Di Chernobyl e della mostra che ho visto la scorsa fine settimana, questo è un racconto (solo una parte, eh!) che andrà nel libro in uscita in primavera. A proposito, non dimenticatevi che nei prossimi giorni vi parlerò ancora della mia raccolta di poesie in uscita a novembre... 😉
Il titolo è La vita al tempo del comunismo.
Questa storia si svolge a Savannah, Georgia. Protagonisti
sono dei ragazzi di 16 anni di una High School e la loro insegnate, Miss
Butterfly. Anche se sarebbe più corretto dire che, la vera protagonista è la
verità e come questa venga, a seconda delle necessità, falsata. Magari a volte
la verità non la si vuole conoscere, non interessa. L’ignoranza ha sempre fatto
paura e spesso è portatrice di sventura. Di morte.
- Bene, Murdoch. Mi vuoi parlare del disastro di
Chernobyl, ovvero il risultato di un test di sicurezza andato nel peggiore dei
modi possibili. Per chi non si ricordasse dove e quando è avvenuto questo
disastro, Chernobyl era in Unione Sovietica, attualmente lo Stato dove si trova
si chiama Ucraina. La centrale dista un paio di ore d’auto dalla capitale Kiev.
Questa storia terribile ha inizio nella notte dal 25 al 26 aprile 1986.
- Possiamo affermare senza rischio di smentita che
il disastro nucleare di cui stiamo parlando è il più grave incidente nucleare
mai avvenuto. Riassumendo velocemente, le responsabilità vanno ricercate nelle
decisioni sciagurate degli ingegneri e in alcuni gravi errori di progettazione
della centrale. Questi due elementi hanno portate alla catastrofe. Come ha
detto lei, durante la notte dal 25 al 26 aprile, gli operatori della centrale
di Chernobyl iniziarono a ridurre la potenza del reattore numero 4 per eseguire
a un test di sicurezza. L’obiettivo degli ingegneri era capire se, nel caso in cui la potenza del
reattore diminuisse in maniera importante, le turbine dell’impianto fossero in
grado di produrre elettricità sufficiente a mantenere attive le pompe di
raffreddamento per il breve tempo necessario affinché i generatori di emergenza
rientrassero in funzione...
Nessun commento:
Posta un commento