Posto la mia ultima poesia, anche questa come quella di qualche settimana ispirata da un'amica.
Se vi avanza un po' di tempo condividete i miei post e comprate i miei libri. Grazie!
Due settimane fa
il primo maggio
lavoravo.
Una settimana stressante e solitaria.
Dopo il lavoro dovevo prendere la
macchina e tornare in Veneto.
Come se tornare a casa bastasse per
essere un’altra persona
rispetto a quello che ero in Friuli.
Parto
mi sale l’emicrania
la testa inizia a girarmi
e ci vedo poco.
Sudo, alterno momenti di caldo assurdo
a momenti in cui sudo freddo.
Ormai sono in auto e metto in moto.
Riesco comunque a imboccare la tangenziale
per prendere l’autostrada.
Accendo la radio
e metto la musica ad alto volume
per stare attento e non perdere di vista
le altre auto.
Passa un po’ di tempo e arrivo al
casello, per uscire
mi fermo e credo di dover entrare,
mi metto a prendere a pugni la
macchinetta
non vedo un cazzo di buco da dove
dovrebbe uscire il biglietto.
Mentre dalla mia bocca escono bestemmie
come se piovesse.
Ma dovevo uscire, non entrare.
Dieci secondi di amnesia temporanea.
Poi ritorna il sole. O forse smette di
piovere per un po’.
Ora rido. Ora.
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