lunedì 22 dicembre 2014

Le opportunità non sfruttate

Nei giorni scorsi mi sono tornate in mente alcune mie frasi a riguardo dei rimpianti delle persone. Vi riporto una parte di un racconto presente in un mio libro.
Buona lettura!



A guardarti, anche solo distrattamente, vedo che non sai da che parti girarti. Sei immersa nella tua mancanza di lucidità  e per questo mi fai pena.
Cerchi domande nei miei dubbi e non sei sicura neanche del tuo nome.
Cerchi problemi e convinzioni nei miei comportamenti, quando sai benissimo che il vero problema è che io dico “Ne è valsa la pena.” Tu, invece, pensi a quello che avresti potuto fare se avessi trovato l’uomo giusto (ma hai veramente bisogno di un uomo?), a quello che saremmo potuti essere, a quello che avrei potuto fare o dire e che non ho fatto o detto. A quello che saresti se solo “mi fosse girato tutto bene!”
Finché tutti i condizionali saranno finiti e inizierai con i passati.
E smettila di riempirmi le orecchie con le tue ragioni, che una persona sana di mente definirebbe lamentele. Lo sai, non ti sto ascoltando. Dovresti ormai conoscermi e sapere che, secondo me siamo quello che facciamo e non quello che diciamo. Se non fosse così, sarei una persona migliore di quella che in realtà sono. Pensami come un animale, vedo e faccio di conseguenza, senza tanti sogni e idee che aiutano solo a perdersi in questo mondo del cazzo.
Se solo sapessi che al mondo siamo tutti soli, anche se per più o meno lunghi tratti di vita ci illudiamo di poter morire abbracciati alla persona che amiamo. Ma ti chiedo: “cos’è l’amore?” L’amore non esiste. E’ solo una parola. Cercala nel dizionario. Se tutto questo ti entrasse in quella testa di animale patetico che alterna momenti d’amore profondo e cattiveria da essere infame ferito, staresti più calma e capiresti che non sono né i condizionali, né i passati il vero problema, ma il presente: “Addio!”
Ora, puoi essere sicura di  quell’aggettivo: inadeguata.


P.S.
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Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più distanti.
Fabrizio De André


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