Riporto una intervista fattami da Angelo Stummo (parolechenontihodetto.blogspot.it) e già pubblicata nel suo blog.
Cinque
minuti con lo scrittore Mauro Fornaro,artista attivo e prolifico che
attualmente pubblica per la casa editrice "Edizioni del Faro".
All'anno
corrente risale il suo ultimo libro,"La fatica di non pensare".
Lo abbiamo
raggiunto per conoscere il suo punto di vista su tematiche dell'attualità
letteraria e del settore che lo riguarda,e anche per conoscere la storia di
un'esordiente e promettente scrittore italiano.
Come
tanti,come da tradizione italiana,Mauro Fornaro coltiva la sua passione in
ambiente familiare e grazie al supporto di amici e docenti riesce ad entrare
nel panorama letterario contemporaneo,pubblicando la sua prima opera nel
1996.
Una bella
storia di uno scrittore,prima di tutto padre di famiglia,che con soddisfazione
ripropongo in questa rubrica,che si occuperà di far spendere cinque minuti al
lettore per confrontarsi con le opinioni dei più svariati personaggi del nostro
ambiente culturale.
- La sua
passione per la scrittura si è manifestata sin dalla giovinezza. Come ha
espresso inizialmente questo suo interessamento per la letteratura?
La passione per i libri mi è stata trasmessa da mia
mamma, grande lettrice. Il passo, da lettore a lettore e scrittore è stato
breve.
-Nel 1996,a
soli vent'anni,pubblica la sua prima opera. Sappiamo quante difficoltà i
incontrino gli scrittori esordienti nell'ottenere fiducia da un editore.
Quali sono
state le sue?
Che rapporti
intrattiene con la casa editrice per la quale attualmente pubblica?
La
verità è che se non ci fosse stato il mio professore di italiano probabilmente
non sarei mai arrivato a pubblicare a venti anni. La mia attuale case editrice,
Edizioni del faro, è composta da persone molto cordiali e professionali.
Diciamo che a portare pazienza per le numerose domande e richieste sono loro e
non certo io!
-Al fine di
raccogliere diverse esperienze artistiche fonda nel 1998 l'associazione
"Animali di Strada". Il titolo colpisce sicuramente. Come nasce
questa scelta? Che cosa accomuna gli "animali di strada" della sua
associazione?
Ci
accomunava la voglia di scoprire la vita dalla strada, dal mondo esterno, dal
di fuori della società. Ora quell'associazione non c'è più ma con molti di quei
ragazzi, ora uomini e donne, sono rimasto amico.
-Com'è la vita
di uno scrittore di soli 37 anni nel 2013 della crisi?
Quale crisi
vive,a suo parere,oltre a quella economica la sua categoria?
Nel
mondo odierno la crisi sta nel vivere in questo pianeta! Ormai la società
civile è alla frutta, l'unica cosa che mi rimane è pensare, sempre, e non
andare avanti come una pecora che segue il pastore, spesso corrotto e
faccendiere.
-Dal '98 la sua
attività si blocca apparentemente sino al 2010. È sicuramente un aspetto
unico e peculiare che caratterizza solo la professione dello scrittore. Come
giudica "il blocco dello scrittore" di cui si sente tanto parlare?
Non pensa che nel blocco della creatività si trovi la creatività stessa?
Il blocco
della creatività vorrei dire che sia quasi obbligatorio. Un po' come fare
benzina, se sei al distributore, che per uno scrittore è riflettere e
immagazzinare pensieri ed esperienze, non puoi essere in moto, cioè scrivere.
-Il mercato del
libro è in calo,ma in Italia il numero degli scrittori cresce
esponenzialmente.
A suo
parere,una produzione troppo affrettata non rischia di far decadere la qualità
generale dei prodotti del settore?
Come giudica
questo fenomeno?
Tra i tanti
scrittori italiani,con autocritica,lei si sente uno scrittore di qualità?
