giovedì 30 novembre 2017

Tanti auguri, Mark!

Oggi, 30 novembre, ricorre l'anniversario di nascita di uno dei più grandi scrittori americani, ma non solo, Mark Twain. Scrittore e saggista, ma anche filosofo e acuto osservatore della società americana, narrò in maniera magistrale i conflitti  interrazziali e si divertì molto nello scrivere di democrazia e di libertà. Qui una riflessione da Il principe e il povero, a proposito di letteratura, libri e della loro utilità.
"Quando sarò re, quei poveretti non dovranno avere soltanto pane e un tetto, ma anche libri e insegnanti, perché la pancia piena non conta nulla se anche la mente e il cuore non vengono nutriti come si deve... L'istruzione, infatti, rende il cuore più sensibile, e genera bontà e carità".

martedì 28 novembre 2017

Ancora un po' di America

Vi riporto in america per parlare di centri commerciali e crisi economica. L'articolo completo lo trovate qui: ilgiornale.it/usafallimentiechiusure, io vi propongo qualche passo.

In America si chiama «Retail Apocalypse» ed è il fenomeno che sta annientando il commercio al dettaglio, ridisegnando il mercato del consumo e le economie a esso legate.
L'apocalisse del commercio al dettaglio Usa travolge non solo i grandi marchi ma anche le catene distributive, i luoghi fisici e i centri commerciali.
Un mese fa Toys «R» Us, il colosso Usa di giocattoli (64mila dipendenti e 1600 punti vendita) ha dichiarato bancarotta, la più grande nella storia del retail Usa dopo quella di Kmart nel 2002. Solo nel 2017 sono oltre venti le grandi catene commerciali Usa che hanno presentato istanza di fallimento; tra queste Gymboree Corp, con i suoi 1200 negozi di abbigliamento per bambini in Usa, Canada e Portorico.
La crisi non guarda in faccia neppure i simboli del consumismo americano: per esempio Macy's, una delle più antiche catene di distribuzione Usa, fondata nel 1858; fu in uno dei suoi magazzini che venne ambientato il film «Miracolo nella 34esima strada» dove il vero Babbo Natale veniva assunto come finto Babbo Natale. Per il 2017 Macy's ha deciso la chiusura di 68 punti vendita (che dovrebbero arrivare a 100 il prossimo anno), il 15 per cento del totale, mettendo in crisi 10mila posti di lavoro (3900 sono già stati scarificati nel 2016). Sears Holding (il gigante distributivo americano) ha annunciato la chiusura, dopo Natale, di altri 63 negozi (45 Kmart e 15 Sears), la cessione di asset importanti e accordi con Amazon; nel 2017 la sua quotazione in borsa ha perso oltre il 40 per cento.
... Un'analisi di Cushman&Wakefield, una delle più grandi società immobiliari del mondo, prevede la chiusura di 13mila spazi commerciali nel 2018 (da sommare ai quasi 10mila di quest'anno) e la scomparsa di 300 centri commerciali. Le immagini di queste cattedrali del consumismo abbandonate e decadute, sono parte delle nuove configurazioni urbane. Secondo uno studio Bloomberg/CoStar, nei prossimi anni sarà necessario chiudere oltre il 10 per cento degli spazi retail Usa, convertirli per altri usi o rinegoziarli per affitti più bassi.
Eppure l'economia americana non va male, la disoccupazione è bassa, la fiducia dei consumatori è tornata a salire ai livelli precedenti la grande crisi del 2009; ci sarebbero tutte le condizioni per un boom del retail. E allora perché i grandi marchi falliscono e i centri commerciali chiudono? Certo la crescita dell'e-commerce ha drenato risorse e consumatori dagli spazi fisici alle piattaforme on-line come Amazon (ma anche AliBaba, Zalando e altre); tuttavia l'e-commerce rappresenta solo il 9 per cento dell'intero mercato Usa, quindi non giustifica questa «Apocalisse».
Certo, gli stili di vita sono cambiati e la nuove generazioni (che comunque hanno un potere di acquisto minore di quelle precedenti) privilegiano il consumo delle esperienze a quello delle cose. Ma la verità sembra essere un'altra: ciò che sta facendo crollare il commercio al dettaglio Usa è il fatto che, negli anni passati, per affrontare la crisi recessiva, i grandi marchi e molte catene distributive si sono «sovraccaricate di debiti» a causa di spericolate operazioni finanziarie di leveraged buyout, affidate a società di Private Equity che oggi sono i veri controllori del mercato. Secondo uno studio Bloomberg, «questa bolla debitoria scoppierà nei prossimi anni con effetti spaventosi sull'economia americana». Come conferma il giornalista economico David Dayen: «Otto milioni di lavoratori americani potrebbero vedere il loro impiego evaporare, non a causa della sostituzione tecnologica, ma di uno schema finanziario predatore»...

lunedì 27 novembre 2017

Niente evento, allora parliamo di armi!

