La frase non è mia, è di Borges e ho già fatto un post con questo titolo - 12 settembre 2011 - ma rileggendo a ritroso il blog, ho trovato interessante scrivere ancora su questo argomento.
La prendo in prestito
perché la trovo una bellissima definizione per parlare della bellezza. Io non
la intendo come la capacità di percepire, di sentire, di provare, piacevoli
sensazioni ma come la capacità di destare, di creare e smuovere, allarme e
inquietudine. Chiamatele come volete, se allarme e inquietudine non vanno bene, usate termini tipo smuovere le coscienze, far riflettere, dite come volete, basta che ci si
capisca.
La bellezza secondo me è vedere due nonni che si tengono per mano, o dormire abbracciato a mio figlio. Emozioni belle ma che mi creano inquietudini e insicurezze sul futuro della vita. E vi dirò la verità, mi piacciono le inquietudini, mi
danno la carica per andare avanti. Come esseri umani dobbiamo essere insicuri e
inquieti, respirare profondamente, capire dove vogliamo andare, aspettare il momento giusto per avere i sentimenti giusti per prendere le decisioni che poi,
messe in pratica, ci daranno il nostro futuro. Non penso che le cose non
possano cambiare, ma se vogliamo cambiare il mondo, almeno un po', dobbiamo
scavare nelle nostre coscienze. La superficialità non è bellezza.
Nomadi
che cercano gli angoli della tranquillità, nelle nebbie del nord e nei tumulti
delle civiltà, tra i chiariscuri e la monotonia dei giorni che passano.
Camminatore che vai, cercando la pace al crepuscolo, la troverai. - Franco Battiato
Ciao Mauro molto bello ciò che scrivi e di facile lettura, condivido pienamente per me la bellezza è una semplice forma vuota, ciò che desideriamo stringere nel cuore invece sono le emozioni un abraccio. Continua così
RispondiEliminaToccante
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