Il
paradosso è che la libertà di parola, quindi anche di stampa, dovrebbe essere
una cartina tornasole del livello di democrazia in un Paese. Il Italia non è
così, quindi viviamo in una realtà surreale e migliaia di libri sono utili solo
a far sentire migliaia di persone degli scrittori. L'altro problema è che molti
addetti ai servizi del settore, lavorano con la stessa professionalità con cui
venderebbero delle lattine di birra allo stadio. Pensano solo ai soldi e non
alla qualità del prodotto. Chiedere a uno scrittore se quello che scrive è
interessante è come chiedere ad un padre se il proprio figlio è bello!
P.S.
Mio figlio è bellissimo!!!
-"La
fatica di non pensare" è la sua ultima fatica letteraria. Un po'
di pubblicità:un breve spoiler per i lettori.
Perché gli
italiani dovrebbero acquistare il suo libro?
Dovrebbero
acquistare il mio libro perché faccio riflettere e non annuire, perché mostro
una certa rudezza e scontrosità ma lasciando spazio all'insicurezza e alla
fragilità. Perché ricordo a tutti che non si deve mai smettere di lottare,
anche se spesso non se ne esce vincitori.
-Concluda
questa rubrica con un suo pensiero.
Il
mio pensiero finale in realtà è una frase di De Andrè, ripresa ne La fatica di
non pensare:
"Per
me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri
vanno avanti come pecore."
-La ringraziamo e alla prossima!
Alla prossima,grazie a
voi!
Cinque
minuti con lo scrittore Mauro Fornaro,artista attivo e prolifico che
attualmente pubblica per la casa editrice "Edizioni del Faro".
All'anno corrente risale il suo ultimo libro,"La fatica di non pensare".
Lo abbiamo raggiunto per conoscere il suo punto di vista su tematiche
dell'attualità letteraria e del settore che lo riguarda,e anche per
conoscere la storia di un'esordiente e promettente scrittore italiano.
Come tanti,come da tradizione italiana,Mauro Fornaro coltiva la sua
passione in ambiente familiare e grazie al supporto di amici e docenti
riesce ad entrare nel panorama letterario contemporaneo,pubblicando la
sua prima opera nel 1996.
Una bella storia di uno scrittore,prima di tutto padre di famiglia,che
con soddisfazione ripropongo in questa rubrica,che si occuperà di far
spendere cinque minuti al lettore per confrontarsi con le opinioni dei
più svariati personaggi del nostro ambiente culturale.
- La sua passione per la scrittura si è manifestata sin dalla giovinezza. Come ha espresso inizialmente questo suo interessamento per la letteratura?
La
passione per i libri mi è stata trasmessa da mia mamma, grande
lettrice. Il passo, da lettore a lettore e scrittore è stato breve.
-Nel 1996,a soli vent'anni,pubblica la sua prima opera. Sappiamo
quante difficoltà i
incontrino gli scrittori esordienti nell'ottenere fiducia da un
editore.
Quali sono state le sue?
Che rapporti intrattiene con la casa editrice per la quale attualmente pubblica?
La
verità è che se non ci fosse stato il mio professore di italiano
probabilmente non sarei mai arrivato a pubblicare a venti anni. La mia
attuale case editrice, Edizioni del faro, è composta da persone molto
cordiali e professionali. Diciamo che a portare pazienza per le numerose
domande e richieste sono loro e non certo io!
-Al fine di
raccogliere diverse esperienze artistiche fonda nel 1998 l'associazione
"Animali di Strada". Il titolo colpisce sicuramente. Come nasce questa
scelta? Che cosa accomuna gli "animali di strada" della sua
associazione?
Ci
accomunava la voglia di scoprire la vita dalla strada, dal mondo
esterno, dal di fuori della società. Ora quell'associazione non c'è più
ma con molti di quei ragazzi, ora uomini e donne, sono rimasto amico.
-Com'è la vita di uno scrittore di soli 37 anni nel 2013 della crisi?
Quale crisi vive,a suo parere,oltre a quella economica la sua categoria?
