giovedì 29 giugno 2017

Aperitivo con L'uomo che piangeva in silenzio

Eccomi con un altro evento, torno in Veneto e torno a casa!
Sabato 8 luglio sarò ospite della Libreria Al Buco, a Piove di Sacco, dove dalle 18.00 presenterò il mio ultimo libro, L'uomo che piangeva in silenzio. Avrò non uno ma ben due amici come compagni di viaggio: Valeria Vanotti mi intervisterà, mentre Massimo Danieli mi accompagnerà musicalmente.
Al termine della presentazione, firma copie e aperitivo.

E come si legge nel mio ultimo romanzo... Non penso che le cose non possano cambiare, ma se vogliamo cambiare il mondo, almeno un po', dobbiamo scavare nelle coscienze. La superficialità non è bellezza.


martedì 27 giugno 2017

Quell'aula in fondo al salone

Sto lavorando ad un racconto, ci sono dei riferimenti autobiografici. Spero vi piaccia. Il titolo è lo stesso di queste post, potrebbe finire nella mia raccolta di racconti che uscirà in primavera del 2018.


Il ristorante era in una zona tranquilla di Manhattan, quando entrò anche l’ultimo degli amici la situazione fu chiara. Un gruppo di una decina di ex studenti dell’Accademia americana di arti drammatiche. Tutti poco più che quarantenni e tutti impegnati nel cinema. Nessuno era diventato un attore famoso a livello mondiale, ma come ripeteva loro il professore di arte ormai venti anni prima, “non alzatevi dal letto la mattina con l’ossessione del successo, alzatevi con la voglia di essere dei professionisti migliori”. Così fecero negli anni successivi. Alcuni diventarono registi, altri attori, altri ancora produttori o tecnici. Tutti stimati professionisti. Non si persero mai di vista, un po’ perché il loro lavoro li faceva incontrare di tanto in tanto, un po’ perché vi era amicizia vera nei loro cuori. Tutti si ricordavano bene dell’aula in fondo al salone che li ospitò la prima volta che entrarono in accademia. Proprio da lì partì la loro conversazione. Da quel primo giorno che, senza saperlo, fu un crocevia per la vita di tutti loro. Chiacchierarono per un po’, dicendosi curiosità sui loro colleghi, il clima era sereno e gioviale, poi ad un certo punto, uno di loro introdusse l’argomento Spencer Tracy. Un grande del cinema mondiale, che provò con la carriera militare durante la prima guerra mondiale, ma fu il cinema a renderlo un mito. Era sempre stato uno degli argomenti preferiti dal gruppo di amici, a tutti loro piaceva la capacità di Tracy di ricoprire agevolmente vari ruoli. Le donne del gruppo, tutte tranne una, lo preferivano in ruoli di sofferenza ma dolci, film in cui l’amore era il filo conduttore, come in Capitani coraggiosi, La città dei ragazzi e Il vecchio e il mare. Film in cui un po’ di malinconia era sempre pronta a strappare una lacrima allo spettatore. E si immaginavano al posto della Hepburn nel cuore di Spencer Tracy, è proprio vero che non si smette mai di sognare. Altri invece, preferivano i suoi ruoli più drammatici, dove l’aspetto dolce di Spencer restava, almeno in parte, sopito e primeggiava il suo atteggiamento virile. Come in Passaggio a Nord-Ovest e La montagna. Ma tutti erano d’accordo sul fatto che di attori così non ne nasceva più. Fu un pranzo molto lungo e sereno gli amici parlarono per molto tempo, poi ad un certo punto successe una cosa che nessuno seppe spiegare, una magia.

