mercoledì 6 novembre 2013

Non ci sono correnti nel PD...

Pubblico interamente un articolo che ho trovato su www.globalist.it. Dopo questo post per un po' non parlerò più di politica. L'articolo parla del problema più grosso del PD in questo periodo, le tessere. La verità, non è solo una mia idea, è che il PD sia in realtà una grande "azienda", con molte correnti interne. E' fondamentalmente quello che dice anche Bettini. Leggete l'articolo.

"È una follia il tesseramento a ridosso dei congressi. Una cosa sbagliata. Favorisce l'organizzazione di truppe cammellate, del tutto estranee alla vita del Pd e dei suoi circoli, che stravolgono all'ultimo momento il risultato". Questo l'ammonimento di Goffredo Bettini (Pd), ex coordinatore della segreteria di Veltroni. "Il partito è arrivato alla corda", ha aggiunto. "Sono fermamente convinto che gli elettori alle primarie aperte debbano votare per il segretario nazionale aderendo al seggio, cioè fino all'ultimo. Ma un'altra cosa sono le elezioni dei segretari di federazione, dove è previsto che solo gli iscritti votino. Un segretario in un circolo non può non conoscere chi aderisce alla struttura politica che lui dirige. Altrimenti c'è la possibilità di forme di inquinamento, di intrusione organizzata", ha aggiunto. "Si doveva fermare il tesseramento 4 o 5 giorni prima dell'inizio dei congressi". A questo punto interromperlo non si può: "Mai in corso d'opera si cambiano le regole, sarebbe una decisione verticistica e oligarchica. E sprezzante delle persone che hanno partecipato civilmente". "Ho visto che ci sono state situazioni in cui l'ultimo giorno di voto gli iscritti sono zompati da 100 a 350, 400: non è credibile, se non attraverso uno sforzo organizzativo improprio. E questo votificio non è accompagnato da una discussione politica". Per Bettini "cercare il principale responsabile è un esercizio in cattiva fede. È l'insieme del partito che nel corso degli ultimi anni è diventato questa roba qui: un Pd in cui contano correnti e sempre meno le persone e gli iscritti".

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