Buongiorno e buona settimana.
Nei giorni scorsi ho trovato un paio di articoli che trattano della condizione dell'editoria durante il Covid-19. Completi li trovate qui: ansa.it/editori - bookblister.com/editoria.
Come si legge nel primo articolo che ho citato: Il 70% degli editori sta
attuando o programmando la cassa integrazione. I titoli in meno pubblicati nel
corso del 2020 si stima che saranno 21mila, anche se si concretizzerà il
recupero. Le novità in uscita bloccate sono 12.500 - anche il mio ultimo libro😭😭😭 -, 44,5 milioni di copie non saranno
stampate e i titoli in meno da tradurre saranno 2.900... E' la fotografia che viene fuori
dall'ultima rilevazione, riferita ai dati raccolti al 15 aprile, - quindi a crisi non ancora terminata, tutt'altro - dell'Osservatorio dell'Associazione Italiana Editori-AIE sull'impatto che il
Covid-19 avrà quest'anno sull'intera editoria italiana.
Nel secondo articolo, che purtroppo conferma, forse peggiora il precedente che è uscito qualche giorno prima, c'è la conferma, con parole dirette ed efficaci, della crisi: ...Accanto alla chiusura delle
librerie, stabilita per tutto il territorio nazionale dal 12 marzo al 13 aprile,
seguita dalla riapertura parziale a seconda delle indicazioni regionali, il
divieto ancora in corso di organizzare manifestazioni pubbliche e quindi fiere,
eventi e presentazioni letterarie, contestualmente alla chiusura di
biblioteche, scuole e università, ha privato il settore di una importante
opportunità di promozione dei prodotti editoriali.
Fonte: web |
Non ci resta che aspettare di tornare alla normalità, sperando che il Governo aiuti anche il settore dell'editoria. Francamente, penso che anche questo Governo, come gli altri, metterà in fondo alle priorità la cultura, la scuola e lo sport. Proprio ciò di cui mi occupo. Sono perennemente all'opposizione! ✊✊✊
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