Buongiorno.
L'articolo completo lo trovate qui repubblica.it/4milionidilettoriinmeno. Si parla, come spesso in questo blog, di lettori e lettura. Al di là di quello che si legge nell'articolo vi ripeto il mio pensiero: non è sufficiente prendere come metro di misura i libri letti, bisogna valutare la qualità degli stessi, le lettura extra libri: riviste, articoli, ecc. Anche se, non è leggere è sinonimo di baratro!
Come si legge nell'articolo... In sei anni più di 4 milioni di persone in Italia hanno smesso di leggere libri: ex lettori che non hanno mai comprato un libro, almeno non in versione 'tradizionale', cartacea. E questo vuol dire che, oggi, più della metà degli italiani sono tra quanti non leggono più. Sono soprattutto maschi, dai 25 anni in su, con la licenza media ma una grande frequenza di uso dei social network e vivono nel Sud Italia. Ma è un calo generalizzato quello che fotografa l'Istat, mettendo a confronto il numero di lettori del 2010 con quello del 2016: e, nello scorso anno, sono state 33 milioni in tutto le persone con più di 6 anni che non hanno mai sfogliato un libro di carta, cioè il 57,6% della popolazione.
... Gli uomini, appunto, che sono il il 64,5% di quei 33 milioni di non lettori: non legge più del 60% degli uomini tra i 25-74 anni e oltre il 70 nella fascia 75 anni e più, mentre le donne non lettrici superano il 50% solo nella fascia oltre i 65 anni. Tra i bambini, l'aumento dei non lettori di libri - al netto, evidentemente, di quelli scolastici - è stato più forte tra i 6-10 anni (+9,3%), tra gli 11-14 anni (+13,9%.) e tra i 15-17 anni (11,7%). Ma è con l'aumentare dell'età che aumenta anche la disaffezione alla lettura: sono il 61% tra 65-74 anni e il 73,5% tra 75 anni e più. Dipende, forse, anche da livello di scolarizzazione, altro elemento che serve a tracciare l'identikit del non lettore: solo 1 laureato su 4 non legge neanche un libro all'anno, ma il rapporto è più che invertito tra chi si ferma alla licenza media.
La prevalenza di non lettori è al Sud con il 69,2% e con una punta del 73% in Calabria, ma scende al 49,7% al Nord. Un'eccezione è rappresentata dalla Sardegna, dove i non lettori sono il 51,8%, cioè a livelli inferiori alla media nazionale. Le percentuali più basse di non lettori sono a Trento (43,7%), in Friuli (44,6%) e Bolzano (46%). Dall'indagine emerge che i non lettori non sono aumentati solo tra le categorie culturalmente più "disagiate", ma tra coloro che vanno al cinema o a teatro, frequentano i musei, le mostre, i concerti, leggono i quotidiani, usano Internet e le nuove tecnologie: tra chi ha seguito tre o più tipi di spettacoli fuori casa (tra cinema, teatro, musei, mostre e monumenti) i non lettori sono il 28,2% nel 2016 (nel 2010 erano il 21,7%). Tra chi usa Internet tutti i giorni i non lettori sono 45,6%, mentre erano il 30,9% nel 2010 e tra chi svolge attività di comunicazione e socializzazione su Internet i non lettori sono il 47,7%, (erano il 33,2% nel 2010).
Ma è anche vero che l'abitudine alla lettura si apprende in famiglia: legge libri il 69,7% dei ragazzi con entrambi i genitori lettori. E con l'identikit del non lettore si può tracciare, al contrario, anche quello del lettore: il 18,3% della popolazione ha letto al massimo 3 libri in un anno, mentre il 16,5% sono lettori "medi" con 4-11 libri letti in un anno. I lettori "forti" che hanno letto almeno un libro al mese sono la parte minore, ovvero il 5,7%.
Fonte: web |
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