venerdì 31 luglio 2015

Waiting...

Se ne va anche luglio e domani arriverà agosto. Farò ancora qualche giorno di ferie, poi, verso fine mese, riprenderò con la pallacanestro e con la promozione di questo blog e dei miei libri. Non ho molta voglia di dire chissà che cosa. In realtà non voglio dire nulla, voglio restare sereno e sentire l'aria che riempie il mio vuoto. Non dirò nulla, se non che 
So che nella vita c'è parecchio dolore
ma il tuo amore è il mio sollievo...

mercoledì 29 luglio 2015

Pensiero sulla vita

Mentre sudo nel caldo dell’estate, ad un camp di basket ovviamente, non ho molto tempo per pensare e quindi per scrivere. Non ho neanche voglia di postarvi un racconto o una poesia mia. Allora che faccio? Vi ricordo un pensiero sulla vita, e che pensiero, di Tiziano Terzani, di cui in questi giorni ricorre l'anniversario della morte. 

Amare, non volere. Bagnare, non asciugare. Ecco il segreto delle cose. L'intelletto solidifica, la ragione diluisce. 

sabato 25 luglio 2015

Visto che si parla di stupefacenti...

Visto che i nostri politici sono fermi a parlare di stupefacenti, di riconoscimento delle coppie gay, di legalizzare la prostituzione e mille altri argomenti da medioevo, vi dico la mia sugli stupefacenti. Prima faccio una precisazione, gli argomenti citati prima ho detto che sono argomenti da medioevo perché ritengo che l'Italia non riesca a stare al passo con i tempi in tematiche come quelle citate. Le colpe sono dei soliti, Vaticano, Stato italiano, tremendamente presente in alcuni campi e assolutamente assento o ambiguo in altri, ma anche degli italiani stessi. Un popolo che adora i vari personaggi carismatici di turno...
Detto questo, vi parlo di stupefacenti a modo mio perché intendo presentarvi un articolo che parla di grandi libri scritti sotto l'effetto di droghe. L'articolo (completo lo trovate qui: cultora.it/capolavoriscrittisottoeffettodidroga) cita da Hugo a Rimbaud, da King allo stesso Poe. E' solo un piccolo assaggio di scrittori dopati, non vengono citati i vari scrittori della Beat Generation, come ad esempio Burroughs e il suo splendido La scimmia sulla schiena, un libro che esprime in maniera scientifica, cinica, asettica, le conseguenze sull'organismo degli stupefacenti: eroina, cocaina ma non solo. Leggetelo!

martedì 21 luglio 2015

Quegli Ernest della mia vita

Visto che uno degli Ernest della mia vita dorme, un altro, ma non sono solo due, oggi compirebbe gli anni. Mi riferisco a Ernest Hemingway, nato proprio il 21 luglio del 1899. Spenderei troppe parole per lui e sicuramente non sarei così bravo a riempirlo di complimenti. Quindi, mi esprimo con una mia poesia, che forse è meglio. La poesia l'ho già postata nel blog, mi pare sia del 2013, non ricordo bene. Però stasera dedicherò una birra al vecchio...




ERNEST NON LO AVREBBE MAI FATTO 


Si lasciarono con un ultimo bacio.
Perché le loro vite insieme non erano mai state amore.
A pensarci bene e a voler sorridere
la loro relazione era una bisca clandestina.
In quel poco tempo che trascorsero insieme,
si amarono e si distrussero.
Ma solo così potevano essere felici.
Perché lui non la amava, la viveva profondamente.
Ogni istante, ogni disperato istante.
Lui odiava la parola amore, gli altri amavano,
lui faceva di più.
Ma sapeva che l’unico a vincere era il destino.
Non si salutarono.
Camminarono, lontani dalla loro vita insieme.
Ognuno in compagnia della propria solitudine.
Lei, con in mano il libro che lui le aveva regalato,
quello del suo scrittore preferito.
Un libro da leggere centinaia di volte,
per continuare ad amare, il suo uomo abbandonato.
Per versare lacrime e assaporare rimpianti.
Lui, con la rabbia di chi non merita di perdere.
Neanche se il gioco è clandestino.

