Mi è capitato di rileggere questo libro nei giorni scorsi, avevo voglia di ripassare, il motivo è che lo ritengo un libro fondamentale per conoscere appieno il suo autore: Charles Bukowski. Sto parlando del libro che parla della sua infanzia e giovinezza, Panino al prosciutto. La copertina che posto sotto è la stessa dell'edizione che ho io.
Bukowski, è il classico autore che deve essere conosciuto anche come persona per essere capito come autore. Lo stesso discorso che si può fare per Hemingway o Kerouac.
Panino al prosciutto è anche il romanzo di Bukowski che preferisco, cosa che si può condividere o meno. Ma la cosa importante da dire è che non si può non leggere questo libro. C'è tutto il Bukowski degli altri romanzi, ma anche delle poesie e dei racconti. C'è la splendida dolcezza e ingenuità, narrata benissimo ad inizio libro e quando parla del nonno. C'è il Bukowski sempre al crocevia tra la solitudine voluta, stava bene a casa da solo quando i genitori uscivano per andare a lavorare, e il ragazzino che soffriva per la sua stranezza, spiegata magistralmente durante i suoi interventi per combattere l'acne. Cosa che lo isolò completamente, arrivò a ritirarsi da scuola. C'è il Bukowski contrario ad ogni forma di autorità: il papà e gli insegnanti, in primis. Impavido di fronte alle punizioni. C'è il Bukowski che conosce quelle che poi diventeranno due sue grandi passioni: le donne e l'alcol; in entrambi i casi le prime esperienze saranno impacciate, quasi tragicomiche. Un essere sempre in difficoltà nel mondo, un eterno inadeguato. Talmente timido da diventare volgare e irriverente. Leggere questo libro vuol dire iniziare a conoscere la vita di Bukowski e attorno alla sua vita lui creò la carriera, quindi...
Per tutti quelli che lo vogliono conoscere, veramente, il consiglio è: leggete Panino al prosciutto!
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