Causa motivi organizzativi, l'evento di domani sera è annullato. Peccato, recupereremo!
Intanto, però, vi consiglio di leggere questo articolo, completo lo trovate qui: ilgiornale.it/usaboomvenditaarmilackfriday, che vi riporto in parte. Parla della convenienza di acquistare armi nel Black Friday, perché se è conveniente si compra!
In America dici Black Friday e leggi più 10% in più rispetto all'anno scorso di vendita di armi.
Il 24 novembre ha fato segnare un record inquietante: sono 203.086 i controlli istantanei chiesti all’Fbi seconto quanto riporta Usa Today.
...
Un picco di vendite che non sarebbe stato favorito dai saldi sul costo di pistole o fucili bensì dal timore che un'amministrazione vicina al "partito della armi" possa inserire controlli maggiori sulla vendita. Un boom di vendite anticipato anche dalle indicazioni a Fbi e Atf, l’agenzia federale che si occupa del controllo delle armi, da parte di Jeff Sessions, attorney general, sulle revisione del National Instant Criminal Background Check system. Mossa arrivata dopo il massacro del 5 novembre scorso, compiuto con armi acquistate legalmente,...
Il database che Session vuole aggiornare "è cruciale per proteggere gli americani dalla violenza legata alle armi, ma è affidabile e funzionante solo nella misura in cui le autorità federali, statali, locali forniscono le adeguate informazioni". Inoltre c'è il problema che l'ufficio Fbi, creato per la raccolta dati, sta avendo difficoltà a schedare e incrociare le informazioni per l'aumento costante della vendite di armi...

giovedì 23 novembre 2017

Amish e tecnologia

Tra una promozione e un'altra dei miei libri, continuo a leggere libri e articoli sul mondo americano. Una mia grande passione. Vi riporto parte di un articolo - completo lo trovate qui: internazionale/amish/tecnologia - che parla delle tecnologie e del loro rapporto con una comunità che della tradizione fa la propria filosofia di vita, gli Amish.
L'articolo inizia proprio dal classico stereotipo sugli amish, quelli che girano su calessi a cavalli e portano enormi barbe – dice che sono fermi al settecento: se in quel secolo una tecnologia non era stata ancora inventata, oggi non la usano – “Che cos’è clip clop, clip clop, bang bang, clip clop?”. “Un amish che passa sparando”. Perciò è inquietante scoprire, come ha scritto di recente il New York Times, che gli smartphone, i pc e altre macchine controllate dai computer stanno entrando sempre più a far parte della vita quotidiana delle loro comunità.
Esistono perfino panetterie amish che accettano le carte di credito. Alla faccia della vostra fantasia – d’accordo, la mia fantasia – di fuggire da questo mondo iperconnesso per rifugiarsi in un’epoca più semplice. Se anche gli amish sono diventati dipendenti dai clic e dai pagamenti senza contanti, che speranza c’è per noi?
Se non che, come fa notare Kevin Kelly nel suo libro What technology wants, gli amish non sono mai stati nemici a oltranza della modernità. “La loro vita è tutt’altro che antitecnologica”, scrive. Andando a visitare le comunità amish, ha trovato radio a batteria, fresatrici azionate da computer, pannelli solari, fertilizzanti chimici e colture geneticamente modificate. Quello che caratterizza la posizione degli amish nei confronti di qualsiasi invenzione non è il totale rifiuto, ma il fatto che partono dal presupposto di non volerla o di non averne bisogno, e che la adottano solo se è in linea con i loro valori.
...
Oggi come oggi, “tendiamo a dire di sì automaticamente a qualsiasi novità”, osserva Kelly, mentre la “tendenza automatica degli amish è dire di no”. Perciò le automobili non vanno bene perché incoraggiano le persone ad allontanarsi invece di costruire una comunità vicino a dove sono nate. Ma i portatili e gli smartphone vanno bene, per alcuni amish, in certi contesti di lavoro – anche se mai a casa – perché ritengono che i vantaggi offerti superino gli svantaggi.
Non intendo sostenere che dovremmo adottare i valori degli amish, che sono perlopiù illiberali, e meno che mai adottare il loro sistema per stabilire quali tecnologie sono consentite, il che essenzialmente significherebbe lasciare la decisione ai vescovi.
...
Non stiamo parlando di missilistica (non so bene quale sia la posizione degli amish sui missili). Ma la maggior parte di noi sembra essere intrappolata nel paradigma opposto: prima o poi finiamo per adottare le novità semplicemente perché esistono.
Per applicare la filosofia di Newport, potreste fare un inventario delle tecnologie che usate e valutarle una per una in base alla loro reale utilità, partendo dal presupposto che se qualcosa non trova una giustificazione dovrebbe essere eliminata...

martedì 21 novembre 2017

Manca una settimana al prossimo evento!

