Oggi vi propongo un articolo, completo lo trovate qui: ilpost/distribuzionelibri, che parla della crisi delle vendite dei libri nei supermercati. Vi dico la verità, mi scappa un sorrisetto, comprare i libri al supermercato è come andare a prostitute. Ma, come ho detto molte volte, l'importante è che si vendano libri, fa bene a tutti.
L'articolo parte dalla riflessione su Mach2, una delle due più grandi società italiane che si
occupano delle distribuzione di libri nei supermercati e negli autogrill, che è in
liquidazione. La
chiusura di Mach2 è stata decisa principalmente per la crisi delle vendite di libri nei
supermercati.
Come dice l'articolo ...Ancora
nel 2010 nei supermercati si vendeva il 16,3 per cento dei libri – esclusi
quelli scolastici – e per le case editrici era una fonte di ricavi importante,
visto che a differenza di molte librerie, che fanno fatica a essere puntuali
con i pagamenti, la gdo paga subito i libri che compra. Nel 2017 però la
percentuale di vendite in supermercati e autogrill è scesa al 9,1 per cento, una quota minore di quella relativa alle librerie
online. A causa di questa crisi, nel 2015 Mach2 ha perso 1,8 milioni di euro su
un fatturato di 66 milioni, nel 2016 2,1 milioni su un fatturato di 54. Nel
2017 la situazione ha continuato a peggiorare: per questo è stata decisa la
chiusura della società i cui costi di mantenimento erano diventati troppo alti
per far fronte alle perdite.
Secondo i più recenti dati dell’Associazione Italiana
Editori (AIE) quasi un milione di persone dice di comprare libri solo nei supermercati, che per chi vive in piccoli
comuni sono spesso il luogo più vicino dove poter acquistare libri. Rispetto
agli anni Ottanta e Novanta molte meno persone comprano libri nei punti vendita
della gdo; molte di più lo fanno nelle librerie o online, ma non si tratta
dello stesso tipo di clienti che facevano acquisti di libri nei supermercati.
Secondo molti il calo di vendite nella gdo negli ultimi anni è stato
determinato dalle limitazioni agli sconti sui libri imposti dalla legge
Levi ... per favorire case editrici e librerie fisiche a scapito di
rivenditori online come Amazon. Infatti i supermercati erano tra i rivenditori
di libri che facevano gli sconti maggiori: potevano permettersi di guadagnare
meno dalla vendita di un singolo libro per venderne di più in modo sistematico,
contrariamente alle librerie.
Secondo altri il calo delle vendite nei supermercati è
dovuto soprattutto alla crisi economica, che ha allontanato dai libri chi
leggeva meno, chi normalmente non frequenta le librerie e non è disposto a
pagare più di tanto per un libro. Anche se negli ultimi due anni il fatturato
complessivo delle case editrici è aumentato, infatti, non si sono venduti più
libri rispetto agli anni precedenti: ne è solo aumentato il prezzo di
copertina.
Mach2 ha fatto fatica ad affrontare questa complessa
situazione anche perché non ha trovato il modo di cambiare il modello di
vendita dei libri della gdo, adattandosi alle nuove condizioni del mercato. La
principale caratteristica di questo modello, che rende difficile il lavoro dei
distributori, è che tradizionalmente i supermercati non forniscono loro informazioni
su quali siano i singoli libri che vendono meglio, considerando troppo
complicato registrare le vendite di libri in base ai titoli invece che in base
ai prezzi. Per questo i distributori non possono sapere in tempo utile quali
sono i titolo più venduti e rifornire i supermercati in modo adeguato: la
conseguenza è che molti libri restano invenduti, i supermercati decidono di
ordinare meno e per i distributori si mette male.
Le responsabilità, comunque, non sono tutte dei
supermercati. Uno studio realizzato nel 2017 da GFK, una delle società che
fanno statistiche sulle vendite dei libri, aveva concluso che i libri davvero richiesti nei supermercati in un anno
sono circa 1.500, solo un quinto di quelli che effettivamente ci arrivano. I
distributori di libri nella gdo rifornivano i supermercati con una varietà di
titoli eccessiva per il tipo di clientela, che si traduceva in libri invenduti.
Proprio per fare fronte alla crisi del settore, negli ultimi
anni parte dei supermercati è passata a registrare le vendite di libri in base
al titolo. È successo per esempio in alcuni supermercati Coop, in cui ora a
occuparsi degli scaffali con i libri sono librai professionisti. Alla fine del
2016 Coop Alleanza 3.0, in cui si sono riunite Coop Adriatica, Coop
Estense e Coop Consumatori Nordest, ha affidato i reparti libri di alcuni
supermercati ai librai di Librerie.coop, la propria catena di librerie...
Le persone che acquistano libri nei supermercati non sono le
stesse che frequentano le librerie: se per queste ultime la varietà di titoli è
un valore aggiunto, per le prime l’acquisto del libro è impulsivo, spesso
dettato dall’attrazione per una copertina, un titolo o il nome di un autore.
Per questo è più importante che i pochi titoli disponibili siano attraenti. Il
compito dei librai che lavorano nei supermercati Coop è capire bene quali siano
i libri con questa qualità evitando di rifornire gli scaffali di libri poco
desiderati che poi finiscono invenduti, come succede col modello tradizionale.
L’esperimento di Coop per ora sta avendo successo: da fine
2016 nei supermercati in cui lavorano i librai le vendite dei libri sono
aumentate, in alcuni punti vendita arrivando fino all’80 per cento in più.
Librerie.coop ha anche ripensato la disposizione dei libri, cambiando gli
arredi dei reparti in cui sono esposti. Nel caso della Coop del centro
commerciale ESP di Ravenna si è fatto un esperimento ulteriore: la grande
libreria del centro commerciale è stata trasferita all’interno
dell’ipermercato. È successo a novembre e per ora sembra che l’idea funzioni:
entrambi i tipi di potenziali acquirenti di libri frequentano gli scaffali.
Per la fine del 2018 Librerie.coop dovrebbe arrivare a
gestire 15 tra reparti libri dei supermercati e librerie ad essi affiancate.
Un’altra novità che Librerie.coop vorrebbe introdurre è una limitazione dello
sconto al 15 per cento sui prezzi di copertina, cioè non applicarlo sempre su
tutti i libri: è un modo di trattare i libri come altri prodotti – non trovate
sempre tutti i detersivi in sconto – abbandonando l’idea per cui se un libro
non è in sconto non sarà acquistato...
E visto che ci siamo, acquistate i miei libri!
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