lunedì 28 maggio 2018

Moreno aveva le risposte

Una decina di giorni fa, è venuto a mancare un caro amico: Moreno. Morte improvvisa, senza il tempo di una ultima birra insieme. Già. Questo è un racconto che scrissi per un mio libro, ispirato proprio da una conversazione con Moreno, il titolo del racconto è lo stesso di questo post. Mai banale o fazioso, sempre sognatore. Mancherai, manchi già.
Buona lettura e cheers per Big Bro!


Il ragazzo prese in mano quella busta ingiallita, gli era capitata in mano risistemando la stampante dopo che l’aveva usata con il suo nuovo netbook. Chissà come mai quella busta, vecchia di almeno 20 anni, si era infilata proprio tra la stampante e il porta cd. Non gli passò neanche per la testa di non aprirla, abituato com’era ad avere tutto e subito, a soddisfare in tempo reale i suoi bisogni. Si sedette sul letto e la aprì. Erano alcuni fogli scritti al pc, Uno era firmato da suo nonno, l’altro da un amico. Almeno così aveva immaginato. Chissà perché il nonno aveva deciso di stampare quelle mail, forse voleva fare un regalo all’amico. Fatto sta che non si perse in strani ragionamenti, andò al sodo e inizio a leggere.

Caro amico fraterno,

Quello che mi aspetto per l'anno nuovo non è un mondo migliore, un mondo meglio di questo non è possibile. Non voglio sogni, non voglio promesse.  Desidererei soltanto un po' più di trasparenza e verità. Vorrei sapere, da chi di dovere, il perché siamo in questa situazione di merda. Perché, anche se passano gli anni e aumentano le conoscenze, continuano le ingiustizie. Vorrei i PERCHE' sulle mille stragi di Stato. Vorrei i PERCHE' delle elite al potere. Vorrei i PERCHE' sul mettere in secondo piano le persone, a vantaggio dell'economia. Vorrei i PERCHE' delle guerre inutili. Vorrei i PERCHE' sulle persone idiote e ignobili che continuano a sedere sulle sedie che contano. Vorrei i PERCHE' sulla morte del senso dell'intelligenza. Vorrei i PERCHE' sul mondo che segue gli interessi di pochissimi a svantaggio dei tanti. Vorrei i PERCHE' sulle masse che continuano a respirare e non a vivere con coscienza e senso critico. Spero che mio nipote cresca come suo nonno, almeno da questo punto di vista. Vorrei sapere perché abbiamo tutti la sensazione che si stia arrivando all'ultimo giro di questa cazzo di giostra chiamata mondo. Non sono domande superficiali e puerili le mie, perché le motivazioni che ci danno sulle decisioni "per il nostro bene" sono sempre le stesse. Anzi, le stesse ma rafforzate, ogni giorno di più, da un senso di ingiustizia sempre maggiore. Vorrei elencare altri mille perché ma non c'è più tempo. 
L'anno nuovo ormai sta per arrivare e il mio animo guevarista mi porterà a lottare ancora. E che sia maledetta la mia vecchiaia. La fatica di non pensare a volte si paga.
Non ci capì un granché da quelle lettera del nonno. Era rimasto un po’ basito da quel carattere così combattivo. Sapeva che era un professore e uno scrittore ma non si era mai interessato ad approfondire la conoscenza del vecchio, si era sempre limitato al minimo sindacale previsto dal contratto sanguigno nonno-nipote. Prese in mano l’altro foglio e con fare un po’ scazzato riprese la lettura.
Continuo io fratello.
Condivido il tuo sfogo e le tue preoccupazioni. Ma ti trovo un po’ retorico. Dovresti aprire un po’ meglio gli occhi e porti altri PERCHE’.
Pensa: perché ogni giorno, ogni sacrosanto giorno di questi anni duemila, muoiono non meno di 26.000 bambini  con meno di 5 anni (il 50% di questi per FAME e soprattutto in Africa e Asia ). Mentre in altre parti del mondo il cibo viene buttato. O usato come carburante!
Perché probabilmente anche nei prossimi decenni dovranno esistere dei “bambini soldato”? La stima per gli anni passati era di 300.000… Anche la guerra è un costo, e spesso per molti stati è il costo più importante. 

