venerdì 10 agosto 2012

Anche questo è doping, parte prima

Il fair play finanziario è un progetto promosso dal Comitato esecutivo dell’UEFA, l’organismo di governo del calcio europeo, nel settembre del 2009. Il progetto ha l'obiettivo di far estinguere i debiti delle società di calcio in modo che possano essere in grado, nel futuro, di autofinanziare il proprio capitale (senza ricorrere, quindi, a massicci versamenti dalle fortune private dei presidenti). Gli scopi del progetto sono anche altri: stimolare la crescita di infrastrutture che permettano alle società di fare introiti, mettere ordine nel sistema finanziario delle società e stimolare la crescita dei settori giovanili.
I controlli sono iniziati nella stagione 2010-2011 e hanno portato fin da subito a sanzioni: la squadra spagnola del Maiorca non è stata ammessa dalla UEFA alla competizione dell’Europa League nonostante il club si fosse qualificato, proprio per problemi finanziari. La regola del fair play finanziario obbliga le società di calcio europee a contenere le perdite negli esercizi di bilancio che vanno dal 2012 al 2014 entro i 45 milioni di euro e a ridurle nel triennio 2015-2017 in un massimo di 30 milioni di euro. Dal 2018 in poi saranno consentiti debiti fino a un massimo di 5 milioni di euro.
Le società di calcio saranno in parte controllate dalla UEFA stessa perché non abbiano debiti arretrati verso altre società e verso i dipendenti; dovranno comunicare le informazioni finanziarie di previsione, per il futuro, e saranno obbligate al pareggio di bilancio, per evitare che investano più di quanto hanno in cassa. Il presidente UEFA, Michel Platini, ha detto che «ci sono sempre state società più ricche di altre e ce ne saranno sempre. Quello che vogliamo è che i club, più o meno ricchi, non spendano più di quanto guadagnano e che raggiungano il pareggio di bilancio, unico metodo certo affinché sopravvivano». Tutte queste misure devono essere adottate entro il 2018, anno della definitiva entrata in vigore delle norme. Le società che vorranno partecipare alle competizioni per club europee, per cui si sono qualificate, non dovranno avere il bilancio in passivo. Visto che i suoi conterranei del P.S.G. stanno investendo troppi milioni di euro per acquistare giocatori, poteva almeno fare qualche dichiarazione. O, forse, il buon Platini fa finta di non sapere come le società fanno ad aggirare il F.P.F. Ve lo spiego io con un esempio semplice: la società A piuttosto che accettare i soldi dei nuovi investitori (vedi M.City e PSG), con il rischio di incappare in controlli troppo asfissianti, si fanno pagare l'affitto dello stadio (capito perché molte società ora vogliono lo stadio di proprietà?) proprio da una società dei nuovi investitori. Affitto, ovviamente, non certo a buon mercato. La società degli investitori è ovviamente uno degli sponsor più importanti della società A. Esempio semplice ma chiaro.
La UEFA ha previsto tre tipi di sanzioni, di tre gradi diversi: le società che supereranno di poco i limiti stabiliti non potranno schierare nelle partite di Europa League e Champions League i calciatori comprati nella sessione di mercato di gennaio. Altrimenti, salendo di grado, ci saranno delle trattenute sui premi che le società ricevono nelle competizioni europee, fino all’esclusione. Le sanzioni saranno applicate alla fine della stagione e alla fine dei campionati.
Vi do alcuni dati ufficiali della UEFA sui club di calcio, risultati finanziari di oltre 650 società appartenenti alle 53 federazioni nazionali affiliate alla UEFA. Il debito totale delle società è di circa 1,6 miliardi di euro, mentre il 75 per cento delle società non ha il bilancio in pareggio. La squadra inglese del Manchester City, per esempio, ha concluso il 2011 con un debito di 225 milioni di euro, ma nonostante questo dato la società ha continuato a investire molto per comprare nuovi calciatori.
Gli spagnoli del Barcellona hanno un debito di 98 milioni di euro e il Real Madrid per 181 milioni. Il Real Madrid, inoltre, ha debiti con la banca spagnola Caja Madrid di 660 milioni di euro. Le società di calcio spagnole hanno un debito complessivo di circa 5 miliardi di euro. Anche in Italia le società più grandi, Juventus, Milan, Inter, hanno debiti per molti milioni di euro. Tra le società che sono riuscite a rispettare le regole del fair play finanziario ci sono le italiane Napoli e Udinese, il Bayern Monaco e l’Arsenal.
Questi sono i bilanci della ultima serie A: Bilancio società seria A 2011-12

Detto questo, non trovate che sarebbe il caso di parlare anche in questo caso di doping? Doping finanziario vero e proprio. Senza parlare delle scommesse, anche quello doping. Perché i presidenti di queste società sono ancora al loro posto e perché le pene ai giocatori sono di pochi anni? Radiazione per tutti! Ma la nostra Italietta preferisce parlare per 24 ore di Schwazer e poi dimenticarsi di tutto, piuttosto che affrontare il problema. Aveva ragione Monti a dire che il calcio dovrebbe chiudere per qualche anno. A proposito, Petrucci non mi può proporre Schwazer come simbolo dell'antidoping. Almeno aspettiamo i vari processi e che sconti la pena. Sennò, caro Petrucci, devo pensare che sei contento perché ne hai beccato uno e non te lo aspettavi...

Mi sono documentato su: www.ilpost.it e www.ilsole24ore.com

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