sabato 20 agosto 2011

18 agosto 2041

Non c'è più il Maledetto XVI°, non c'è più il Cavaliere ma i 4 vecchi amici ci sono ancora. Sono passati esattamente 30 anni da quella sera del 18 agosto dell'11 e, a parte l'inesorabile cattiveria del tempo che ha segnato i loro corpi, il gruppo di amici rimane sempre legato alle vecchie passioni: bere, mangiare, parlare di vita e il sogno di un domani più bello. Capiamoci, non sono tutte sfighe, perché loro brontoloni lo sono sempre stati, adesso però hanno il vantaggio dell'età. "Vecchi, rincoglioni e brontoloni", così li definiscono gli amici. Ma tanto, che differenza fa, il mondo ha sempre viaggiato da un'altra parte, sono sempre stati un po' più in là rispetto agli altri. Figuriamoci se si preoccupano ora, il più giovane ha 65 anni, il più vecchio quasi 80. Parlano delle solite emergenze umanitarie, dei pericoli dei cibi contaminati, dei politici "sempre uguali" delle ovvie guerre in nome della pace, insomma, cambiano i nomi dei protagonisti ma le magagne sono sempre le stesse. E se la ridono, certo. Non hanno cambiato il mondo, ma almeno il mondo non ha cambiato loro. Rincoglioni sì, ma il cervello ancora funziona. Quel tanto che basta per ricordare il libro Chiedi alla polvere di Fante, e l'amore di Arturo Bandini per Camilla Lopez, una passione mai corrisposta. Almeno nei fatti e nelle parole. Come dicono loro, è la stessa cosa: "Non ci sta sul cazzo l'umanità intera, ma non avrebbe senso dirglielo, non capirebbe. Noi siamo un po' più in là, quello è il nostro posto."

3 commenti:

  1. Già. Noi siamo un po’ più in là. Quello è il nostro posto.
    Ti è mai capitato?
    Sentire tutto insieme il dolore del mondo. Il dolore di tutti. Sentirlo, non viverlo. Conoscerlo. Saperlo. Percepirlo.
    E sapere che qualche volta hai fatto sorridere chi piangeva. Hai aiutato chi aveva bisogno, senza dirglielo, magari. Cosciente che la tua ricompensa è che in quell’istante, in quel preciso attimo, il dolore del mondo è, forse, minore.

    Voler salvare questo mondo, salvando se stessi. Salvando la propria libertà, la propria dignità nel dire e nel pensare liberamente, vuol dire combattere per questo.

    Vuol dire salvare la libertà di tutti. Insegnare nel tuo piccolo “intorno” a essere, a scegliere.
    A fare e a sbagliare. E a vivere i propri sbagli e le conseguenze. Perché non si muore. Si cresce.
    Le scelte giuste vengono dall’esperienza. L’esperienza matura con le scelte sbagliate. Avere il coraggio di scegliere, sbagliare e crescere. Vivere.

    Anno 2001, campo avventura Magie di Hogwarts, Cansiglio, ore 23,40 circa, con un cielo stellato per tetto, Amin (12 anni, Etiope) mi dice:
    “Si… buonanotte !!!! Salvare il mondo !!!! Ma come si fa a salvare il mondo?
    Ed io:
    “Come si fa a tenere in aria cento tonnellate d’acqua senza nessun sostegno visibile?
    … Basta costruire una nuvola. “

    RispondiElimina
  2. NON SERVONO I 440 HERT PER
    FAR VIBRARE UN DIAPASON.

    SERVONO: GLI AMICI LE PIETANZE IL VINO E L'OSTE.

    L'EGOISMO NON E' MAI STATO COSI' TERAPEUTICO.

    RispondiElimina
  3. Penso che Mandela sarebbe d'accordo con noi, la concretezza di un sogno è la cosa più bella che ci possa capitare.

    RispondiElimina