La frase non è mia, è di Borges. La prendo in prestito perché la trovo una bellissima definizione per parlare della bellezza. Io non la intendo come la capacità di percepire, di sentire, di provare, piacevoli sensazioni ma come la capacità di destare, di creare e smuovere, allarme e inquietudine. Chiamatele come volete, se allarme e inquietudine non vanno bene, dite smuovere le coscienze, far riflettere, dite come volete, basta che ci si capisca.
La bellezza secondo me è vedere uno spettacolo di Paolini, ieri sera ho visto "Par vardar", dolce ma profondo affresco sulla poesia veneta. In realtà, come sempre Paolini fa, la poesia è stata una scusa per parlare della nostra terra, il Veneto. Mi piacciono le inquietudini che mi ha trasmesso Marco, mi piacciono le inquietudini che ho in questo periodo, mi danno la carica per andare avanti. Come esseri umani dobbiamo essere insicuri e inquieti, per avere i sentimenti giusti per prendere le decisioni che poi, messe in pratica, ci daranno il nostro futuro. Non penso che le cose non possano cambiare, ma se vogliamo cambiare il mondo, almeno un po', dobbiamo scavare nelle nostre coscienze. La superficialità non è bellezza.
cito due frasi
RispondiEliminaLa potenza è nulla senza controllo.
Pensare porta dolore, sarà per questo che è pieno di idioti
Cito me stesso: "...cari miei idioti del sabato sera"
RispondiEliminaCondivido, questa volta, ogni riga, ogni pausa e, nel contempo tutto il senso di ciò che hai scritto. E questa volta non rilancio. Ma prendo. E medito su ciò che hai scritto. Grazie del "regalo".
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