Buongiorno.
Oltre al prossimo libro di racconti, Profili pericolosi, sto lavorando anche ad una raccolta di poesie, Veramente pensate di capire i poeti. Questa è una delle poesie che ho scritto questa estate che, con ogni probabilità, finirà nella raccolta.
Il titolo della poesia è lo stesso del post.
Adesso
è
ora, qui
in
questo momento.
L’estate
volge
al
termine
senza
troppe pretese,
sembra
la storia di noi due.
E
penso a quello che siamo stati.
Tu
non ci sei più,
ma
io vivo lo stesso.
Senza
troppo rincoglionirmi o disperarmi.
O
meglio, è quello che sto provando a fare.
Tu
mi sei dentro,
lo
sai benissimo.
Ne
sei certa.
Hai
ragione, come sempre,
o
quasi.
Le
iene dei ricordi
banchettano
sul cadavere
dei
miei sentimenti.
Ormai
sono un uomo morto,
mi
manca l’aria e non riesco a respirare.
Le
iene strappano la carne,
un
pezzo alla volta,
inesorabilmente.
Il
sangue scorre
lontano
da me.
Mi
dicono di andare avanti,
di
non pensarci.
Sembra
facile a dirsi
e
in effetti
lo
è.
La
vita è fatta da
chi
sta da una parte
della
barricata
e
da chi sta dall’altra.
Io
sono dalla parte
sbagliata.
Ammesso
che
soffrire
sia sbagliato.
Mentre
tu sei dalla parte
di
chi pensa
dove
buttare il
mio
caffè
che
hai ancora a casa
e
che tu non bevi.
Ph. Debora Bencini |
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