mercoledì 3 ottobre 2018

Vittoria italica sugli ebook

Post di metà settimana dove parlerò ancora di libri, più precisamente di ebook. Sempre a proposito di libri, il mese scorso scrissi, o meglio, commentai, sull'inutilità di pubblicare tanto in Italia in questo post: maurofornaro.blogspot.com/sullevenditedilibri.
Ma veniamo a noi, l'articolo che cito oggi lo potete leggere completo qui: ilsecoloxix/ebook. Piccola grande vittoria dell'Italia per quanto riguarda gli ebook, notizia di ieri quella che l'Iva al 15% verrà abolita e potrà essere portata al 5% e, in alcuni casi, addirittura a 0. Come si legge... L’Europa alla fine trova l’intesa su una questione che si trascina da più di tre anni e mezzo, quando l’Italia da sola ha iniziato a chiedere il cambio delle regole Ue, e che era rimasta ferma in Consiglio da maggio, quando l’intesa era stata trovata ma oggetto di veti di Paesi dell’Est.
I ministri economici dei Ventotto riuniti a Lussemburgo hanno finalmente potuto dare il via libera alla riforma del regime fiscale per i libri in formato elettronico. Finora la regola voleva un’aliquota minima del 15% per gli ebook e una del 5% per i libri di carta. Adesso chi vorrà potrà equiparare i prodotti e imporre una stessa base imponibile di imposta. Addirittura tariffe ridotte sugli e-book (meno del 5% di Iva) o tariffe a tasso zero potranno essere praticata da quegli Stati membri che attualmente già prevedono analogo regime per le pubblicazioni fisiche. Le nuove regole si immediatamente in via provvisoria, in attesa della riforma del sistema Iva a livello Ue, su cui la Commissione europea sta lavorando.
Era stata proprio l'Italia qualche anno fa, opera del ministro Franceschini, a imporre entro i nostri confini un'aliquota bassa per gli ebook, secondo i principi che un libro è sempre un libro. Da questa scelta... ha sfidato l’Europa, rischiando procedure d’infrazione aver rotto le righe. Invece il risultato è aver costretto i partner europei ad affrontare la questione, e convincerli a adeguare la legislazione comunitaria ai tempi e alle nuove tecnologie.
L’accordo sull’equiparazione delle aliquote Iva per libri cartacei ed elettronici era stato raggiunto in sede Ecofin già a maggio, ma prima Repubblica Ceca e poi Romania ne hanno impedito il via libera. I due Paesi hanno apposto il veto per l’incapacità di trovare un accordo sul regime di inversione contabile, il meccanismo per cui l’obbligo dell’imposizione fiscale viene traslato dal venditore all’acquirente. Nell’impossibilità di trovare un accordo su questo dossier, gli Stati membri hanno tenuto in ostaggio il consiglio dei Ministri economici bloccando il via libera all’accordo sugli ebook. Oggi le resistenze vengono meno, e il libro elettronico è un libro come gli altri, a tutti gli effetti.
«La riduzione dell’aliquota Iva sulla stampa digitale promuoverà l’accesso dei cittadini europei alla stampa di contenuti su tutte le piattaforme, che svolgono un ruolo così cruciale nella democrazia europea», commenta Carlo Perrone, presidente dell’Associazione europea degli editori (Enpa), organizzazione internazionale che rappresenta gli editori di giornali e new media su tutte le piattaforme. A suo giudizio la possibilità di ridurre l’aliquota Iva sulle pubblicazioni elettroniche per gli Stati membri che lo vorranno, «incoraggerà gli editori a continuare gli alti investimenti in contenuti di qualità che consentono ai cittadini di costruire un’opinione informata quando riferiscono su argomenti cruciali per la società e favoriscono il dibattito democratico».
Soddisfatto anche il presidente dell’Associazione degli editori di riviste europee (Emma), Associazione europea dei media di riviste, Xavier Bouckaert. Con la decisione maturata in sede Ecofin «l’Ue ha inviato un messaggio forte, rimuovendo un grosso ostacolo all’ulteriore sviluppo del mercato della stampa digitale in Europa».
Di «decisione lungimirante» parla infine Rudy Vanschoonbeek, presidente della Federazione degli editori europei (Fep), che con «immenso piacere» saluta «la fine della ingiustificata discriminazione fiscale tra pubblicazioni in diversi formati».
Personalmente penso che si debba essere soddisfatti, che si leggano o meno gli ebook, io per primo non sono un lettore in tal senso. Però, lasciatemelo dire, la cultura con l'Iva al 4% è una gran soddisfazione.

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