I tavoli vicini a loro sparirono dentro a un vortice e con loro anche le persone sedute a pranzare, sparì nel vortice anche il cameriere che stava portando ad uno di questi tavoli un vassoio di ostriche e champagne. Attorno al tavolo si formò un vuoto spazio temporale che isolò il gruppo di amici dal resto del pianeta. Chissà quanto durò questa trasformazione. Fatto sta che gli amici rimasero increduli e qualcuna delle donne iniziò a singhiozzare. Poi, all’improvviso, successe quello che doveva succedere ma non sempre quello che deve succedere è così scontato. E non sempre le persone sono pronte ad affrontare quello che deve succedere. Si materializzò Spencer Tracy, vecchio e molto provato, come Santiago del film Il vecchio e il mare. Aveva il fiatone, era visibilmente stanco con la barba di almeno una settimana e con i vestiti lisi, si sedette su di una sedia che era rimasta vuota. Nessuno fino a quel momento aveva fatto caso a quella sedia. Dopo essersi seduto, guardò in faccia tutti i “suoi” ex studenti e sorrise loro. Aveva un alone magico quell’uomo. Parlò – Sono molto contento che siate qui, l’amicizia e l’amore sono le cose più importanti della vita di una persona e più si invecchia e più lo si capisce. Volevo salutarvi ragazzi, me ne sono andato improvvisamente nel sessantasette, il mio cuore non ha retto alla mia vita sregolata. Ma quello che volevo dirvi è che i saluti finali non sempre servono. Io sarò sempre nei vostri cuori e voi sarete sempre nel mio. Quell’ultimo saluto non ha importanza, tutto il resto è quello che conta. Vivete la vita e date amore alle persone care.

Sparì improvvisamente, così come apparve, i “suoi” ragazzi avevano le lacrime agli occhi e si tenevano per mano. Una catena umana verso quel vecchio che nei cuori di quegli amici valeva ben più di un oscar. La vita delle persone pesa diversamente a seconda di chi la pesa.

domenica 25 giugno 2017

Uno che ha capito tutto, ma proprio tutto!

Il 25 giugno del 1903 nasceva uno che ha capito tutto, molto prima di noi. Anzi, molti di noi non hanno ancora capito nulla. Scrittore, giornalista, saggista. Signori, George Orwell. Spiegò in maniera completa e ancora attuale, la forza dei regimi dittatoriali, o finti democratici. Forza anche, e forse soprattutto, mentale.
Devo essere onesto che ho letto solo due libri di Orwell, quelli più famosi: 1984, quando si parla di governo totalitario, non si può non pensare a questo libro. Narra di un futuro prossimo del mondo, l’anno 1984, in cui il potere si concentra in tre immensi super-stati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Londra è la principale città di Oceania, al cui vertice del potere politico vi è l’ormai più che noto Grande Fratello, onnisciente ed infallibile, che nessuno ha mai visto di persona. Sotto di lui c’è il Partito interno, quello esterno e la gran massa dei sudditi. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Winston Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo dalle telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza ispirata a principi opposti a quelli del regime. Insieme con il compagno di lavoro O’Brien, Smith e la fidanzata iniziano a collaborare con un’organizzazione clandestina, la Lega della Fratellanza. Non sanno tuttavia che O’Brien è una spia ed è ormai sul punto di intrappolarli. Smith viene arrestato, sottoposto a torture e a un indicibile processo di degradazione. O’Brien rivela a Smith che non è sufficiente confessare e sottomettersi: il Grande Fratello vuole avere per sè anima e cuore di ogni suddito prima di metterlo a morte. 
L'altro, La fattoria degli animali, il romanzo è ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano. Dopo aver cacciato il padrone, decidono di dividere il risultato del loro lavoro seguendo il principio «da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni». Il loro sogno fallisce perché i maiali, gli ideatori e promotori della "rivoluzione", prendono il controllo della fattoria, diventando sempre più simili all'uomo, finché non diventarono peggio dell'uomo stesso, cacciato poco tempo prima dalla fattoria.
Due libri favolosi, dovrebbero essere obbligatori da leggere per poter esercitare il diritto di voto. Io la vedo così.


Fonte: internet

sabato 24 giugno 2017

Io, il mio romanzo e I giovedì del libro

Eccomi con un altro evento, sulle bellissime colline bolognesi. Il 6 luglio sarò ospite del comune di Monzuno, all'interno della rassegna I giovedì del libro, nella bellissima location del locale Gustavino&passalacqua, intervistato dal caro amico Ermanno Pavesi. A fine serata, possibilità di gustare le prelibatezze della casa. Nella locandina trovate tutte le info. 

