venerdì 4 luglio 2014

Ipocrisia

Poesia inedita, scritta questa mattina.



Sono sempre
sbalordito
dalle persone.
Mi fanno paura,
chissà da quale pianeta
vengono
e dove andranno?
Essere educato
e civile
con me
dopo l'avermi sconfitto
è sicuramente una cosa intelligente.
Ma io non la apprezzo.
La vostra apertura al dialogo,
fascinosa come una
badilata sulle gengive,
sappiate che mi fa pena.


Così mi apparite,
così siete.

Care donne
credetemi,
il tacco cinque
non si deve portare.
Osate,
sennò portate delle
inscopabilissime ballerine.

Così mi apparite,
così siete.
Oggi è morto un famoso
scrittore italiano
e nei social le persone
lo piangono.
Ma credete a me,
lui avrebbe preferito
essere letto
e non essere venerato
post mortem.

Così mi apparite,
così siete.

Anche oggi mi state tutti sul cazzo.
Però vi voglio bene.




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Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore.
F. De André

4 commenti:

  1. Forse l'apparire è una esigenza per esser popolari. Io non lo sono (pazienza) e mi è anche capitato di essere espulsa da una community per aver osato dire "il contrario". Scrivere una mail di protesta e non essere degna nemmeno di una risposta al momento mi ha fatto male, ma poi ho capito che per esser nella mischia c'è bisogno dell'ipocrisia ... vi voglio bene anche io, non importa!

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  2. Lo siamo tutti. Ma ce ne accorgiamo solo quando lo sono gli altri, mentre quando lo siamo noi troviamo motivazioni serie e coerenti.

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  3. No so dirti, Mauro. Indubbiamente in ciascuno di noi c'è un po' di "tutto" e molto di ciò che ci compone è frutto anche di "imposizioni" esterne. Quello che ci differenzia, invece, sono le intenzioni che animano le nostre azioni: agiamo per far male e facciamo del male nostro malgrado?
    Non si può trascurare questo particolare, non già per "perdonare", ma per fare in modo che l'agire altrui non ci faccia troppo male.

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