martedì 21 gennaio 2014

La fatica d'essere scrittore #2

Seconda puntata della rubrica dedicata alle interviste ad altri scrittori.  
Oggi pubblico l'intervista a Miriam Bruni, scrittrice bolognese.


Dico sempre a chi mi chiede del perché scrivo che non potrei  fare altro, se non lo facessi non sarei me stesso.  Sarei  un’altra persona. Ti senti di condividere  questa affermazione anche per quello che fai tu?
Dunque, di certo la scrittura è una dimensione da cui non potrei prescindere nel pensarmi o descrivermi. Bigliettini, lettere, diari e poesie hanno accompagnato la mia esistenza dacché sono in grado di leggere e scrivere appunto. E ne hanno cavalcato le onde più preziose e segrete, quelle più dense di lacrime e pathos. Credo continuerò a dare peso alle parole e a lavorare su di esse affinché perlomeno quelle che scrivo siano dotate di senso e valore.
L’Italia è un museo a cielo aperto, l’Italia è il luogo di grandi scrittori e musicisti, di grandi registi e grandi attori. E si potrebbe continuare all’infinito. Da persona di cultura quale sei, non trovi che a volte tutte queste affermazioni sembrino una presa in giro vista la difficoltà di “fare cultura” nel nostro paese?
L’Italia ha un immenso tesoro di arte e cultura, una vastissima tradizione e una certa connaturalità con le espressioni artistiche. Ma è una tradizione appunto, e non è scontato che stia passando alle nuove generazioni, anzi direi che no, non sta avvenendo: forse per la prima volta nella storia lo scollamento tra padri e figli su saperi, mestieri e tutto il resto è palpabile e disorientante.
Sono del parere che un vero artista con la sua opera debba darti un pugno nello stomaco senza perdere la tenerezza. Senza queste condizioni abbiamo prodotti culturali e non cultura vera e propria. Sei d’accordo?
Non credo che si possa definire a priori cosa o quale effetto debba avere un’opera d’arte sui suoi fruitori. Quello che inseguo sono prodotti autentici, questo sì, percorsi e ricerche veri, sinceri, in cui palpiti la vita, la lotta interiore, i sentimenti profondi e universali, ma anche i dettagli che rendono uniche le singole esperienze…
Mi spieghi perché senza libri saresti una persona diversa?
Ogni libro che ho “masticato” e “ingerito” è andato a depositarsi sul fondo del mio essere e ha interagito con il materiale precedente e successivo. Mi ha dotata di immagini, pensieri, approcci, resoconti…Ha espanso a larghi cerchi la mia esperienza emotiva e intellettiva, ed anche spirituale in taluni casi. Ha certamente contribuito a rendermi ciò che sono, soprattutto in ciò che desidero raggiungere o incarnare.
Ti ringrazio per la tua disponibilità, prima dei tuoi saluti però, fatti un po’ di sana pubblicità.
Dopo anni di lavoro solitario e silenzioso, ho deciso di dare alle stampe le poesie scritte tra i venti e i trent’anni. Le ho raccolte sotto il termine “Cristalli” (BookSprint edizioni) perché sono brevi ma spero luminose e “trasparenti”, multisfaccettate come la mia personalità e la biografia. Altre composizioni sono apparse su volumi antologici e riviste on line, e sto approntando una seconda opera poetica, costituita dalle creazioni di questi ultimi anni.
Ringrazio di cuore sin d’ora chi vorrà accostarsi a me tramite questa “finestra”!

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