E come si legge nel mio ultimo romanzo... Non penso che le cose non possano cambiare, ma se vogliamo cambiare il mondo, almeno un po', dobbiamo scavare nelle coscienze. La superficialità non è bellezza.


giovedì 22 giugno 2017

Perché leggere questo libro

Mi è capitato di rileggere questo libro nei giorni scorsi, avevo voglia di ripassare, il motivo è che lo ritengo un libro fondamentale per conoscere appieno il suo autore: Charles Bukowski. Sto parlando del libro che parla della sua infanzia e giovinezza, Panino al prosciutto. La copertina che posto sotto è la stessa dell'edizione che ho io. 
Bukowski, è il classico autore che deve essere conosciuto anche come persona per essere capito come autore. Lo stesso discorso che si può fare per Hemingway o Kerouac.
Panino al prosciutto è anche il romanzo di Bukowski che preferisco, cosa che si può condividere o meno. Ma la cosa importante da dire è che non si può non leggere questo libro. C'è tutto il Bukowski degli altri romanzi, ma anche delle poesie e dei racconti. C'è la splendida dolcezza e ingenuità, narrata benissimo ad inizio libro e quando parla del nonno. C'è il Bukowski sempre al crocevia tra la solitudine voluta, stava bene a casa da solo quando i genitori uscivano per andare a lavorare, e il ragazzino che soffriva per la sua stranezza, spiegata magistralmente durante i suoi interventi per combattere l'acne. Cosa che lo isolò completamente, arrivò a ritirarsi da scuola. C'è il Bukowski contrario ad ogni forma di autorità: il papà e gli insegnanti, in primis. Impavido di fronte alle punizioni. C'è il Bukowski che conosce quelle che poi diventeranno due sue grandi passioni: le donne e l'alcol; in entrambi i casi le prime esperienze saranno impacciate, quasi tragicomiche. Un essere sempre in difficoltà nel mondo, un eterno inadeguato. Talmente timido da diventare volgare e irriverente. Leggere questo libro vuol dire iniziare a conoscere la vita di Bukowski e attorno alla sua vita lui creò la carriera, quindi...
Per tutti quelli che lo vogliono conoscere, veramente, il consiglio è: leggete Panino al prosciutto!


lunedì 19 giugno 2017

Prossimi appuntamenti con L'uomo che piangeva in silenzio

Buongiorno e buona settimana. 
Lunedì di corsa, come il resto del mese. Non so quanto riuscirò a postare, proverò ad essere fedele ai miei 12 post mensili. 
Vi ricordo i prossimi impegni con il mio romanzo, entrambi a luglio. 
Il 6 luglio sarò a Monzuno, in provincia di Bologna, a breve tutte le info.
Mentre sabato 8 luglio sarò a Piove di Sacco, in provincia di Padova. Tutte le info qui: facebook/evento/piove. Sarò intervistato da Valeria Vanotti e anche accompagnato musicalmente da Massimo Danieli. Ma le sorprese non sono finite, saremo ospiti della Libreria Al Buco, luogo dove abbiamo fatto lo shooting - con Daniela Martin - per la copertina del libro.

Vi lascio con un altro video dal live di Cento e vi ricordo che per organizzare un evento con me potete scrivermi a maurofornaro76@gmail.com.


venerdì 16 giugno 2017

Difficilmente una poesia...

Sono molto impegnato con lo sport più bello del mondo, ho poco tempo e quindi lo uso per farvi leggere una poesia che andrà nel mio prossimo libro, che sarà una raccolta di poesie.


DIFFICILMENTE UNA POESIA PUO’ FARTI PIU’ MALE DI UNA DONNA


Inizierei con il dirti che
chi ha il telepass
non è un privilegiato
è semplicemente più furbo
degli altri.                                                               
Quindi
questa è la conferma che le persone
spesso sbagliano.

Perché anche
di chi beve il caffè zuccherato non ti devi fidare
ma questa la capirai solo con l’esperienza.
Così come
non potrai mai decidere
di amare una persona,
perché una persona la ami
quando sei già nel suo cuore.

Ricordati,
una poesia
può essere
orribile.
Anche più orribile
di una donna
ma difficilmente
potrà farti
più male di una donna.
Ma è bello
vivere
sapendo che un
pensiero,
per una persona,
non ti fa
dormire.
Le insonnie
sono
fantastiche
se il loro
motivo
è la passione.
Quindi,
ed è un mio suggerimento,
non fare le cose
per aspettarti
che poi le persone
ti dicano
“Grazie, mi hai fatto stare bene”
Falle per il semplice
motivo
che fanno stare bene te.

