Dedico questa mia poesia a Hernest Hemingway che moriva il 2 luglio del '61.
Leggete i libri di Hernest, non solo i grandi romanzi, come ad esempio Addio alla armi e Il vecchio e il mare, ma anche i tantissimi racconti. Il vecchio Hernie mi ha ragalato con le sue parole e i suoi pensieri, più vita di molte persone con cui spesso mi trovo a che fare. Sono passati molti anni dalla sua morte ma con la sua opera è ancora vicino a me. Come lo sono Fante, Carver e molti altri. Questa è la magia della letteratura, cambia il mondo senza fare morti. Tranne quelli che decidono di esserlo fin da subito, perché essere vivi costa fatica. E pensare troppo vuol dire progredire, ma progredire vuol dire soffrire. Caro Hernie, non badare a quelli che ti criticano per la tua vita dissoluta e per la tua morte suicida. Con la tua vita faticosa hai fatto progredire il genere umano e continui a farlo. E poi, come dice quello scrittore scapestrato che ti difende sempre, LA SCRITTURA E' UNA COSA SERIA.
Leggete i libri di Hernest, non solo i grandi romanzi, come ad esempio Addio alla armi e Il vecchio e il mare, ma anche i tantissimi racconti. Il vecchio Hernie mi ha ragalato con le sue parole e i suoi pensieri, più vita di molte persone con cui spesso mi trovo a che fare. Sono passati molti anni dalla sua morte ma con la sua opera è ancora vicino a me. Come lo sono Fante, Carver e molti altri. Questa è la magia della letteratura, cambia il mondo senza fare morti. Tranne quelli che decidono di esserlo fin da subito, perché essere vivi costa fatica. E pensare troppo vuol dire progredire, ma progredire vuol dire soffrire. Caro Hernie, non badare a quelli che ti criticano per la tua vita dissoluta e per la tua morte suicida. Con la tua vita faticosa hai fatto progredire il genere umano e continui a farlo. E poi, come dice quello scrittore scapestrato che ti difende sempre, LA SCRITTURA E' UNA COSA SERIA.
Nel bar del porto
i marinai vanno a bere
qualche bicchiere
tra una partita e l’altra:
i visi segnati dal tempo.
Battono le mani grevi sui tavoli,
parlano di tutto per non parlar di niente
si lasciano andare a qualche bestemmia:
misurano la vita per la pesca del giorno
prima.
La nebbia avvolge
gli alberi maestri
dei pescherecci
e i cani, fedeli
(chissà perché)
salutano latrando
il nuovo giorno.
Domani,
se andrai al bar del porto,
sentirai quel dolce inganno di vita
tanto lieve
come il fumo di una sigaretta.
Il Vecchio ed il mare è stato un capitolo fermo della mia vita e lo è ancora. Denso. Profondo. Introspettivo e mai noioso. E alla fine anche profetico. Molto bella la poesia. Centra quelle atmosfere che mi sono molto care. Ciao.
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