Poi, un giorno,
un attimo prima di spirare
lei penserà a lui
e quel bacio che darà al vuoto
in quella camera di ospedale
sarà per quell’uomo
perso anni prima.
Per paura e per vigliaccheria.
Quando lui verrà a saperlo
sarà seduto su una panchina, al parco.
Ormai vecchio e vinto, ma non sconfitto, dalla vita.
E sputerà per terra, per la rabbia.
E piangerà, perché lei non leggerà più quel libro di Hemingway. 

domenica 19 luglio 2015

Con questo caldo!

In questi giorni di così gran caldo mi torna in mente un capolavoro della letteratura americana, Furore, sicuramente il miglior libro di Steinbeck. Il romanzo è il libro simbolo della Grande Depressione. Ambientato negli anni trenta, durante la Dust Bowl (conco di sabbia), la famiglia Joad è costretta a spostarsi verso la California a causa della grande siccità e dell'uomo: decenni di tecniche agricole inappropriate e mancanza di rotazione delle colture. Ma non sono qui per raccontarvi il libro, che comunque vi consiglio. Vi riporto qualche riga del primo capitolo, giusto per ricordarci che fa un caldo becco!

Agli ultimi di maggio il cielo impallidì e perdette le nuvole che aveva ospitate per così lungo tempo al principio della primavera. Il sole prese a picchiare e continuò di giorno in giorno a picchiar sempre più sodo...

Per conoscere meglio Furore e gli States dagli anni venti agli anni settanta, potete seguire un progetto di cui faccio orgogliosamente parte: 

Furore, uno dei libri protagonisti di American Ciacoe

giovedì 16 luglio 2015

Intanto il tempo passa

Intanto il tempo passa e ho paura di non riuscire a scrivere tutto quello che vorrei. Più che paura è una certezza. Sto lavorando a una raccolta di poesie e ad un libro di racconti ma ho la sensazione di perdere, giorno dopo giorno, qualche parola buona da poter essere scritta. Spero sia solo l'ansia che da sempre mi caratterizza, o magari la tipica confusione di chi vorrebbe avere quattro mani per poter scrivere di più. L'ansia ho imparato a gestirla, un pochino, imparerò anche a ritrovare le parola perse. O forse, continuerò a scrivere così, perché scrivere vuol dire confusione.
A proposito di confusione, mi viene in mente il buon Henry Miller, papà della cultura Beat che, come succede per molti padri, è stato sputtanato da una parte della stessa Beat Generation. Ma questo è un altro discorso. Tornando all'esimio Miller, tratto da Tropico del Capricorno "Confusione è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce."

martedì 14 luglio 2015

Ce l'hai con l'amore

Eccomi con una poesia inedita. 
Buona lettura!



Ce l’hai con l’amore
che ti fa male
ce l’hai con l’amore

Hai murato
le finestre del tuo cuore
e ora non vedi più la luce.
Sei convinto che ora
non soffrirai più.

Hai dimenticato
che la vita
è fatta di errori
e sofferenze
fatti solo
di gesti d’amore.
Ce l’hai con l’amore.
Non ami te stesso.
Anima perduta
nelle certezze 
sterili.



Per acquistare i miei libri, anche in versione ebook, potete consultare il sito dell' editore: www.edizionidelfaro.it o contattarmi a maurofornaro76@gmail.com.

Se non li conoscete:
Edizionidelfaro/Unacomplessasemplicità
Edizionidelfaro/Lafaticadinonpensare
Edizionidelfaro/Sevolessiesseredisturbato

facebook.com/maurofornaro (pagina ufficiale: facebook.com/MauroFornaro), 
twitter.com/MauroFornaro
plus.google.com/MauroFornaro 
mebook.it/MauroFornaro. 
"Libreriamo book camp" nel sito libreriamo.it, cercate il mio profilo. 
Instagram/maurofornaro. 

Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più distanti.
Fabrizio De André

domenica 12 luglio 2015

A mio figlio

Feliz cumple, Ernestito!



A mio figlio 
di J.R. Wilcock


Abbi fiducia nella vita
e non nelle ideologie;
non ascoltare i missionari
di quest’illusione o quell’altra.

Ricorda che c’è una sola cosa
affermativa, l’invenzione;
il sistema invece è caratteristico
della mancanza d’immaginazione.

Ricorda che tutto accade
a caso e che niente dura,
il che non ti vieta di fare
un disegno sul vetro appannato,

né di cantare qualche nota
semplice quando sei contento;
può darsi che sia un bel disegno,
che la canzone sia bella:

ma questo non ha certo importanza,
basta che piacciano a te.
Un giorno morrai; non fa niente,
poiché saranno gli altri ad accorgersene.

venerdì 10 luglio 2015

Diego, Hemingway e quella cagata in riva al Piave...

Mercoledì sera al pub davanti a una birra, ma forse erano di più, chiacchieravo con il buon Diego di Serenissima (fatto curioso viste le idee indipendentiste del buon Gionspenser...), e ad un certo punto l'anima  da storico di Diego mi racconta di una storia su Hemingway e mi narra di una leggenda che dice che il buon vecchio Ernest pare abbia cagato in un campo in zona Civè (Correzzola- Pd). Sarà stata per la birra o perché sono effettivamente innamorato di Hemingway che mi viene in mente che la scena raccontatami da Diego è presente in un libro di zio Ernest e gli dico con quasi certezza che è presente nel libro Di là dal fiume e tra gli alberi. Detto, fatto...

Qualche settimana prima era passato da Fossalta e si era spinto sulla strada avvallata per trovare il punto dov'era stato ferito, sulla sponda del fiume... Era stato usato come pascolo, da pecore o capre, fino a parere una depressione predisposta in un campo da golf. In quel tratto il fiume era lento e di un azzurro fangoso, con le canne lungo le sponde, e il colonnello, mentre non c'era nessuno a vederlo, si accoccolò a terra e guardando di là dal fiume dalla sponda dove non si poteva mai mostrar la testa alla luce del sole, fece i suoi bisogni nel punto esatto dove aveva stabilito, per triangolazione, di esser stato ferito gravemente trent'anni prima.
"Non è molto" disse ad alta voce al fiume e alla riva del fiume grevi del silenzio d'autunno e intrisi delle piogge autunnali. "Ma almeno l'ho fatto io." 

mercoledì 8 luglio 2015

Summer reading #2

Oggi promuovo l'ennesimo contest degli amici di Mebook, il SUMMER READING 2015, seconda edizione. Il concorso è diviso in due sezioni: prosa e poesia.
Tutte le info le trovate qui: www.associazionefahrenheit451/summereading2015.

Vi consiglio di iscrivervi al social, www.mebook.it. E' interamente dedicato al mondo della scrittura, poesia, letteratura e blog, e dell'editoria. Molto utile, sia per la promozione, sia per trovare o dare informazioni in ambito di letteratura e scrittura.




lunedì 6 luglio 2015

Proprio vicino ad un acero e a fianco di un gelsomino #2

Lo scorso 18 giugno ho pubblicato una parte di un mio nuovo racconto, maurofornaro.blogspot.it/propriovicinoadunaceroefiancodiungelsomino. Oggi pubblico un'altra parte del racconto e magari entro fine estate lo pubblicherò interamente.
Buona lettura!


