Buona lettura!
Era appena sceso dalla navetta colore verde e
nocciola quando controllò il suo boarding pass, indicava seat 24E, andò stancamente a sistemarsi al suo posto. Poggiò la
borsa sotto il sedile, si sedette, ignorò il resto degli esseri umani che si
sistemavano nella carlinga, chiuse gli occhi e subito si addormentò. Notò
appena la presenza delle altre persone, provenienti da chissà dove e destinati
dio solo sa in quale posto. Li aveva visti e sentiti parlare, sistemarsi nei
loro posti, ma non li aveva osservati. Lui non era quel tipo di individuo,
osservatore attento e scaltro. Lui, guardava quando doveva attraversare la
strada, cercava la calze del suo numero all’outlet ma per il resto avrebbe
potuto vivere senza occhi. Ed era stato così anche in quell’occasione, così
poco interessato a quella trasferta da non ricordarsi neanche bene il nome di
quella città costruita in una landa desolata, eretta a simbolo della nazione
dal presidente padrone, capitale ricca di nuovi palazzi e vecchie case ormai
tristi e fuori luogo. Avrebbe portato a casa solo immagini sfuocate di quella
sua trasferta in ex terra sovietica. Come dargli torto, mica se lo aspettava
che sarebbe dovuto andare, così all’improvviso, un week end a parlare del suo
lavoro in capo al mondo. Dove la temperatura media annuale è di 3 gradi e dove
d’inverno la minima arriva fino a meno 40. Gli scherzi della vita.
...
Il racconto finisce con la frase "Gli scherzi della vita" o ne manca un pezzo?
RispondiEliminaMah... sono molto perplesso
È solo una parte del racconto.
RispondiEliminaL'avevi giustamente citato anche tra le prime righe, perdonami, mi era sfuggito.
EliminaDunque muto la mia perplessità nel fatto che, così troncato, questo racconto non dica nulla e non sia di nessun supporto al post.
A che pro, quindi, pubblicare?
E' un estratto di un mio racconto presente nel mio ultimo libro. Pubblicità...
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