venerdì 16 settembre 2016

La parte migliore dell'uovo

Questo racconto l'ho scritto tra domenica 17 luglio e ieri mattina. Magari un giorno finirà in qualche libro. Il titolo è lo stesso di questo post.
Buona lettura.


E' bello scrivere di domenica mattina, sembra che il tempo trascorra senza pretendere nulla in cambio.
Non ho scadenze importanti di lavoro e questo mi rilassa molto, l'aria fresca mi accarezza la schiena e anche sentire mio figlio che canta tante canzoni mixandole mi aiuta ad essere discretamente sereno. I bambini risolvono le differenze mescolandole tra loro. Sarebbe così facile risolvere i problemi se anche noi adulti ci comportassimo alla stessa maniera. Invece siamo persi nelle nostre difficoltà. Magari un giorno torneremo ad essere maturi come lo sono loro, i bambini.
Sta saltando sul letto e ogni tanto mi chiama e mi dice “Guarda papà, come salto!”, in realtà la frase non è proprio così perché non riesce ancora a pronunciare la r, però il senso del suo entusiasmo riesco a carpirlo anche se mi fa sorridere la frase che gli esce dalla bocca “Gualda papà, come salto!”. I bambini adorano la solitudine, e non capisco quelle persone che la vedono sempre come un difetto e un limite. La solitudine è l'emblema della ricerca di pace e tranquillità per ogni artista e i bambini sono tutti artisti. Come direbbe un grande scrittore italiano, Erri De Luca, La solitudine è un albume, la parte migliore dell'uovo. Per la scrittura è una proteina. Sostituite la scrittura con la voglia di scoprire il mondo e la frase diventa perfetta per ogni bambino.
A volte vorrei avere la capacità di Beckett nel descrivere la solitudine e l'incomunicabilità. Più lo leggo e più capisco che, ognuno di noi è solo e forse è una mera illusione pensare di vivere nella società civile. Magari tramite la parola cerchiamo di dimostrare di essere vivi, ma come direbbe il buon Samuel: Il tacere non è silenzio. E tramite il nostro silenzio affoghiamo nell’autostima. Bassa o alta che sia. Ma il vero problema non è avere una bassa autostima, il vero problema è avere una bassa autostima e vivere le proprie emozioni con molta intensità. Ti senti sempre fuori luogo e deludente nei confronti di tutti. La dannazione è questa. La vera dannazione, cari individui che parlate sempre, non è la solitudine. Dietro ad ogni solitudine c’è una persona che lotta con la propria autostima. E non serve parlare così tanto, vi risparmio il non capirmi. Parlare poco è un gesto d’amore. Non mi state sul cazzo. Io vi amo, tutti! Ma avete ragione, non siete voi tutti uguali e poco comprensivi nei miei confronti, la realtà dei fatti è palese: sono io fermo sui miei principi.
Ma torniamo al discorso iniziale, prima che vi parlassi di Beckett, di De Luca e di mio figlio. Vi parlavo di quanto è bello quando il tempo scorre senza pretendere nulla in cambio. E’ propri così, come non ci si abitua all'abbandono, e ricordatevi che la solitudine non è abbandono, noi esseri umani facciamo fatica abituarci allo scorrere del tempo. Affoghiamo nel mare dell’ansia alla perenne ricerca della nostra autostima, ben sapendo che il tempo ci presenterà il conto. E forse chi è fermo sulle proprie posizioni è destinato ad osservare il tempo che scorre.
Il cuore batte per tutti e il cervello funziona. Sarebbe bello riassumerci con così tanta facilità. 
E' bello scrivere di domenica mattina e quando parlo della scrittura il mio sguardo è di una tenerezza infinita.

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