Eccomi con un inedito. Probabilmente finirà in un mio libro, chissà...
Non ve lo posto tutto, solo alcune parti. Se vi va, fatemi sapere cose ne pensate. Ve lo dico già, è da sistemare in alcuni passaggi.
Mister
Seymour Roth, professore di teologia e storia delle religioni in alcuni atenei
del nordest, Pennsylvania e West Virginia, scese dal treno a Fargo, la città
più importante del Nord Dakota. Arrivò a Fargo per tenere una conferenza
sull’ascetismo in una sede distaccata della North Dakota State University. Appena sceso
venne avvicinato dal responsabile della comunicazione dell’università, Mister
Bruce Brown, e da una donna, che si presentò come Tess Gall, la segretaria di
Brown. Anche loro, come il professore Roth, erano vestiti da cattedratici, le
varie sfumature di grigio lasciavano di tanto in tanto un po’ di spazio al
marrone. Non ci furono molti convenevoli. Mister Brown ricordò a Roth che la
conferenza avrebbe avuto inizio alle cinque del pomeriggio e che ora sarebbe
stato accompagnato in albergo dove avrebbe potuto riposare e prepararsi alla
conferenza. La signora Gall, senza molto interesse, ricordò al professore Roth
che la conferenza aveva ricevuto molto interesse nei media locali e che già più
di cento persone si erano prenotate un posto. Oltre a questo, aggiunse, circa
una trentina dei migliori studenti dell’università erano stati invitati ad
assistere all’evento. Il professore Roth rispose con un cenno di capo,
anch’egli non sembrò molto interessato alle persone e alla loro voglia di
sentirlo parlare. Un taxi li stava aspettando appena fuori dalla stazione,
salirono tutti e tre e la signora Gall riprese la parola:
-La
sua stanza è la 312, queste sono le chiavi. Abbiamo già prenotato un tavolo in
una sala appartata del ristorante, con la sua sedia che dà la schiena alla
sala, come chiesto da lei. Passerà Mister Brown a prenderla alle 16.25,
l’albergo è a quindici minuti dall’università. Buon riposo.
Il
professor Roth scese dal taxi e strinse la mano a Mister Brown, mentre per la
signora Gall riservò un labiale che diceva “arrivederci” ma senza emettere
alcun suono. Arrivò all’albergo e si diresse direttamente alla 312, lì si
rinfrescò e poi scese per pranzo. Il tavolo era proprio come glielo aveva
descritto la signora Gall, in una saletta appartata del ristorante. Oltre al
suo c’erano altri 4 tavoli, la sua sedia dava la schiena a tutti e quattro i
tavoli. Pasteggiò con delle verdure al vapore e un bicchiere d’acqua
temperatura ambiente. Si portò in camera una tisana al finocchio e, dopo
essersi steso sul letto, ripassò mentalmente la conferenza. Poi, dopo essersi
lavato i denti, puntò la sveglia alle 15.56. Dopo essersi svegliato, si
precipitò in bagno e si preparò. L’ultima cosa che fece prima di uscire dalla
camera fu sistemarsi il riporto. Prese la valigetta, chiuse la porta e poi si
avviò verso l’ascensore. Alle sedici e ventiquattro minuti era seduto su una
sedia della hall.
Alle
sedici e ventisei, con un minuto in ritardo, Mister Brown entrò nella hall
dell’albergo e fece un cenno al professore Roth. Si salutarono con un cenno del
capo.
Percorsero
la breve strada che li separava dall’auto in silenzio, silenzio che poi si
prolungò per tutto il tragitto percorso per arrivare all’università.
L’aula
magna era stracolma, Mister Brown e il professore Roth entrarono alle sedici e cinquantuno
e si sistemarono nei posti riservati a loro. C’era una terza sedia, che venne
occupata dopo pochi istanti dal social media manager dell’ateneo, il quale fece
una piccola intervista di pochi minuti al professore Roth.
Alle
diciassette e zero quattro entrò il Preside, l’unica persona che ricevette
delle vere e oneste attenzioni da parte del professore Roth. Si salutarono,
commentarono la politica governativa e il professore Roth fece alcuni
apprezzamenti sull’università del Nord Dakota.
Il professore
Roth si sedette, respirò profondamente e accese il telefono. Mister Brown lo
presentò velocemente, come da accordi con Roth e poi gli lasciò la parola.