In attesa dei prossimi appuntamenti con il mio ultimo libro di poesie, In quanti siamo rimasti in questo caffè, vi regalo un altro scritto tratto sempre dalla raccolta. 
Vi ricordo che il prossimo evento è fissato per il 28 novembre, organizzazione Otto Eventi - per prenotare il proprio posto, cliccare qui: facebook/evento/fornaro - durante il mio evento conoscerete meglio la mia ultima creazione, ma anche tutti gli altri miei libri che potete acquistare nelle librerie, online e non, nel sito del mio editore, www.edizionidelfaro.it, o direttamente durante i miei live.


Non mi hanno capito.
Erano ciechi come la morte.
Io stavo urlando.


Otto eventi, organizza una serie di incontri culturali, dove è inserito anche il mio di martedì prossimo, dei quali ho già parlato in questo post: maurofornaro.blogspot.it/nelcerchiodiottoeventi.


sabato 18 novembre 2017

Nel "Cerchio" di OttoEventi

Spero stiate passando un bel weekend. Ve lo auguro. Intanto, però, vi ricordo una bella rassegna di incontri alla quale parteciperò anche io, esattamente il 28 novembre, organizzata dall'associazione culturale Otto Eventi. Per prenotare il vostro posto, scrivete direttamente a Otto venti.
Tutte le info su Facebook e Instagram di OttoEventi
Durante il mio evento conoscerete meglio la mia ultima creazione, il libro di poesie In quanti siamo rimasti in questo caffè che, come tutti gli altri miei libri, potete acquistare nelle librerie, online e non, nel sito del mio editore, www.edizionidelfaro.it, o direttamente durante i miei live.

mercoledì 15 novembre 2017

Arrivano altri appuntamenti con me e con i miei libri!

In attesa dei prossimi eventi con il mio ultimo libro, In quanti siamo rimasti in questo caffè - mi vedrete in tv nei prossimi giorni, mentre il 28 farò un live in provincia di Padova - vi regalo un'altra poesia tratta proprio dal mio ultimo libro.
Nel frattempo, se vi viene voglia di organizzare un evento con me, scrivetemi a maurofornaro76@gmail.com.

Ph. Antonia Rapisarda


Ce l’hai con l’amore
che ti fa male
ce l’hai con l’amore

Hai murato
le finestre del tuo cuore
e ora non vedi più la luce.
Sei convinto che ora
non soffrirai più.

Hai dimenticato
che la vita
è fatta di errori
e sofferenze
fatti solo
di gesti d’amore.
Ce l’hai con l’amore.
Non ami te stesso.
Anima perduta
nelle certezze
sterili.

lunedì 13 novembre 2017

Odio il lunedì

Dormito malissimo, tempo da cani, settimana che si prevede più pesante di quella passata. L'unica cosa che posso fare è farvi ascoltare questa canzone...

venerdì 10 novembre 2017

Romanticismi

Nell'augurarvi un buon weekend, volevo comunicarvi che, nonostante sia senza pc, non sto perdendo la testa, ah ah! Sono incredibilmente tranquillo. Anche perché non ho perso nessun documento, da psicopatico quale sono salvo sempre tutto...😌
Vi saluto con una poesia tratta dal mio ultimo libro, In quanti siamo rimasti in questo caffé e vi ricordo che riprenderò con gli eventi verso fine mese e che organizzare eventi con me potete contattarmi a: maurofornaro76@gmail.com.


Lei diceva che aveva
solo scoperto il bello che era in lui.

Lui diceva che lei lo aveva
aiutato a cambiare
e ora stava meglio.

