vero problema non era uccidere, il vero problema era farlo senza avere rimorsi. Invece, per Tom, negli ultimi mesi il solo unico problema era proprio il rimorso. Unico problema che ne aveva portati altri. Non era più il killer spietato di una volta. Aveva iniziato a commettere tanti piccoli errori e non per l’età, non aveva ancora 45 anni, o per il valore delle sue vittime, tutti uomini d’affari capaci solo a fare riunioni in videoconferenza, ma proprio perché i rimorsi che stavano emergendo nell’ultimo anno lo avevano portato ad essere distratto e a commettere imprecisioni. Imprecisioni che, per un lavoro come il suo, volevano dire eliminare il problema, con relativi giudizi positivi dell’ambiente, colleghi in primis, e avere nuovi contatti e nuovi clienti.
Provava rimorsi per suo figlio, che ormai aveva sette anni ma da quasi cinque non lo vedeva. L’ultima volta lo aveva visto a una vigilia di Natale, era andato a trovarlo nonostante la mamma del piccolo glielo avesse proibito. Aveva rimorsi anche per la mamma del figlio, la sua Kate, la splendida ventritrenne del Montana che aveva conosciuto tredici anni prima e alla quale aveva dichiarato amore eterno. Una dichiarazione falsa, visto che in un momento di debolezza si confidò alla sua donna e spiegò il vero motivo delle sue lunghe lontananze da casa. Il trader internazionale in nanotecnologie era solo una copertura, un mascheramento a portata di mano visto che molte sue vittime in quel periodo vivevano proprio in quell’ambiente e così  aveva preso confidenza con quella attività. Si era addirittura incuriosito all’ambiente delle nanotecnologie, in un certo senso era veramente affascinato dalle sue vittime, così decise che la sua professione fosse quella di trader in nanotecnologie. Tutto funzionò per il meglio, fino a quando con la bella Kate incinta di 6 mesi, si fece prendere dall’amore tipico degli uomini che non sanno amare e confessò tutto alla moglie. 
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sabato 25 ottobre 2014

Lo scrittore

Ecco un estratto di un altro racconto che farà parte del mio nuovo libro. Il titolo è leggermente autobiografico... 
Intanto leggetevi queste prime righe. Avrete altre news a breve. Il libro uscirà tra novembre e dicembre.



Scese le scale, salì in auto e si diresse verso l’auditorium, mancavano pochi chilometri alla gloria. Il trionfo dello scrittore! L’auditorium si raggiungeva velocemente da casa sua, quante volte da piccolo era passato davanti a quel fabbricato e aveva pensato che un giorno, forse, anche lui sarebbe stato protagonista lì dentro.

Ripercorse velocemente la sua vita, o meglio, le cose della vita che non avrebbe voluto fare ma che aveva fatto. La laurea in medicina, voti eccellenti e futuro assicurato. Il master, pagato dai suoi e così tanto voluto, da loro! Lo sport abbandonato, a causa del futuro splendente che gli si sarebbe prospettato. E mille altre cose, apparentemente meno importanti ma infinitamente più fondamentali per la vita di una persona. E soprattutto per lui. Il piacere di soddisfare i propri istinti. Come un animale preistorico. Sì, il bere una birra con gli amici il venerdì sera, piuttosto che passarlo sui libri. Istinto o perdita di tempo, piccole cose che poi ad un certo punto della propria esistenza fanno dire “Sì, sono un uomo felice”. Oppure, no.

Pensò al primo libro pubblicato, alla prima piccola soddisfazione da autore. Alle poche, ma fondamentali per la sua carriera di scrittore, copie vendute. Alla prima presentazione del libro, snobbata dai più e dai giornali. Poi arrivò il secondo libro e con lui l’era dei social network, che aiutarono  e in parte decretarono la fortuna dello scrittore. Un pubblico sempre più folto presenziava agli appuntamenti con il “giovane e arrogante scrittore”, così lo definì un giornale locale. E così,  dopo la seconda opera narrativa, la terza diede una grande soddisfazione: “Autore Under 35 dell’anno”. Per chi sarebbe dovuto essere un cardiologo in carriera, “il perdere tempo scrivendo” (testuali parole della ex), aveva dato comunque qualche soddisfazione. E iniziavano ad arrivare anche i soldi.
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mercoledì 22 ottobre 2014

Ci sono molti modi per morire

Ecco un estratto di un racconto che farà parte del mio nuovo libro. Il titolo riprende una canzone degli Afterhours  e nel racconto c'è molta musica. Intanto leggetevi queste prime righe.
Nelle prossime settimane avrete altre news sul mio libro che uscirà tra novembre e dicembre.