Sai cosa ti devo dire?
che l’umanità
si divide
in due.
Quelli che vivono infelici
e dicono di cercare
la felicità.
La maggioranza dei nostri
colleghi umanoidi.
E quelli che vivono
per provare emozioni.
Siamo in pochi. Credimi.
Perché fratello
chi rinuncia a vivere
una emozione
ha già perso.
Se hai ancora dubbi:
quando non capirai
cosa sarà giusto fare
pensa ad una auto in panne
e pensa al tuo cuore
in panne.
E poi pensa alla persona che ti
ha messo il cuore
in panne.
E ora sorridi
perché ti piacerà.
E se lei non ti seguirà
avrà già perso.
La vita
è come un lavoro,
cerca di sceglierti
quello che ti piace
perché poi ti segnerà
per tutta la tua
esistenza.
E se è il caso
cambia lavoro.
A proposito di lavori.
Non ci sono lavori più facili,
né persone più portate
a vivere bene.
Scrivere, ad esempio,
non ti farà vincere nella vita
ma se non lo farai
vorrà dire che hai già perso.

La vita
ricordalo bene
finisce sempre
male
ossia con la morte.
Quindi non ascoltare
il mondo che ti dice
che sei strano,
sii te stesso
e solo se lo sarai
saprai che è
il mondo ad essere
strano.
Non tu.
La vita
oltre che
a finire sempre male
a volte finisce
come questa poesia.
In maniera strana.
Che ne so,
magari con un TI SALUTO.
Oppure con un TI ABBRACCIO FORTE.
O, più probabilmente,
con un FANCULO A LEI.

mercoledì 14 giugno 2017

La Signora Beecher Stowe e lo zio Tom

Il 14 giugno del 1811 nasceva nel Connecticut una certa Harriet Elizabeth Beecher, che poi diventerà scrittrice e attivista dei diritti umani, sarà una dei promotori della causa abolizionista. 
Il titolo più famoso che ha scritto è La capanna dello zio Tom (Uncle Tom's Cabin or Life Among the Lowly). Proprio di questo libro vi voglio parlare, libro che come molti altri in tante persone non hanno letto), è un romanzo abolizionista, pubblicato nel 1852, per quei tempi uno tsunami sulla medievale mentalità americana, visto che in Italia siamo fermi al diritto di scegliere quando morire, direi che posssiamo stare zitti...
Il romanzo raffigura la crudele realtà della schiavitù e afferma che l'amore, cristiano, può e deve superare le differenze tra le persone. E' stato un vero e proprio best-seller e ha contribuito in maniera determinante la causa abolizionista e, indirettamente, la guerra civile americana. Pare che, quando il Presidente Lincoln incontrò la Stowe all'inizio della guerra civile dichiarò: "Allora questa è la piccola signora che ha scatenato questa grande guerra".

domenica 11 giugno 2017

Dopo i miei libri torna sempre Bukowski

L'altra sera ho fatto un'altra bella presentazione del mio ultimo romanzo, merito non tanto mio ma di chi mi ha intervistato e di chi ha organizzato l'evento. E come sempre dopo una presentazione, quasi che il mio cuore e la mia mente, puntuali, mi riportino a casa, mi capita di imbattermi in lui...



Sabato mattina vagando qua e là nel web, ho trovato un cortometraggio ispirato ad una poesia di BukowskiBeer
Per vedere il video cliccate qui: www.collater.al/beer/bukowski. Un bel video, fatto con classe e molto rispetto per l'artista che era Bukowski. Il corto è stato realizzato dallo studio torinese Nerdo - nerdo.tv. È un viaggio nella psiche, un racconto senza filtri di follia ordinaria, un salto nella solitudine e nella decadenza di una mente geniale quale era il vecchio Buk.
La poesia è questa.