Lei diceva di avere
la mano di dio ben ferma
sul suo capo
e che viveva
perché era Dio a volerlo.
Lui, più semplicemente,
credeva in lei.




giovedì 9 novembre 2017

Quando sei senza pc

Periodo di ascolto di musica, va così. A scrivere non ci penso, anche perché sono senza pc e lavoro da situazioni di fortuna. Spero almeno di recuperare tutto quello che avevo salvato... 😣😓 questa canzone è adatta ad oggi.


martedì 7 novembre 2017

In un giorno di pioggia

In questi giorni di pioggia, mi torna in mente una canzone delle mia giovinezza. Ricordo il loro primo concerto che vidi, a Padova. A volte vorrei tornare ad avere 20 anni, anche meno. Altre volte, vorrei averne già cento.





sabato 4 novembre 2017

Un film e un libro per il weekend

Ieri sera stavo facendo zapping in maniera distratta, molto distratta, quando ad un certo mi sono imbattuto in uno dei miei film preferiti, Le ali della libertà. Il film è ambientato nel Maine, proprio da dove proviene l'autore del libro, un certo King... il protagonista è Andy Dufresne, vice-direttore di una banca, che viene condannato a due ergastoli per l'uccisione della moglie e del suo amante campione di golf, benché egli proclami la sua innocenza. Viene imprigionato nel carcere di Shawshank, dove le guardie e il direttore impongono la loro legge fatta, ovviamente,  di violenze gratuite e omicidi impuniti. Andy rimane inizialmente in disparte rispetto agli altri detenuti, venendo aggredito anche dalle "sorelle", prigionieri capitanati da Bogs. La sua esistenza cambia quando un giorno, durante un lavoro forzato di ripristino sul tetto del carcere, Andy sente Byron Hadley, il sanguinario capitano delle guardie, parlare ai colleghi dei suoi problemi economici e - rischiando non poco - lo convince a farsi aiutare da lui con le sue competenze in ambito finanziario. Chiede e ottiene in cambio qualche birra per gli altri detenuti che lavoravano con lui sul tetto. Da quel momento, Andy riscuote simpatie dai detenuti e richieste di aiuto da parte di guardie e direttore, lui ne approfitta per farsi voler bene e... di più non vi racconto. Il film, così come il libro, Stagioni diverse -una raccolta di racconti favolosa - non è violento gratuitamente, la violenza è una maniera per vivere in quella comunità, il carcere. La bontà umana è sempre presente anche se latente, a ricordare alle persone che poi un po' di umanità alla fine serve sempre.
Fossi in voi non mi perderei né il libro, né il film. Buon weekend!





venerdì 3 novembre 2017

Ode ai pigri

Sarò anche pigro, ma intanto in questi giorni sto concludendo i racconti della mia prossima fatica letteraria, uscita prevista per la primavera. E continuo con la promozione del mio ultimo libro, la raccolta di poesie In quanti siamo rimasti in questo caffè
Alla faccia di chi pensa che noi pigri non facciamo nulla, è l'esatto opposto. Pivelli!😜 
Vi auguro un buon week end e vi ricordo che tutti i miei libri si possono acquistare nelle librerie, online e non, nel sito del mio editore - www.edizionidelfaro.it - o durante le presentazioni. 
A proposito di presentazioni, per organizzarne una con me, scrivetemi a maurofornaro76@gmail.com. 😘


mercoledì 1 novembre 2017

La bellezza

Eccomi con un altro post che parla delle mie poesie. Oggi vi presento una poesia presente nella mia ultima raccolta, In quanti siamo rimasti in questo caffè, in attesa dei prossimi live e delle tantissime novità che vi darò anche nel 2018.
Buon inizio di novembre, let's go!



LA BELLEZZA

La bellezza
non la intendo come
la capacità di percepire,
di sentire, di provare,
piacevoli sensazioni
ma come la capacità di destare,
di creare e smuovere
allarme e inquietudine.
Chiamatele come volete, se allarme e inquietudine non vanno bene,
usate termini tipo smuovere le coscienze,
far riflettere, dite come volete, basta che ci si capisca.

La bellezza secondo me
è vedere due nonni che si tengono per mano,
o dormire abbracciato a mio figlio.
Emozioni belle ma che mi creano inquietudini
e insicurezze sul futuro.
E vi dirò la verità,
mi piacciono le inquietudini,
mi danno la carica per andare avanti.
Noi, esseri umani, dobbiamo essere insicuri e inquieti,
respirare profondamente, capire dove vogliamo andare,
aspettare il momento adatto per avere
i sentimenti giusti per prendere le decisioni che poi,
messe in pratica, ci daranno il nostro futuro.
Non penso che le cose non possano cambiare,
ma se vogliamo cambiare il mondo, almeno un po', dobbiamo scavare nelle nostre coscienze.
La superficialità non è bellezza.