Salì gli ultimi gradini, fece ancora pochi passi e arrivò all’uscio dell’appartamento, avrebbe semplicemente dovuto spingere la porta. Prima di farlo, però, lasciò cadere per terra un cosa. Spinse la porta con il piede destro, era dentro. Poggiò la borsa su un comodino, tornò un attimo fuori, prese quella cosa che aveva lasciato cadere senza tanta tenerezza, era una ragazza. Non si mosse nemmeno un istante, era ancora lì. Così, come l’aveva lasciata lui pochi istanti prima. Sembrava morta, aveva paura, era terrorizzata e in quei secondi interminabili che lui impiegò nel lasciarla cadere al suolo, aprire la porta e ritornare indietro, pensò a come sarebbe morta.
La prese in braccio, quasi dolcemente, la portò dentro casa e altrettanto dolcemente la ripose sul divano. Estrasse una chiavetta usb dalla tasca, si avvicinò al mac di lei, sapeva che era sempre acceso, inserì la chiavetta e cercò il file. Lo trovò.
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sabato 18 ottobre 2014

Se lo dice lui...

Riporto in parte, completo lo trovate qui: libreriamo.it/Eco, un articolo di Umberto Eco su come scrivere bene. Di consigli, ovviamente, ce ne sono molti altri. Se vi va di averli tutti, leggetevi, sempre di Eco, “La bustina di Minerva”.
Se lo dice lui, bisogna fidarsi!

1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”.
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. L'iperbole è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.

mercoledì 15 ottobre 2014

Poco tempo e qualche news

Riprendo per l'ennesima volta, cosa che ho fatto anche poco tempo fa, il vecchio Céline: Scrivo come posso, quando posso, dove posso. Scrivo in fretta e furia, come ho sempre vissuto.
Ma non vi voglio abbandonare, quindi, vi ricordo che il libro UNA COMPLESSA SEMPLICITA’ è stato ristampato. La casa editrice è la stessa de LA FATICA DI NON PENSARE, Edizioni del Faro. Di quest'ultimo libro vi segnalo l'ultima recensione fatta da Daniel Montigiani: paperstreet.it/recensioneLafaticadinonpensare  per la rivista www.paperstreet.it.
Potete acquistare i miei libri direttamente nel sito della casa editrice, www.edizionidelfaro.it, LA FATICA è acquistabile anche in formato e-book a €3,49; oppure nei comuni siti di libri. 
  
Potete acquistarli anche da me, LA FATICA (edizionidelfaro/lafatica) a €10,00 (12,50) e UNA COMPLESSA (edizionidelfaro/unacomplessa) a €10,00 (11,00). Più eventuali spese di spedizione. Scrivetemi in privato.
 
La novità è che è in uscita il mio prossimo libro, sarà una raccolta di trenta racconti. Il titolo non ve lo dico ancora, sarà impegnativo, come l'autore.

lunedì 13 ottobre 2014

Bisogno di sicurezza

Mentre MattiaErnesto mi dorme vicino, tutto raggomitolato, russa dolcemente e con la manina sinistra mi accarezza la barba, leggo Francis Scott Fitzgerald. Più precisamente sono impegnato con il racconto "Il curioso caso di Benjamin Button", dove l'autore dimostra, per l'ennesima volta, grande capacità narrativa, ironia e una analisi sociale tanto spietata quanto comica. Le righe che mi capitano di leggere sono l'esempio che nulla succede per caso, Ernestito e Benjamin hanno bisogno di sicurezza: Il figliolo lo prese per mano fiducioso. "Come mi chiamerai, papà?" disse con un tremolio nella voce mentre si allontanavano dalla nursery. "Solo piccolo per un po'?..."

venerdì 10 ottobre 2014

Come la futuribilità di una farfalla

La mente deve, di tanto in tanto, pensare al passato, riflettere, capire, sospirare. Gli occhi, devono guardare sempre avanti. Tutto questo se vuoi crescere. E i sospiri si fanno sempre più pesanti. Ti senti vincitore. In realtà non hai vinto nulla, ma dentro di te sai che hai vinto. Anche se il mondo ti ha in mano e le tua vita è una lattina vuota stritolata da un gigante.
Pensa a te, tu sei dannatamente la tua esistenza. Non trovare sollievo nei problemi degli altri. Pensa alla tua originalità. Forse la differenza tra te e il resto dell'umanità sono le lacrime, le tue pesano di più. Ma ricordati che nulla avviene per caso. Il peso stritolerà quella lattina vuota.

Vorrei fare il giro del mondo, che è come girare attorno al tuo cuore.