mercoledì 6 maggio 2015

Ti ho chiamato estraneo #2

Dandovi appuntamento a domani sera, Auditorium Sant'Antonio di Rosolina (RO) alle 21.00 assieme a Massimo Danieli (clicca -> EventoRosolina), vi ripropongo un piccolo racconto che ho postato lo scorso 17 aprile. Il titolo, ancora provvisorio, come la stesura del racconto, è "Ti ho chiamato estraneo".
Buona lettura!

Non è importante il tempo che si passa con un persona ma la qualità del tempo che si riesce a dedicare. Ma quando la persona amata non c'è, quel tempo, quel tempo infinito, si chiama abbandono. La solitudine non è abbandono, l'abbandono non si sceglie. La solitudine è beatitudine. Come una giornata di sole.
Non serve che ti chiamino estraneo, dipende dal cuore, solo dal cuore. Si può essere estraneo a parole, ma essere presente nel cuore. Una lama conficcata nel cuore e nella testa. Ti possono chiamare come vogliono, la notte scende per tutti.


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Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più distanti.
Fabrizio De André

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