Buona lettura.
Ognuno ha le
sue prigioni,
mentali,
fisiche
ma forse le
prigioni sono ovunque.
Sta a noi
evaderle.
Ognuno ci
convive
ma chi ha
abbastanza forza
riesce ad
andare oltre.
Quando le
pareti iniziano a restringersi, le facce diventano anonime
e tu diventi
“uno di
loro.”
Quando lo
specchio comincia a darti del tu
quando i
marciapiedi ti provocano vertigini
e la strada
sembra il tuo tappeto rosso
metti
insieme il tuo bagaglio
e ascolta
quel
blues che
arriva da New Orleans.
Riempilo di
ricordi,
speranze, parole,
storie vissute e storie da vivere
riempilo di
emozioni, musiche, liti, illusioni d’epoca,
domande e
risposte.
Trovati un
amico e comincia la condivisione, l’esplorazione.
Ascolta quel
blues che
arriva da New Orleans.
Vai a caso,
lascia le tue lacrime sul cuscino,
incontrati
con la vita,
scontrati
con il dolore, ruba l’amore.
Non avere
una meta ma cento,
prova a
ritornare perché il ritorno dà senso al viaggio.
Pensa a
Polifemo e alla sua solitudine
e rispetta
la solitudine altrui.
Che forse
per te sarà
semplice
egoismo.
Gira intorno
al mondo
non girare
con lui,
ma non
perdere la testa,
vivi
intensamente
e sii te,
spesso.
Ascolta quel
blues che
arriva da New Orleans.
Affrancati
da te stesso e dall’attesa.
Per amare la
vita bisogna tradire le aspettative.
Guardati
intorno e guardati da chi si professa libero.
Il sapore
della libertà è la paura.
Solo chi ha
paura della libertà ha il coraggio di inseguirla.
E non avere
timore della tempesta,
una persone
ansiosa
ha paura
della quiete.
La tormenta,
la tempesta,
sono vita,
come un
padre che tiene in braccio
il proprio
figlio
e tutto
potrebbe finire.
Perché il
tutto
è già
successo.
Il mondo ti
guarderà storto,
ma quel
blues
di New
Orleans
ti aiuterà
in questa
notte tenebrosa
che sta
arrivando
e domani
rivedrai l’alba.
Non sei
ancora
“uno di
loro”,
avrai altri
sogni
infranti
e altre
delusioni
ma la tua
vita
è la linfa
vitale.
Quel bimbo
canta il
blues di New Orleans,
mentre il
padre
beve un
whisky.
Ognuno ha le
sue prigioni,
mentali,
fisiche
ma forse le
prigioni sono ovunque.
Sta a noi
evaderle.
Ognuno ci
convive
ma chi ha
abbastanza forza
riesce ad
andare oltre.
Quando le
pareti iniziano a restringersi, le facce diventano anonime
e tu diventi
“uno di
loro".
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