Ieri sera mio figlio mi dormiva accanto, avvinghiato al mio braccio sinistro. Leggevo Hemingway, "I quarantanove racconti". L'ironia, a volte molto celata, del vecchio Ernest, la sua capacità di narrazione e il talento per definire il carattere delle persone, è ineguagliabile. Mentre leggevo, mi sono tornate in mente le parole di un altro scrittore a me molto caro, Edward Bunker: Sono convinto che chi non legge resta uno stupido. Anche se nella vita sa destreggiarsi, il fatto di non ingerire regolarmente parole scritte lo condanna ineluttabilmente all'ignoranza, indipendentemente dai suoi averi e dalle sue attività.
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Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più distanti.
Fabrizio De André
Aveva ragione il tuo scrittore preferito.
RispondiEliminaPer tanto che uno sappa destreggiarsi nella vita e nel lavoro, leggere amplia lo sguardo sul mondo, anche su quello che non si vede.
Ciao e buone feste