domenica 17 settembre 2017

Una poesia e un romanzo

Buona domenica! O buon lunedì, per chi oggi non avrà voglia o tempo di stare sui social.
Oggi vi presento un'altra poesia che sarà presente nella mia prossima raccolta, In quanti siamo rimasti in questo caffè, in uscita tra poche settimane.
Edita sempre da Edizioni del Faro, il mio editore fin dall'inizio della mia attività di scrittore, la raccolta di poesie racchiude gli scritti dei miei ultimi anni. 

Intanto vi invito a seguirmi nei social per avere tutte le info, vi ricordo che potete acquistare anche gli altri miei libri, contattandomi o direttamente nel sito dell'editore, che il mio romanzo L'uomo che piangeva in silenzio mi farà compagnia nelle presentazioni del 22 settembre alla Libreria Ubik di Mestre e il 30 al Centro Civico di Livergnano, sull'appennino bolognese.
Ma come vi dissi ad inizio post, vi do in pasto questa poesia. In quanti siamo rimasti in questo caffè sta per nascere...


LA DEMOCRAZIA DEI VERMI


Ora che sono arrivati
i soldi
possiamo fare la guerra.
E vi dico fare
e non andare
perché la guerra
inizia da dentro
noi stessi.
Non si va in guerra
se prima non siamo in guerra già
dentro di noi.

Io non sono per la pace
ma non sono neanche per
la guerra.
Sono per evitare
le rotture di palle
e la guerra lo è!

Non credo alla democrazia tramite la guerra
e non credo alla guerra di religione.
Secondo voi quale Dio si farebbe difendere
da uomini?
Un vero dio non ha bisogno di difensori
e un vero credente ama il suo
di dio
e lascia stare gli altri.
Che poi alla fine
i vermi ci mangeranno tutti
senza fare grosse distinzioni.

Dovreste bere più birra
ed essere meno credenti
di tutte le cazzate che vi sparano
la TV, i giornali e internet.
Vivete nel terrore
che l’ALTRO vi possa
uccidere o fare del male.
E poi vi emozionate
ad ogni immagine buonista,
un drammatico atteggiamento,
un vero
paraocchi della verità.
Io sono come i vermi,
non faccio distinzioni,
siete tutti uguali,
perché uguali sono
la paura e
la mancanza di
intelligenza.
Pensate ai vermi,
io sono come loro.
Ph. William Nordio

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