martedì 28 luglio 2020

Il mio capitale sociale

Le cose non succedono mai a caso, così pare e così è. E proprio nell'anno del covid-19 e delle grandi difficoltà lavorative per molti, sottoscritto compreso, mi capita di leggere un libro che dà spunti molto interessanti sui rapporti umani, in senso molto ampio. Il libro è Elegia Americana e ne ho già parlato a giugno in questo post: maurofornaro.blogspot.com/elegiaamericana.
Il concetto di cui voglio parlare e che nel libro viene affrontato in stupendamente è il capitale sociale... E' un'espressione da professori, ma il concetto è molto semplice: le reti di persone e di istituzioni che ci circondano hanno un reale valore economico. Ci mettono in contatto con le persone giuste, ci creano opportunità e ci conferiscono preziose informazioni. Senza questi network, ci troviamo da soli.
E ancora... Il capitale sociale non si manifesta solo nella presenza di qualcuno che ti mette in contatto con un amico o passa il tuo curriculum al suo vecchio capo. E' anche, se non principalmente, una misura di quanto possiamo imparare attraverso gli amici, i colleghi e i mentori
E' proprio grazie al mio capitale sociale che sono riuscito a "raddrizzare" le mie attività estive. Sia come allenatore di pallacanestro che come scrittore, ho potuto dare un senso, anche economico, ai miei due lavori. Tolto l'elemento fortuna, che sicuramente avrà avuto un qualche ruolo, penso che la professionalità, la dedizione e l'amore per ciò che faccio mi abbiano aiutato e non poco! 
Ph. Roberto Cerè 
E' importante, fondamentale, avere sogni anche nel lavoro. I sogni sono tutto e per sogni non intendo voler vincere il campionato o vendere milioni di copie del proprio libro. I sogni sono la risposta alla domanda: quanto mi piace il mio lavoro?

Nessun commento:

Posta un commento