Intanto il tempo passa e ho paura di non riuscire a scrivere tutto quello che vorrei. Più che paura è una certezza. Sto lavorando a una raccolta di poesie e ad un libro di racconti ma ho la sensazione di perdere, giorno dopo giorno, qualche parola buona da poter essere scritta. Spero sia solo l'ansia che da sempre mi caratterizza, o magari la tipica confusione di chi vorrebbe avere quattro mani per poter scrivere di più. L'ansia ho imparato a gestirla, un pochino, imparerò anche a ritrovare le parola perse. O forse, continuerò a scrivere così, perché scrivere vuol dire confusione.
A proposito di confusione, mi viene in mente il buon Henry Miller, papà della cultura Beat che, come succede per molti padri, è stato sputtanato da una parte della stessa Beat Generation. Ma questo è un altro discorso. Tornando all'esimio Miller, tratto da Tropico del Capricorno "Confusione è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce."
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