-Sappiamo tutti
che il termine ascetismo deriva da "ascesi", dal greco
antico, una parola che in origine significava esercizio, cioè l’allenamento di
un atleta per il superamento di una prova, di una gara. L'ascetismo,
originariamente riferito al Cristianesimo, si ritrova nella storia delle
religioni come un fenomeno appartenente a diverse culture. Le pratiche
ascetiche si propongono di conseguire una condizione di vita che, diversamente
da quella ordinaria, realizzi superiori valori religiosi. L'ascesi comporta
nell'uso prevalente una svalutazione della corporeità, realizzata tramite
sacrifici, rinunce e mortificazioni della carne, al fine di raggiungere una
superiore spiritualità, ma esiste anche un ascetismo che non contrappone il
corpo allo spiriti e
che si fonda su pratiche che mirano a sviluppare e controllare capacità
fisiche. L'ascetismo "ultraterreno" si riferisce alle persone che si
ritirano dal mondo al fine di vivere una vita ascetica, ciò include la figura
del monaco che vive in
una comunità monastica, così
come quella dell'eremita che vive
completamente isolato. L'ascetismo "terreno" invece si riferisce a
persone che vivono vite ascetiche ma non si ritirano dal mondo. Ad esempio,
alcuni studiosi sostengono che l'ascetismo "terreno" è specificamente
indirizzato contro i piaceri terreni che distraggono le persone dalla
loro chiamata, dalla loro vocazione.
Tale ascetismo può accettare piaceri terreni che non distraggono. Ad esempio…
Venne interrotto
da un pavone che, come altri esemplari popolavano i giardini dell’università. Il professore, quasi senza scomodarsi,
disse:
-Il pavone, nome scientifico Pavo
cristatus della famiglia Phasianidae è un uccello che emette un
suono conosciuto come paululare. Il suo canto non è molto piacevole, anzi.
Estremamente acuto e stridulo, viene emesso soprattutto durante la stagione
degli amori per richiamare le femmine, così come la sua più famosa ruota.
Silenzio. I presenti che assiepavano la sala si
guardarono tra di loro e, soddisfatti per essere presenti alla conferenza di
uno che ne sapeva più delle loro nonne messe assieme, si lanciarono in un
fragoroso applauso che durò più della grande depressione. Il moderatore, Mister
Brown, nell’unico suo intervento a parte la presentazione iniziale, dovette
dopo un po’ intervenire per riportare la calma e ad un clima consono al
professore Roth.
- Dicevo, ad
esempio i Quaccheri.
Gli appartenenti a questa comunità, si sono
storicamente opposti ad abiti dai colori chiari, ma che i Quaccheri ricchi
hanno spesso ricavato il loro monotono vestiario da materiali costosi. Il
colore era considerato fonte di distrazione, non invece il tessuto da cui il
vestito era ricavato. I gruppi Amish usano
criteri simili per decidere quali tecnologie moderne
usare e quali evitare. [IL PROFESSORE CONTINUA IL SUO DISCORSO SULL'ASCETISMO, POI VIENE INTERROTTO ANCORA]
- Dicevo, alcuni teologi cristiani, come Alessandrino e Origine, sostengono
che attraverso la contemplazione mistica si possa raggiunge l'unione con Dio e per questo
scopo occorrono la meditazione, la preghiera ma anche pratiche di severe
rinunce e di mortificazione della corporeità. Ma non dobbiamo scordare che nel
cristianesimo delle origini l'ideale ascetico è del tutto assente. [IL PROFESSORE CONTINUA IL SUO DISCORSO SULL'ASCETISMO, POI VIENE INTERROTTO ANCORA]
Il
pavone, con un timing degno del migliore batterista sulla piazza, attaccò alla
parola pietismo del professore, un acuto che a confronto Axl Rose sarebbe stato
scambiato per Joe Cocker. Quell’ultima
interruzione fu fatale, avrebbe voluto aggiungere che nella cultura orientale
per quanto riguarda alcune forme di Teoismo e Buddhismo si
può parlare di un ascetismo ateo o agnostico,
che nello Zhuangzi, ovvero uno dei testi fondamentali del taoismo, si
distingue il Tao dal concetto Dio creatore. Ma la sola cosa che fece fu quella
di mandare il pavone dal Dio creatore, il famoso dio pavone. Si alzò con una
scatto e in pochi secondi fu fuori dall’aula magna, si tolse velocemente la
giacca e afferrò un’asta telescopica che gli capitò nel campo visivo proprio
prima di uscire. Quell’ultimo pualulare del pavone lo mandò via di testa. Il
materialismo violento, ebbe il sopravvento sugli anni passati a studiare e
trasmettere i propri saperi.
Colpì
il pavone con l’asta telescopica per una decina di volte, il pavone già dopo la
quarta non si muoveva più.
Erano
le diciassette e quarantotto, il professore Roth era madido di sudore, aveva la
camicia fuori dai pantaloni e il riporto si era scomposto. Quei pochi capelli
che aveva stavano svolazzando al vento. L’aula magna era ormai vuota. Le
persone erano tutte assiepate in giardino a vedere le gesta del professore.
Mai
nessun pavone in tutta la storia dell’umanità aveva avuto così tante attenzioni
da così tante persone.
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