Nel
mondo odierno la crisi sta nel vivere in questo pianeta! Ormai la
società civile è alla frutta, l'unica cosa che mi rimane è pensare,
sempre, e non andare avanti come una pecora che segue il pastore, spesso
corrotto e faccendiere.
-Dal
'98 la sua attività si blocca apparentemente sino al 2010. È
sicuramente un aspetto unico e peculiare che caratterizza solo la
professione dello scrittore. Come giudica "il blocco dello scrittore" di
cui si sente tanto parlare? Non pensa che nel blocco della creatività
si trovi la creatività stessa?
Il
blocco della creatività vorrei dire che sia quasi obbligatorio. Un po'
come fare benzina, se sei al distributore, che per uno scrittore è
riflettere e immagazzinare pensieri ed esperienze, non puoi essere in
moto, cioè scrivere.
-Il mercato del libro è in calo,ma in Italia il numero degli scrittori cresce esponenzialmente.
A suo parere,una produzione troppo affrettata non rischia di far decadere la qualità generale dei prodotti del settore?
Come giudica questo fenomeno?
Tra i tanti scrittori italiani,con autocritica,lei si sente uno scrittore di qualità?
Il
paradosso è che la libertà di parola, quindi anche di stampa, dovrebbe
essere una cartina tornasole del livello di democrazia in un Paese. Il
Italia non è così, quindi viviamo in una realtà surreale e migliaia di
libri sono utili solo a far sentire migliaia di persone degli scrittori.
L'altro problema è che molti addetti ai servizi del settore, lavorano
con la stessa professionalità con cui venderebbero delle lattine di
birra allo stadio. Pensano solo ai soldi e non alla qualità del
prodotto. Chiedere a uno scrittore se quello che scrive è interessante è
come chiedere ad un padre se il proprio figlio è bello!
P.S. Mio figlio è bellissimo!!!
-"La fatica di non pensare" è la sua ultima fatica letteraria. Un po' di pubblicità:un breve spoiler per i lettori.
Perché gli italiani dovrebbero acquistare il suo libro?
Dovrebbero
acquistare il mio libro perché faccio riflettere e non annuire, perché
mostro una certa rudezza e scontrosità ma lasciando spazio
all'insicurezza e alla fragilità. Perché ricordo a tutti che non si deve
mai smettere di lottare, anche se spesso non se ne esce vincitori.
-Concluda questa rubrica con un suo pensiero.
Il mio pensiero finale in realtà è una frase di De Andrè, ripresa ne La fatica di non pensare:
"Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore."
-La ringraziamo e alla prossima!
Alla prossima,grazie a voi!
- See more at: http://parolechenontihodetto.blogspot.it/2013/07/5-minuti-con.html#sthash.ILlXwdRZ.dpuf
Cinque
minuti con lo scrittore Mauro Fornaro,artista attivo e prolifico che
attualmente pubblica per la casa editrice "Edizioni del Faro".
All'anno corrente risale il suo ultimo libro,"La fatica di non pensare".
Lo abbiamo raggiunto per conoscere il suo punto di vista su tematiche
dell'attualità letteraria e del settore che lo riguarda,e anche per
conoscere la storia di un'esordiente e promettente scrittore italiano.
Come tanti,come da tradizione italiana,Mauro Fornaro coltiva la sua
passione in ambiente familiare e grazie al supporto di amici e docenti
riesce ad entrare nel panorama letterario contemporaneo,pubblicando la
sua prima opera nel 1996.
Una bella storia di uno scrittore,prima di tutto padre di famiglia,che
con soddisfazione ripropongo in questa rubrica,che si occuperà di far
spendere cinque minuti al lettore per confrontarsi con le opinioni dei
più svariati personaggi del nostro ambiente culturale.
- La sua passione per la scrittura si è manifestata sin dalla giovinezza. Come ha espresso inizialmente questo suo interessamento per la letteratura?
La
passione per i libri mi è stata trasmessa da mia mamma, grande
lettrice. Il passo, da lettore a lettore e scrittore è stato breve.
