Questo racconto l'ho scritto tra domenica 17 luglio e ieri mattina. Magari un giorno finirà in qualche libro. Il titolo è lo stesso di questo post.
Buona lettura.
E' bello
scrivere di domenica mattina, sembra che il tempo trascorra senza pretendere
nulla in cambio.
Non ho
scadenze importanti di lavoro e questo mi rilassa molto, l'aria fresca mi
accarezza la schiena e anche sentire mio figlio che canta tante canzoni
mixandole mi aiuta ad essere discretamente sereno. I bambini risolvono
le differenze mescolandole tra loro. Sarebbe così facile risolvere i problemi
se anche noi adulti ci comportassimo alla stessa maniera. Invece siamo persi
nelle nostre difficoltà. Magari un giorno torneremo ad essere maturi come lo
sono loro, i bambini.
Sta saltando
sul letto e ogni tanto mi chiama e mi dice “Guarda papà, come salto!”, in
realtà la frase non è proprio così perché non riesce ancora a pronunciare la r,
però il senso del suo entusiasmo riesco a carpirlo anche se mi fa sorridere la
frase che gli esce dalla bocca “Gualda papà, come salto!”. I bambini adorano la
solitudine, e non capisco quelle persone che la vedono sempre come un difetto e
un limite. La solitudine è l'emblema della ricerca di pace e tranquillità
per ogni artista e i bambini sono tutti artisti. Come direbbe un grande
scrittore italiano, Erri De Luca, La
solitudine è un albume, la parte migliore dell'uovo. Per la scrittura è una
proteina. Sostituite la scrittura con la voglia di scoprire il mondo e
la frase diventa perfetta per ogni bambino.
A volte
vorrei avere la capacità di Beckett nel descrivere la solitudine e
l'incomunicabilità. Più lo leggo e più capisco che, ognuno di noi è solo e
forse è una mera illusione pensare di vivere nella società civile. Magari
tramite la parola cerchiamo di dimostrare di essere vivi, ma come direbbe il
buon Samuel: Il tacere non è
silenzio. E tramite il nostro silenzio affoghiamo nell’autostima. Bassa o
alta che sia. Ma il vero problema non è avere una bassa autostima, il vero
problema è avere una bassa autostima e vivere le proprie emozioni con molta
intensità. Ti senti sempre fuori luogo e deludente nei confronti di tutti. La
dannazione è questa. La vera dannazione, cari individui che parlate sempre, non
è la solitudine. Dietro ad ogni solitudine c’è una persona che lotta con la
propria autostima. E non serve parlare così tanto, vi risparmio il non capirmi.
Parlare poco è un gesto d’amore. Non mi state sul cazzo. Io vi amo, tutti! Ma
avete ragione, non siete voi tutti uguali e poco comprensivi nei miei confronti,
la realtà dei fatti è palese: sono io fermo sui miei principi.
Ma torniamo
al discorso iniziale, prima che vi parlassi di Beckett, di De Luca e di mio
figlio. Vi parlavo di quanto è bello quando il tempo scorre senza pretendere
nulla in cambio. E’ propri così, come non ci si abitua all'abbandono, e
ricordatevi che la solitudine non è abbandono, noi esseri umani facciamo fatica
abituarci allo scorrere del tempo. Affoghiamo nel mare dell’ansia alla
perenne ricerca della nostra autostima, ben sapendo che il tempo ci presenterà
il conto. E forse chi è fermo sulle proprie posizioni è destinato ad osservare
il tempo che scorre.
Il cuore
batte per tutti e il cervello funziona. Sarebbe bello riassumerci con così
tanta facilità.
E' bello scrivere di domenica mattina e quando parlo
della scrittura il mio sguardo è di una tenerezza infinita.
Bellissimo. Complimenti.
RispondiEliminasinforosa
Grazie. Tutto ciò che arriva dal cuore è bello.
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