giovedì 7 gennaio 2021

La Repubblica delle banane

 Buongiorno e buon golpe...

A Trump la democrazia non è mai piaciuta e con i fatti delle ultime ore ne abbiamo la conferma definitiva, anche se non serviva. Ha usato - letteralmente - la democrazia fino a che il sistema democratico gli dava ragione. Poi ha fatto quello che a ha sempre fatto: il bambino viziato, despota e irrispettoso di tutto e di tutti. Il problema vero è che una parte degli americani non ha mai capito la vera pericolosità di Trump, nemmeno all'interno del Partito Repubblicano, che ora rischia la scissione. Quello che è successo ieri (l'ultima volta che il Capitol era stato violato era il 1814...) è stato il colpo di grazia, fisico, alla democrazia. E' stato Trump, tramite le milizie Proud Boys e Boogaloo, e ancora i complottisti come i seguaci che si ispirano a QAnon, ma non solo. Questo deve essere chiaro a tutti. La democrazia, minacciata ieri in maniera così grave, è stata, paradossalmente, la vera causa di tutto ciò. Un vero processo democratico permette, a volte, di dare il potere a persone come Trump, a persone tutt'altro che democratiche. 
Vi propongo un racconto, tratto da Racconti americani, che spero vi faccia capire meglio quello che sostengo qui sopra. 

Fonte: Kotiomkin


Gli idioti degli aventi diritto al voto

-Buongiorno, signor Smith. Vedo dai suoi esami che tutto sommato non sta male. Direi solo un po’ di stress, dovrebbe riposare e fare una cura ricostituente. Non si deve preoccupare per il suo futuro. Il momento difficile è alla spalle!
-Futuro? Ma quale futuro vuole! Dopo quello che è successo non c’è più nessun futuro, siamo fottuti. Il momento difficile, come dice lei e non capisco con quale coraggio, non è affatto alle spalle! Io sono un uomo distrutto, professionalmente e umanamente. A me non interessa un cazzo che gli esami dicano che io sto bene, vada a farsi fottere lei e i suoi esami. Io neanche volevo farli quei fottutissimi esami. Sto vivendo un dramma umano, per colpa del popolo americano che non capisce un cazzo. Ma lei lo sa chi sono io? Sì che lo sa. Eccome. Io sono un cronista della più famosa testata giornalistica del Texas caduto in eterna disgrazia. E sa perché? Sì che lo sa, ma glielo ricordo. Tutta colpa del merdoso popolo di questo paese. Cos’altro le devo dire? In teoria nulla. Capisco perché il candidato repubblicano, che poi adesso è il nostro presidente da qualche mese, abbia vinto in questo benedetto stato, ma non riesco a capacitarmi del perché abbia vinto anche in molti stati dell’est, stati che dovevano andare ai democratici. Ha vinto le elezioni prendendo meno voti sul piano nazionale. Solo altre quattro volte era capitato, tre nell’Ottocento, ha capito bene, Ottocento! L’altra volta era capitato a Bush nel 2000. Gli americani sono dei pazzi e il sistema ancora di più. Pennsylvania e Ohio hanno votato repubblicano, come se Colombo fosse arrivato qui in aereo, si rende conto? A fine 1400 in aereo, una cosa praticamente impossibile. E invece è successo. Porca puttana! E non mi interrompa… Io, e così come me anche il 99,9% dei cronisti, davamo per sicura la vittoria democratica. Trecentosassantaquattro quotidiani appoggiavano la causa democratica e so che lo sa come è andata a finire ma glielo ricordo, è finita che quel fottuto elefante gliela ha messa nel culo all’asino. Il ciuchino si è chinato a piangere finché il cazzo dell’elefante lo trapanava, eccome lo trapanava. E sa dove è andato a eiaculare? Proprio alla casa bianca, rendendola ancora più bianca. E per di più l’asino aveva le emorroidi, ha sofferto le pene dell’inferno e l’ha presa nel culooo! Cose da pazzi. Sa chi dobbiamo ringraziare per tutto questo? Il popolo americano. Il fottutissimo popolo americano! Sono sei mesi che mi prendono per il culo tutti. Da mia moglie, ai miei figli, ai colleghi delle rubriche sportive e quelli di moda, per non parlare di quelli di cronaca. Ero ospite fisso di un programma radiofonico di una delle radio più famose di Austin, e sa perché lo ero? Perché nelle settimane successive a quel maledetto giorno di novembre, le mie presenze alla radio erano commentate da ascoltatori che mi prendevano per il culo. Gente che scriveva mail chiedendomi se le mie previsioni riguardo al sesso coniugale erano sicure come quelle per le elezioni. Un giorno una signora in diretta radiofonica mi ha chiesto se le mie erezioni erano deludenti come le mie previsioni delle elezioni. Si rende conto? Quella vecchia mi ha preso per il culo in diretta radiofonica. Non ho sopportato così tanta umiliazione, non riesco neanche più ad andare a troie, a fine anno ho comunicato al direttore della radio che non sarei più andato e questo stronzo non mi ha detto nulla. Mesi di trasmissione in cui dovevo giustificare i miei errori. Ora vivo con l’ansia di non fare più bene il mio lavoro. Me ne accorgo dai miei articoli, sa?! Tutta colpa degli americani. Capisco il nostro presidente, ha blaterato e promesso cose impossibili per tutta la campagna elettorale, ma il popolo è coglione. Ma come hanno fatto gli americani ad andare contro a tutte le previsioni di noi esperti? Ma le pare giusto? I democratici hanno speso quasi due miliardi di dollari per la fottutissima campagna elettorale, noi esperti del settore, abbiamo analizzato alla perfezione l’andamento delle primarie, prima, e delle elezioni, dopo, ma gli idioti degli aventi diritto al voto non hanno capito un cazzo. Porca puttana, questa non è democrazia!
 
Proprio mentre il signor Smith emise quell’ultima parola, dalla quale erano iniziate le sue disgrazie -democrazia, il potere del popolo - l’afflusso di sangue diretto al cervello si interruppe improvvisamente per la rottura di un’arteria, evento comunemente chiamato emorragia cerebrale.
Questo processo, che interessa prevalentemente le arterie del collo, denominate carotidi, è favorito dall’azione prolungata dell’ipertensione arteriosa non curata sulle pareti dei vasi. A carico di questi depositi, si formano depositi di sangue che possono staccarsi, andare in circolazione e ostruire le arterie. Il risultato finale è una sofferenza delle cellule nervose che non ricevono più i nutrimenti e l’ossigeno necessari per la loro sopravvivenza.
Il signor Smith, cadde rovinosamente al suolo. Il medico provò con la rianimazione e chiamò subito l’ambulanza. Dopo pochi minuti arrivarono i soccorsi. Il signor Smith morì alle 16.42, esattamente dodici minuti dopo quell’ultima parola, democrazia.

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