Ho letto l'articolo di Antonio Talia (@AntonioTalia) apparso su AgiChina24 (www.agichina24.it), che parla del diciottesimo congresso del partito comunista cinese. Durante il congresso verrà eletto non solo l'uomo che sarà segretario del partito fino al 2022, ma lo stesso uomo sarà anche l'uomo più potente al mondo, probabilmente anche prima di Obama, e senza aver speso tanti soldi per la campagna elettorale...
Nell'articolo si legge che Hu Jintao, segretario del partito e presidente della Repubblica, ha nuovamente escluso qualsiasi riforma
politica in senso multipartitico: “Dobbiamo continuare a promuovere
sforzi attivi, e nello stesso tempo prudenti, per perseguire una riforma
della struttura politica ed estendere la democrazia popolare -ha detto
Hu- ma non copieremo mai i sistemi politici occidentali”. Con buona
pace di molti analisti, che ritenevano che il pensiero di Mao Zedong
sarebbe stato archiviato in sordina, il segretario ha nominato almeno
tre volte il “Grande Timoniere”, padre fondatore della Repubblica
Popolare Cinese.
L'articolo, prosegue con un Hu Jintao scagliatosi con particolare
durezza contro la corruzione, quello del segretario è suonato
quasi come un allarme: secondo Hu, il Partito deve impiegare “tutti i
suoi sforzi nella lotta alla corruzione, promuovere l’integrità e
mantenersi vigile contro ogni degenerazione”. “Se falliamo nel gestire
tale problema in maniera adeguata, la corruzione potrebbe dimostrarsi
fatale per il Partito, e anche causare un collasso del Partito e dello
Stato”.
L'articolo prosegue sul fronte economico. Il segretario del Pcc ha invocato
uno sviluppo “più bilanciato, coordinato e sostenibile” dopo un decennio
in cui la Cina è diventata la seconda economia globale, avvertendo
tuttavia enormi squilibri interni nella distribuzione della ricchezza.
“Entro il 2020 dobbiamo raddoppiare il Pil raggiunto nel 2010 e il Pil
pro capite tanto per i residenti urbani che per quelli rurali” ha detto
Hu.
Fronte militare, il segretario del Pcc ha
detto che la Cina deve diventare “una potenza marittima”, in un chiaro
richiamo alle numerose contese territoriali che oppongono Pechino al
Giappone e a vari paesi del sudest asiatico. L’esercito, dice Hu, “deve
essere in grado di portare avanti diversi compiti, il più importante dei
quali è la vittoria di una guerra locale, ai tempi dell’era
dell’informazione”.
Il Diciottesimo Congresso del Pcc si
concluderà mercoledì prossimo, e giovedì il Partito presenterà la nuova
squadra di leader al comando fino al 2022. La nomina di Xi Jinping
alla successione di Hu Jintao e quella del vicepremier Li Keqiang al
ruolo di premier sembrano scontate.
Curioso il fatto che molti media nazionali non abbiano neanche nominato questo evento di caratura mondiale, se non altro per l'importanza della Cina nello scacchiere globale, evidentemente i vestiti di Michelle Obama e di Ann Romney interessano di più...
Già.
RispondiEliminaGiusto per rinforzare ciò che dici, USA 2011 ha avuto una crescita del PIL del 1,&... la Cina ha risposto con un PIL del 7,7 (in leggero calo).
E non solo per USA ma anche per l'Europa (dal 3 e poco della Germania al meno qualcosa dell'Italia, Spagna e al baratro della Gracia) se si ferma la Cina, sono DOLORI....
Tenendo conto anche del fatto che la Cina è "proprietaria" del 33% del nostro debito pubblico...
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