giovedì 22 dicembre 2011

La banalità del bene

Visto che ne ho parlato anche ieri sera al reading a Favaro Veneto, direi che leggere l'articolo "La banalità del bene" di Gino Strada (www.ilmale.net), potrebbe essere utile. Anzi, molto utile, visto che siamo a Natale e dobbiamo essere tutti più buoni. Forse è per questo che non stiamo bombardando la Siria, mentre la Libia non ha avuto lo stesso trattamento. Ci manca coerenza perfino in guerra...

Che cosa fareste con 50mila euro?

La Nato sa bene come spenderli: è il costo di una sola bomba GBU-31, una delle decine di bombe che ogni notte vengono sganciate in Afghanistan.
Anche Emergency sa bene come spenderli: negli scorsi mesi, con quei soldi, abbiamo costruito e equipaggiato due posti di primo soccorso nel sud dell’Afghanistan, che lavorano a pieno ritmo per curare le vittime di attentati, combattimenti e bombe GBU 31.
E sapete quanto abbiamo speso, in quel Paese, negli ultimi dieci anni? Quello che l’Italia spende in 60 ore diguerra. Una guerra schifosa, una guerra che non abbiamo nemmeno il coraggio di chiamare con il suo nome. Una guerra che i cittadini sono stati costretti a finanziare: ci hanno sfilato i soldi dalle tasche, usando le nostre tasse per tenere l’Italia in guerra, alla faccia dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Una guerra che, ci hanno detto, avrebbe portato pace, democrazia, diritti. Balle. Come è meglio spendere 50mila euro, per distruggere o per curare?
Noi non abbiamo dubbi. Dal 1999 lavoriamo in Afghanistan, dove abbiamo curato più di due milioni di persone.
Nei nostri Centri chirurgici per vittime di guerra, i feriti continuano ad aumentare ogni anno. Zone sempre piú ampie del Paese sfuggono a ogni controllo del governo centrale. In dieci anni, secondo le Nazioni Unite, è diminuita l’aspettativa di vita dei cittadini afghani, mentre il resto è aumentato: i feriti, i mutilati, l’analfabetismo, la mortalità materna, quella infantile.
Dove sono i diritti? Dov’è la pace? Dov’è la democrazia?
E che cosa sarebbe successo, invece, se i soldi che ci hanno rubato per fare la guerra fossero stati investiti in ospedali, scuole, strade, posti di lavoro? Forse avrebbero portato, questa volta per davvero, la pace, la democrazia, i diritti.
Ma la guerra, e lo sperpero dei nostri soldi, non è solo un problema “di là”, oltre l’oceano. È anche qui. Voi come spendereste 14 miliardi di euro?
L’Italia lo sa bene: con i soldi delle nostre tasse, compra 131 cacciabombardieri. Chissà come si intende far fruttare l’investimento. Chissà chi abbiamo intenzione di bombardare.
Anche Emergency saprebbe come spendere quella immensa massa di soldi: ospedali pubblici puliti e efficienti. Scuole pubbliche di qualità. Pensioni dignitose. Posti di lavoro per i precari. Banale, eh?
Molto banale, lo ammetto.Ma sono sicuro che i cittadini italiani, tra un cacciabombardiere e un ospedale, tra un missile subacqueo e un insegnante di sostegno, tra un mortaio e un asilo nido, sceglierebbero la banalità.

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