Sempre più che penso che, le
persone dovrebbero vivere per se stesse e non per fare gossip sulla vita delle
altre persone. E' un mio pensiero generale, non c'è nessun riferimento,
recente, personale. Ma questo "problema", che poi in realtà non lo è
visto che le persone vivono di questo e di lamentele, è evidentemente comune a
tutti gli essere umani. Quindi sbaglio io a lamentarmi di questo aspetto della
vita, sono sempre io a sbagliare... già. Vi faccio qualche esempio di scrittori - molto famosi - che parlando dei colleghi si
sono espressi in maniera poco lodevole. Due autori ai
quali sono legato, si accusavano in questa maniera: Faulkner su Hemingway:
"Non risulta aver adoperato mai parola che costringesse il lettore a
consultare il dizionario"; ribatteva Hemingway: "Povero Faulkner.
Davvero crede che i paroloni suscitino forti emozioni?".
Henry James sparlava di Poe
dichiarando: "Provare entusiasmo per Poe è segno di uno stadio di pensiero
decisamente primitivo". Mentre Capote su Kerouac affermava: "Quello
non è scrivere, è battere a macchina".
Non mi risulta che, nessuno
scrittore, non solo di quelli citati, abbia abbandonato la propria attività a
causa delle malelingue. Certo però che il mondo sarebbe un posto migliore se le
persone parlassero dopo aver verificato o, più semplicemente, pensassero ai
caxxi loro. Ma questa è una mia considerazione, vivrò lo stesso, sereno e
convinto di me.
Il mondo sopravvive ai "se ti avrei qui, ti bacerei",
posso vivere anche io. Comunque.
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