Eccovi una poesia inedita, scritto il mese scorso. Se cercate un po' di allegria e spensieratezza cambiate blog...
Ero seduto al bar
e guardavo fuori.
Tutto il mondo navigava
a velocità di crociera.
L’unico ad avere una tempesta interiore
ero io.
Poco male, per gli altri.
In quei tristi giorni
mi chiedevo
dove fosse andata la felicità.
Il problema non è dove va la felicità
quando se ne va via
il vero problema è sapere
dove si sia nascosta.
Sembravo
l’unico essere umano ad avere problemi.
Solo la mia anima impazziva di dolore.
Continuavo a ripetermi che
la solitudine è una forma di libertà
l’abbandono è un’altra cosa.
Quei pochi che mi si avvicinavano
mi chiedevano perché avevo gli occhi tristi,
avrei voluto spiegare loro
che stavo semplicemente cercando la
felicità dentro me.
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Quello che non ho è un orologio avanti per correre più in fretta e avervi più distanti.
Fabrizio De André
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