martedì 9 luglio 2013

Un Paese piccolo

Il problema degli F35 è un grosso problema, anche quello della mancanza di lavoro lo è. Ma leggere queste cose, cioè l'ennesimo taglio alla cultura, in questo caso lo sport paralimpico, è la conferma che i governanti sono una minica di farabutti e lestofanti. Ma gli italiani non se ne accorgono... Non si investe in grandi opere o in guerre idiote per salvare, prima, e far progredire, poi, un Paese. Siamo un Paese alla deriva, questo lo sapevo già. Sempre più piccolo. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, si legga questo articolo tratto dal ilfattoquotidiano.it.
La sbornia di entusiasmo delle Paralimpiadi di Londra, quando dalle istituzioni arrivava un coro di lodi per gli atleti italiani in grado di superare gli ostacoli della disabilità, è già finita. Il governo, a corto di soldi, ha deciso di tagliare ancora i finanziamenti al Comitato italiano paralimpico: altri 700mila euro, che si aggiungono alla sforbiciata di 2 milioni di euro già prevista ad inizio anno.
“Siamo tutti bravi ad applaudire questi ragazzi quando raggiungono grandi risultati e portano alto l’onore dell’Italia nel mondo. Evidentemente qualcuno non sa, o fa finta di non sapere, che quelle medaglie sono il frutto di un lavoro che costa fatica e soldi. Alla fine quando c’è bisogno di tagliare siamo sempre noi ad andarci di mezzo”. E’ amareggiato Luca Pancalli, presidente del Cip. E non usa mezzi termini per commentare al fattoquotidiano.it l’ennesima brutta notizia per lo sport paralimpico. “Quello che proprio non mi va giù – aggiunge – è che questo taglio arriva a stagione in corso. Avevamo già subito un taglio consistente, ma a quello ci eravamo rassegnati, rimboccandoci le maniche, convinti di poter raggiungere comunque buoni risultati grazie al lavoro e alle idee. Adesso quest’ulteriore mazzata manda all’aria tutta la programmazione sportiva”.
Il taglio, per la precisione, ammonta a 721.038 euro. A stabilirlo è il decreto n. 120/bil del presidente del consiglio dei ministri, del 28 giugno, con oggetto “Variazioni al bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 2013″. Come si legge nel testo, “per assicurare il dovuto versamento di 40 milioni di euro all’entrata del bilancio dello Stato”, il governo non ha avuto remore a rastrellare fondi dalle politiche sociali: tra i vari interventi, ci sono 200mila euro in meno alle minoranze linguistiche; 1,3 milioni alle pari opportunità; 700mila euro alla prevenzione e recupero di tossicodipendenze; 2,6 milioni per le politiche della famiglia, 750mila euro per quelle giovanili. E, appunto, la sforbiciata allo sport paralimpico. Che complessivamente patisce un taglio del budget superiore al 30%, se consideriamo anche i due milioni di euro persi rispetto al 2012. Invece per il Coni (che al Cip versa a sua volta poco meno di un milione l’anno) il contributo statale era rimasto sostanzialmente invariato tra il 2012 e il 2013.
“Ad essere ‘trascurati’ ormai siamo abituati. Ma un taglio così, a metà stagione e in un anno di preparazione olimpica, fa davvero male”, ribadisce Pancalli. Che ha di fronte un percorso obbligato, a questo punto: “Nella prossima giunta (in calendario mercoledì, ndr), rivisiteremo in negativo tutti i capitoli di bilancio. Saremo costretti a tagliare agli organi territoriali, ai programmi e alle federazioni”. “Con i Giochi invernali all’orizzonte – aggiunge il Presidente – proveremo a risparmiare almeno i budget delle federazioni impegnate a Sochi 2014“. Ma per venire incontro alle esigenze di Sport del ghiaccio, Sport invernali e Sordomuti, pagheranno altre Federazioni. “Le nazionali di nuoto e di atletica rischiano seriamente di non poter partecipare ai prossimi mondiali. E se alla fine riusciremo a farle partire, si bloccheranno altre attività”, conclude Pancalli. Perchè in Italia quello paralimpico è uno sport di Serie B. Almeno per il governo.

4 commenti:

  1. Purtroppo il nostro governo è un governo di Serie C. Non ho altro da aggiungere, credo sia lampante che il pallone siamo noi italiani...

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  2. io continuo a dire che hanno ragione.
    il governo è li per difendere determinati interessi.
    pensare che sia stato eletto per garantire un benessere diffuso è da stolti.

    quando il gatto non c'è, i topi ballano.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Io non accetto, non sopporto, non riconosco e mando a fanculo il governo, tutta questa classe politica e tutta la massa beota che li vota.
    Un paese senza cultura muore. E non ci rialzeremo da questo casino. E se succederà sarà sul sangue, sui sogni, sulla vita e sulla libertà di pochi individui che sacrificheranno tutto ciò per ideali ignorati dalle grasse orecchie di chi ci governa. Io non ci sto. Fanculo. Punto.

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