La storia di un governante, uno dei tanti, che amava troppo il suo Paese. Era un politico di uno stato lontano, o forse no, ma questo non è il problema. Amava la sua patria e per lei sarebbe stato disposto a fare di tutto. Perchè amava la sua terra ma, purtroppo, ancora di più amava se stesso. Questa storia, buffa e drammatica al tempo stesso, assomiglia tanto ad un famoso racconto di Edgar Allan Poe, Il ritratto ovale, dove uno pittore troppo innamorato della sua amata arrivò, come il governante, a uccidere l'oggetto dei suoi desideri. Perchè anche lui, in realtà amava solo se stesso e fu cieco nei confronti della realtà e pensò solo a sè. Il quadro che pitturò era fastoso. La cornice, ovale, dorata con filigrana alla maresca. Rapresentava una giovinetta quasi sul punto di diventare donna, di una rarissima bellezza. Ella, posò per un lungo tempo, amante e ubbidiente del suo famoso innamorato. Il pittore si gloriava della sua opera che procedeva di ora in ora, di giorno in giorno, di settimana in settimana. Ella, l'opera, progrediva e prendeva colore e luce, ma il pittore non si accorgeva che la sua amata deperiva e perdeva ad ogni pennellata un po' di vita.
Così è stato anche per il governante, pensava al bene del suo Paese, ma le tasse e le imposte che applicava in realtà non salvavano la sua patria. Così aveva deciso di limitare le libertà essenziali dei cittadini, questo per il bene di tutti ma con la sua opera aveva finito con il rendere tutti meno liberi e più delusi. Provava a fare di tutto per la nazione ma in realtà faceva stava facendo solo quello che interessava a lui, si gloriava dei complimenti che riceveva dall'estero ma era cieco per la salute della nazione, che perdeva salute e vita. Così, come per il racconto di Poe, anche la storia di quella triste e martoriata nazione finiva con queste parole: "...si voltò improvvisamente a osservare la sua amata: Era morta!"