-Nel 1996,a soli vent'anni,pubblica la sua prima opera. Sappiamo
quante difficoltà i
incontrino gli scrittori esordienti nell'ottenere fiducia da un
editore.
Quali sono state le sue?
Che rapporti intrattiene con la casa editrice per la quale attualmente pubblica?
La
verità è che se non ci fosse stato il mio professore di italiano
probabilmente non sarei mai arrivato a pubblicare a venti anni. La mia
attuale case editrice, Edizioni del faro, è composta da persone molto
cordiali e professionali. Diciamo che a portare pazienza per le numerose
domande e richieste sono loro e non certo io!
-Al fine di
raccogliere diverse esperienze artistiche fonda nel 1998 l'associazione
"Animali di Strada". Il titolo colpisce sicuramente. Come nasce questa
scelta? Che cosa accomuna gli "animali di strada" della sua
associazione?
Ci
accomunava la voglia di scoprire la vita dalla strada, dal mondo
esterno, dal di fuori della società. Ora quell'associazione non c'è più
ma con molti di quei ragazzi, ora uomini e donne, sono rimasto amico.
-Com'è la vita di uno scrittore di soli 37 anni nel 2013 della crisi?
Quale crisi vive,a suo parere,oltre a quella economica la sua categoria?
Nel
mondo odierno la crisi sta nel vivere in questo pianeta! Ormai la
società civile è alla frutta, l'unica cosa che mi rimane è pensare,
sempre, e non andare avanti come una pecora che segue il pastore, spesso
corrotto e faccendiere.
-Dal
'98 la sua attività si blocca apparentemente sino al 2010. È
sicuramente un aspetto unico e peculiare che caratterizza solo la
professione dello scrittore. Come giudica "il blocco dello scrittore" di
cui si sente tanto parlare? Non pensa che nel blocco della creatività
si trovi la creatività stessa?
Il
blocco della creatività vorrei dire che sia quasi obbligatorio. Un po'
come fare benzina, se sei al distributore, che per uno scrittore è
riflettere e immagazzinare pensieri ed esperienze, non puoi essere in
moto, cioè scrivere.
-Il mercato del libro è in calo,ma in Italia il numero degli scrittori cresce esponenzialmente.
A suo parere,una produzione troppo affrettata non rischia di far decadere la qualità generale dei prodotti del settore?
Come giudica questo fenomeno?
Tra i tanti scrittori italiani,con autocritica,lei si sente uno scrittore di qualità?
Il
paradosso è che la libertà di parola, quindi anche di stampa, dovrebbe
essere una cartina tornasole del livello di democrazia in un Paese. Il
Italia non è così, quindi viviamo in una realtà surreale e migliaia di
libri sono utili solo a far sentire migliaia di persone degli scrittori.
L'altro problema è che molti addetti ai servizi del settore, lavorano
con la stessa professionalità con cui venderebbero delle lattine di
birra allo stadio. Pensano solo ai soldi e non alla qualità del
prodotto. Chiedere a uno scrittore se quello che scrive è interessante è
come chiedere ad un padre se il proprio figlio è bello!
P.S. Mio figlio è bellissimo!!!
-"La fatica di non pensare" è la sua ultima fatica letteraria. Un po' di pubblicità:un breve spoiler per i lettori.
Perché gli italiani dovrebbero acquistare il suo libro?
Dovrebbero
acquistare il mio libro perché faccio riflettere e non annuire, perché
mostro una certa rudezza e scontrosità ma lasciando spazio
all'insicurezza e alla fragilità. Perché ricordo a tutti che non si deve
mai smettere di lottare, anche se spesso non se ne esce vincitori.
-Concluda questa rubrica con un suo pensiero.
Il mio pensiero finale in realtà è una frase di De Andrè, ripresa ne La fatica di non pensare:
"Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore."
-La ringraziamo e alla prossima!
Alla prossima,grazie a voi!
Nessun commento:
Posta un commento