Chiuse un attimo gli occhi, proprio dove la strada faceva una curva. Sbandò leggermente ma non così tanto da rischiare. Appena li riaprì ebbe la sensazione d’avere la mente illuminata. Ora le cose gli erano chiare, non poteva e non doveva accusarsi in eterno per i suoi errori, per le scelte sbagliate che aveva fatto nel passato, anche in quello più recente. Sentenziò che, l’apostasia implica la dannazione assoluta, in eterno, solo nel caso in cui la fede in precedenza sia stata impeccabile, perfetta. E lui perfetto non lo era mai stato. Era stato imperfetto anche nei suoi errori. Se un ragionamento così valeva per la fede doveva valere anche per un individuo pauroso e gretto come lui. La religione muove il mondo, pensò tra sé e sé, tutto quello che la riguarda è legge. Quella legge, la verità suprema, valeva anche per lui e per la sua vita. Rivalutò la sua esistenza, ora più onesta e degna di rispetto e gli errori che aveva commesso improvvisamente non gli pesavano più, o comunque il loro peso era diventato sopportabile.



Per acquistare i miei libri, anche in versione ebook, potete consultare il sito dell' editore: www.edizionidelfaro.it o contattarmi a maurofornaro76@gmail.com.

Se non li conoscete:
Edizionidelfaro/Unacomplessasemplicità
Edizionidelfaro/Lafaticadinonpensare
Edizionidelfaro/Sevolessiesseredisturbato

facebook.com/maurofornaro (pagina ufficiale: facebook.com/MauroFornaro), 
twitter.com/MauroFornaro
plus.google.com/MauroFornaro 
mebook.it/MauroFornaro. 
"Libreriamo book camp" nel sito libreriamo.it, cercate il mio profilo. 
Instagram/maurofornaro. 

Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più distanti.
Fabrizio De André

venerdì 3 luglio 2015

Un vero esempio

Durante l'ultima presentazione de Se volessi essere disturbato mi è capitato di parlare di esempi di sport. Ho fatto il nome dell'esempio più lampante, a mio parere, di Campione delle sport: Alex Zanardi. Quello che gli è capitato lo conosciamo tutti, la forza e la determinazione per trasformare una "disgrazia" in una opportunità, no. Lui è un grande, perché vuole solo sogni interi e cerca sempre di migliorarsi. La vera essenza dello sport. Per chi vuole sapere in poche righe cosa ha fatto e continua a fare da quando è disabile: repubblica.it/infinitozanardi. Se avete un po' di pazienza e tempo: amazon.it/PeròZanardiCastelMaggiore - amazon.it/Alexinguaribileottimista
I Campioni non sono necessariamente quelli che vincono di più, anche se a volte è vero, vedi Federer, ma sempre sono esempio di serietà, abnegazione e voglia di rincorrere i propri sogni, vedi Nibali e Ress. Attenzione, un bad boy può essere un Campione ma deve arrivare dove gli altri non riusciranno mai ad arrivare, vedi Maradona. Spesso, soprattutto nel mondo del calcio, viene confusa la figura del bad boy con quella del Campione. Ma in questo caso si parla di campione, con la c minuscola. D'altronde, quel mondo vive di personaggi, più o meno credibili. 

giovedì 2 luglio 2015

Come certi cacciatori di rinoceronti

Il 2 luglio del 1961 moriva Ernest Hemingway, uno dei miei autori di riferimento. 
Si uccise. Non morì di malattia, né di vecchiaia. Decise di farla finita, decise pure la sua morte, dove aver vissuto in mille posti e con centinaia di storie vissute alle spalle. Il fascino per il suicidio mi affascina da tempo, lo si capisce bene dai miei racconti. La forza di farla finita è per me uguale alla forza che si trova nelle occasioni importanti della vita. Suicidarsi non è mai una debolezza. Ma nel 2015 questo argomento è ancora in tabù.
Hemingway, come scrittore, per essere conosciuto e compreso veramente deve essere studiato anche nella propria vita vita, così "invadente" nei suoi scritti. 
Se non conoscete lo zio Ernest: raistoria.rai.it/hemingway. Dal film "Midnight in Paris" una digressione di Hemingway sull'amore e la paura della morte: midnightinparis/vitamorte.

L'amore è amore e il divertimento è divertimento. Ma c'è sempre un tale silenzio quando muore un pesciolino rosso. 
Da "Di là dal fiume e tra gli alberi"