non so quante bottiglie di birra
ho consumato aspettando che le cose
migliorassero
non so quanto vino e whisky
e birra
soprattutto birra
ho consumato dopo
aver rotto con le donne.
aspettando che il telefono squilli
aspettando il rumore dei passi,
e il telefono non suona mai
fino a molto tardi.
quando lo stomaco sta uscendo
dalla mia bocca
esse arrivano fresche come fiori primaverili:
"come cazzo ti sei ridotto?
ci vorranno tre giorni prima che potrai scoparmi!"
la donna è longeva
vive sette anni e mezzo più
dell'uomo, e beve poca birra
perché sa che fa male alla
linea.
mentre noi stiamo impazzendo
esse sono fuori
a ballare e ridere
con degli arrapati cowboys.
bene c'è birra
sacchetti e sacchetti di bottiglie di birra vuote
e quando ne prendi uno
le bottiglie cadono nel fondo bagnato
del sacchetto di carta
rotolano
sbattono
sputando cenere bagnata
e birra puzzolente,
oppure il sacchetto casca alle 4
del mattino
emettendo l'unico suono della tua vita.
birra
fiumi e mari di birra
birra birra birra
la radio suona canzoni d'amore
e i muri vanno
in su e giù
e la birra è tutto quello che c'è.

mercoledì 7 giugno 2017

Video promo per venerdì... eccolo!

Mi raccomando, non mancate venerdì alla presentazione del mio romanzo. Intanto, beccatevi questo video promozionale fatto dal caro amico Aldo Jani. Magari lo avete già visto in tv nei giorni scorsi. A proposito di amici, sarò intervistato da un altro amico, e fantastico scrittore, Fabrizio Carollo.
Altre info le potete trovare qui: facebook/evento/bologna.



domenica 4 giugno 2017

L'aereo di Elvis

Buona domenica!
Oggi vi propongo un articolo che parla di Elvis, più precisamente del suo aereo personale. Completo lo trovate qui: corriere.it/elvis/aereo. Articolo molto interessante, soprattutto per gli appassionati di Presley.
Per chi crede che Elvis Presley non sia mai morto il 16 agosto 1977 a Memphis ma sia ancora vivo (avrebbe 82 anni), il nome Roswell è una prova provata che la sua presunta scomparsa è stata solo una messa in scena per sparire dalla circolazione. Magari perché si stava per scoprire che Elvis in realtà era (è) un alieno, come sostiene una teoria. Roswell è una città del New Mexico dove nel 1947 avvenne un misterioso incidente aereo, che alcuni hanno collegato alla caduta di un disco volante. I corpi degli alieni morti si dice che vennero portati (e conservati) nella supersegreta base chiamata Area 51. E dove si trova l’aereo del «king of rock’n’roll»? A Roswell. Basta fare due più due e...
Il Lockheed Jetstar One del 1962, appartenuto a Elvis... è fermo da circa 30 anni sul cemento di una pista dell’aeroporto di Roswell. ...potrebbe essere venduto per una cifra compresa tra 2 e 3,5 milioni di dollari (1,78-3,12 milioni di euro). Si tratta di uno dei tre aerei acquistati dal re del rock, gli altri due si trovano all’Elvis Presley Museum.
Gli interni (disegnati su specifiche indicazioni del cantante) sono un po’ rovinati ma ancora in uno stato accettabile. L’esterno e la cabina di pilotaggio invece sono messi male e i motori sono stati asportati. L’aereo nel suo complesso non è mai stato restaurato e appartiene a un collezionista privato che ha voluto restare anonimo...
Dai, non è un brutto articolo per essere domenica mattina. Una scusa per leggere un po' e poi gustarsi questa canzone: 

giovedì 1 giugno 2017

L'uomo che piangeva in silenzio a Bologna

Neanche il tempo di riposarsi dalle fatiche della presentazione di ieri sera a Cento, che sono pronto a presentarvi il prossimo impegno con L'uomo che piangeva in silenzio
Ci vediamo venerdì della prossima settimana a Bologna, questa volta sarò intervistato dall'amico e collega Fabrizio Carollo
Al termine della presentazione chi vorrà potrà, con un piccolo contributo, alimentare pure la pancia. Buffet interessantissimo. Ovviamente, si potranno acquistare copie di tutti i miei libri. Pancia e mente piene, che c'è di meglio??!

Devo ringraziare gli organizzatori dell'evento, persone vere, che tengono vivo il quartiere: Vivi Corticella e i mitici ragazzi del Blues Cafe'.

Facebook/evento/Fornaro/Bologna