sabato 12 maggio 2012

Inseguivi una cazzata, era splendida e volava...

Abbiamo ripreso a parlare di bonus milionari dei manager, di costo della vita, di impiego, di risorse, di tagli, di trasporti pubblici inadeguati, di scuola pubblica allo sfacelo, di ospedali pubblici senza futuro, di legge elettorale. Parleremo di queste e di altre mille cose, le solite cose, per mesi e mesi. Ma il vero problema è che il cambiamento deve partire da noi, quest'ultima tornata elettorale parla molto chiaramente. Capiamoci, la ritengo abbastanza parziale ma la tendenza è chiara. Primo punto, quando si chiede al popolo di partecipare veramente, questo sa bene cosa vuole. Vedi i referendum in Sardegna. Il popolo odia profondamente la casta, e quando ne ha modo la annienta, bisogna impegnarsi un po' di più e iniziare a mandarli a casa più spesso. Ripeto, fino allo sfinimento, in questo momento solo i referendum sono uno strumento democratico in Italia. La dimostrazione è lampante. In tutti gli altri casi in cui siamo chiamati ad esprimere una preferenza, siamo comunque nelle loro mani.
Secondo, il PDL non c'è più, cosa successa subito dopo le dimissioni di Berlusconi, quando lo ammetteranno? Ve lo dico io, aspettano la campagna elettorale per le politiche del '13, tempo un paio di mesi. La LEGA è sulla stessa barca, Tosi a Verona (andate a vedervi gli eletti) ha vinto con Forza Italia. Sì, non ho sbagliato a scrivere. Il partito di Bossi è destinato a profondi cambiamenti, quelli veri non quelli che ci hanno mostrato in queste settimane, quindi coltelli e pugni al prossimo congresso. Tutti i famosi centristi, come sempre, si barcamenano tra varie affermazioni rassicuranti. A proposito, quando la smetteranno di definirsi moderati? Lo stesso Berlusconi continua con queste affermazioni. Gente che non vuole riconoscere i diritti degli omosessuali e delle coppie di fatto, gente che dichiara che c'è una religione di Stato e mille altre cose, le definireste moderate??? Secondo me sono degli estremisti religiosi, ma dal loro punto di vista sono io quello strano, a meno che non dia loro il mio voto. In questo caso, sarei un rispettabile cittadino. P.S. Dove caspita è finito Fini? Il PD non conta talmente un cazzo che le persone perbene (mi pare siano molte) che lavorano per il partito, vincono a livello locale, a volte anche bene, grazie a quello che dicono e fanno e non certo grazie al partito che rappresentano. Però, questo il buon Bersani lo accetta e sta zitto, quando a fare le stesse cose è il M5S allora bisogna condannarlo grazie all'affermazione dell'antipolica. Che cazzo vuol dire? La vera antipolitica sono i partiti tradizionali, che non vogliono il cambiamento e di conseguenza la loro morte, e additano Grillo & Co. di fare antipolitica. Orlando mi sembra un esempio molto bello. Ben vengano gli Orlando e i grillini di turno, io voglio persone vere, non politicanti autentici. E qui devo ammettere che forse l'IdV non è poi tutto da buttare. Vendola ho paura che sia come gli altri.
Vorrei dedicare una ultima riflessione al Presidente Napolitano, perché attacca Grillo (in maniera gratuita) e non si preoccupa del fatto che la nostra legge elettorale è da terzo mondo? Perché non si preoccupa del fatto che a Taranto c'era un candidato a sindaco che risponde al nome di Mario Cito (preferenze al 18.93% e quindi al ballottaggio), appoggiato dalle seguenti liste: Lega d'Azione Meridionale, La Destra, Fiamma Tricolore, Lista Civica Uniti per Taranto, Lista Civica Giovani in Azione, Lista Civica Taranto in Discussione. Che dite, tutti democratici questi signori? Perché non si preoccupa che, sempre a Taranto, il candidato del PDL era tale Filippo Condemi, ex assessore, condannato a un anno e sei mesi di carcere per le passate vicende giudiziarie legate al suo passato da amministratore? Fonti: ilfattoquotidiano.it e repubblica.it
Caro presidente, cari partiti politici, questa è la vera antipolitica. Faccendieri che usano la politica per i loro affari. Chi vuole il cambiamento, M5S, IdV, tante liste civiche e moltissimi cittadini, di qualsiasi credo religioso, estrazione sociale, cultura, eccetera, non sono l'antipolitica, sono lo STATO CHE VOI NON VOLETE. Senza dimenticarsi che la famosa antipolitica non spende cifre assurde per le campagne elettorali, mentre i signori dei buoni governi (eh, si vede dove ci hanno portato...) continuano a vivere con le elezioni.
Anche questo titolo non è mio, è un verso di una canzone degli Afterhours:  Il paese è reale.
Non brillo in originalità in questo periodo e cito per ben 2 volte in poche settimane Agnelli&Co. Ho sempre l'attenuante che c'è chi fa peggio, parla di antipolitica per stare nella politica, la sua.



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