martedì 3 ottobre 2017

Qualcosa di buono ne verrà fuori

Buona settimana, anche se è già martedì!
Lo so, lo sto leggendo molto a rilento In quanti siamo rimasti in questo caffè, ma non preoccupatevi, finirò il libro entro questa settimana. Promesso! 😉
La raccolta di poesie sarà edita sempre da Edizioni del Faro, il mio editore fin dall'inizio della mia attività di scrittore, la raccolta di poesie racchiude gli scritti dei miei ultimi anni. 


Intanto vi invito a seguirmi nei social per avere tutte le info, vi ricordo che potete acquistare anche gli altri miei libri, contattandomi o direttamente nel sito dell'editore. 


QUALCOSA DI BUONO NE VERRA’ FUORI
E’ agosto
piove 
e non si arriva 
ai venti gradi.
Come se fosse 
fine settembre.
Decido di mettermi 
a scrivere,
ieri non l’ho fatto.

Sto provando
a lavorare ad
un romanzo che non so
se mai riuscirò
a terminare.
Mi sento
rilassato,
accendo il pc
e so che qualcosa di buono 
ne verrà fuori.
Ho bisogno di stare
da solo
con me stesso.
Sembra facile
ma sono convinto che
molte delle persone che impazziscono
lo fanno
proprio
perché non riescono
a stare da sole.

Cerco un po’ di musica classica,
riesco a trovare il concerto per piano
e orchestra numero 5 
del vecchio Ludwing Beethoven.
Trovo in lui un po’ di tranquillità
e qualche slancio di energia.
Leggo che è
diviso 
in tre movimenti:
Allegro
Adagio un poco mosso (in si maggiore)
Rondò: Allegro
giusto quello che fa per me.
Credimi, non è poi così malaccio
scrivere accompagnato dalla classica.

Penso che 
sia colpa della società 
se l’essere umano sta facendo questa
fine.
Siamo ben oltre l’anno
2000
e non abbiamo ancora
capito un cazzo
di come si sta al mondo.
Siamo possessori 
di tutte le comodità
ma la terra è un fermento
di guerre e disgrazie.
Forse dovremmo essere
tutti artisti,
ognuno perso nel
proprio deserto
di solitudine.
Mi torna in mente 
il pittore Francis Bacon
quando disse
“Ero a Parigi,
ho visto una mostra di Picasso
e in quel momento ho pensato: 
beh, cercherò anch'io di fare il pittore.”

Non sarebbe male essere tutti Picasso,
o Bacon, o magari Beethoven. 
Ma forse
ci annoieremmo
e nessuno andrebbe
a vedere le mostre o
i concerti degli altri.
E chi pulirebbe i cessi?
Chi farebbe interminabili
code alle poste?
Forse è meglio se stiamo
così.
Divisi in classi sociali
e per capacità.
Tutto sommato siamo arrivati quasi
al terzo millennio
e qualcosa di buono 
da questa società 
ne verrà ancora fuori.





Vi lascio con una delle foto dell'ultima presentazione de L'uomo che piangeva in silenzio, che comunque, come tutti gli altri miei libri, continuerò a vendere. Già mi mancano Charlie e Anita, è sempre difficile dire addio alle persone, vale lo stesso discorso per i libri. 


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