Perché i paesi del corno d’Africa affittano le loro terre a importanti imprese estere? Pensa, l’Etiopia affitta un ettaro di terreno alla misera cifra di 1 dollaro, mentre gli etiopi muoiono di fame. Pensa al fatto che la classe politica etiope è molto ricca. 
Perché nel primo decennio di questo secolo, in Italia i poveri sono aumentati in maniera vertiginosa?  Più di 2 milioni 700 mila le famiglie in condizione di povertà relativa (più del 10% delle famiglie residenti); Si tratta di più di  8 milioni 270 mila individui poveri, più del 13% dell'intera popolazione. La soglia di povertà relativa è aumentata durante tutti gli anni duemila . Ma il Lavoro non era un DIRITTO COSTITUZIONALE? E se sì, perché, con questa situazione, il Governo Italiano compra  Caccia Bombardieri e altri armamenti ,per una spesa di svariati miliardi di euro? Non parliamo poi delle “missioni di pace”. Perché lo stesso governo acquista, altra spesa folle, auto blu, quando a parole vuole ridurre le spese? Perché la Nigeria, il paese africano, assieme all’Angola,maggior produttore di petrolio deve importare benzina? E perché la Nigeria non è un paese democratico? Perché, dopo la primavera araba non è cambiato quasi nulla? Tolti i pochi, dittatori e qualche famigliare, l’establishment non è cambiato. Perché l’uomo è sempre così legato al potere? Le forme di stato sono un mezzo per l’uomo.   
Mi chiedo perché non si liberalizzi l’informazione, l’energia e mettiamoci pure i diritti umani. Mi chiedo perché non sia dato a tutti INTERNET gratis. Mi chiedo perché la partecipazione non diventi davvero cosa attiva. Mi chiedo cosa frena la crescita della libertà e della responsabilità del singolo. Mi chiedo perché … e mi rispondo. Per l’interesse di pochi. Ma allora… se davvero sono pochi… Cosa aspettiamo a spazzarli via? Fratello, non ti sto criticando, ti dico solo di non fermarti alle semplici apparenze. Mai come in questi anni, è fondamentale porsi delle domande ma darsi anche le risposte.  Sei un grande, lo sai. Dimostrami che certe domande vale la pena porsele. Non parlarmi delle stragi di stato, non parlarmi della fame nel mondo. Quelle domande valevano negli anni ’60, ma sono passati ormai quasi altri 60 anni! Fatti delle domande più concrete, che possano avere una risposta. Lo hai detto tu, fratello, un mondo migliore non è possibile. Bisognerà lottare inghiottendo sempre più merda. Sperando, almeno, di riuscire a mandarla giù. Pensa a tuo nipote, dovremo regalargli un mondo con almeno un po’ di risposte, smettiamola di filosofeggiare.
Venendo a me, spero che il nuovo anno mi dia solo la possibilità di fare bene il mio lavoro che, a volte, è scomodo a molti. Non voglio diventare ricco. Vorrei solo contribuire a salvare questo mondo. Perché? Perché è anche mio. Per chi verrà dopo di me. E perché ne ho solo uno. 


Il ragazzo ripose le lettere sul letto. Non ci capì molto. Anzi, gli partì un sorrisetto quasi di sfida. Non capiva  tutte  quelle preoccupazioni e quell’insofferenza del nonno e dell’amico. Tutto sommato, lui non si trovava male in quel mondo. Va bene, erano passati anni da quelle lettere ma a lui il mondo non sembrava cambiato così tanto e si riusciva ancora a vivere con dignità e libertà. Almeno così gli pareva. Pensò al fatto che sia il nonno che l’amico fossero due professori e scrittori. Pensò al fatto che solo se te li poni i problemi sorgono, se non te li poni i problemi non esistono. Pensò al fatto che quelle lettere erano datate 2012, ormai quasi vent’anni fa, il mondo nel frattempo era progredito e certi discorsi ormai erano fuori luogo. Sì, aveva deciso la sua risposta. Un passo indietro rispetto al nonno. Lui neanche se le faceva certe domande. A farti troppe domande la testa ti scoppia. Si sentì più leggero, salutò l’Etiopia, la Nigeria, le stragi di stato e tutte quelle cazzate. Storie vecchie e sepolte, come i due vecchi.



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