Riporto l'articolo del Fatto (www.ilfattoquotidiano.it) che parla dell'equiparazione dei figli adottati e naturali a quelli nati da genitori sposati. Era ora! La cosa che mi lascia sconvolto è che tra contrari e astenuti il numero di deputati ammonta a 89, contro i 366 che si sono espressi favorevolmente. Una parte del nostro Paese è ancora nel medioevo e il problema è che se rimarrà l'attuale legge elettorale, non avremo neanche modo di poterla mandare a casa. Comunque, quello della Camera, è un gesto di civiltà che ci avvicina ai Paesi più sviluppati del nostro.
I figli nati dal matrimonio, oggi circa 120mila all’anno, sono in tutto e per tutto equiparati con quelli naturali e quelli adottati.
E’ quanto prevede la proposta di legge definitivamente approvata
dall’Aula della Camera con 366 voti a favore, 31 contrari e 58
astensioni. Il testo è passato malgrado la contrarietà dell’Udc
condivisa anche da diversi deputati del Pdl, sulla norma che estende la
possibilità del riconoscimento anche ai figli nati da un incesto,
di cui i centristi avevano chiesto, senza risultato, lo stralcio. La
norma, inserita al Senato, è rimasta anche per evitare di far tornare
indietro il testo con il rischio di non farlo definitivamente approvare
prima della fine della legislatura.
La tesi dei deputati dell’Udc,
che hanno visto bocciare a scrutinio segreto un loro emendamento
soppressivo, era che non si può dare piena facoltà di riconoscimento del
figlio nato da incesto. Bene se a chiedere il riconoscimento è il
figlio, ma questa facoltà non può essere data al genitore ‘stupratore’,
sarebbe un riconoscimento indiretto dello stupro, un alleggerimento della posizione di chi ha esercitato violenza. “Si sdogana l’incesto”, sostiene Paola Binetti. Ma alla fine è prevalsa la tesi opposta, difesa dalla relatrice Alessandra Mussolini: “Come si può impedire a una madre stuprata di riconoscere il proprio figlio?”.
Il testo piace agli ex ministri per le Pari opportunità dei governi Berlusconi e Prodi. Di “grande prova di civiltà” parla Mara Carfagna, mentre per Livia Turco
“il Parlamento ha votato una legge di umanità e civiltà”; l’“unico atto
per il quale sarà ricordata questa legislatura”, dice la radicale Donatella Poretti. “Ora tutti i bambini saranno uguali”, sottolinea Benedetto Della Vedova di Fli, mentre Anita Di Giuseppe dell’Idv definisce il testo “Un passo fondamentale per l’Italia”.
Ecco i punti salienti della legge approvata a Montecitorio
FIGLI TUTTI UGUALI.
“La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso
stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia “all’interno del
matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel
caso in cui il figlio è adottivo”. Il figlio “nato fuori del matrimonio
può essere riconosciuto” dalla madre e dal padre “anche se già uniti in
matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento” e il
riconoscimento “può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente”.
La legge riconosce ai figli naturali un vincolo di parentela con tutti i
parenti e non solo con i genitori. Il che significa che in caso di
morte dei genitori può essere affidato ai nonni e non dato in adozione
come accade oggi. Inoltre questa parificazione ha conseguenze anche ai
fini ereditari.
DIRITTI E DOVERI DEI FIGLI. Il
figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito
moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue
inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha diritto di
crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i
parenti. Il figlio minore (che ha compiuto gli anni dodici, e anche di
età inferiore ove capace di discernimento) ha diritto di essere
ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano. In
tutti gli articoli del Codice le parole ‘figli legittimi’ e ‘figli
naturali’ sono sostituite semplicemente da ‘figli’.
DELEGHE AL GOVERNO.
La revisione di alcune delle norme in materia viene affidata a una
delega al governo da attuare entro un anno. Per questo è stata già
istituita dal ministro Andrea Riccardi una commissione ad hoc guida dal
professor Cesare Massimo Bianca che metterà a punto le norme di
attuazione. Uno dei decreti attuativi riguarderà la disciplina delle
successioni e delle donazioni, ai fini dell’eredità . I decreti di
delega si occuperanno anche di prova della filiazione, presunzione di
paternità del marito, azioni di riconoscimento e disconoscimento dei
figli, dichiarazione dello stato di adottabilità.
FIGLI INCESTUOSI.
Sono quelli nati da persone tra le quali esiste un vincolo di parentela
in linea retta e in linea collaterale (fino al secondo grado): viene
riformulato l’art. 251 del codice civile, e ampliata la possibilità di
riconoscimento dei figli nati da tali relazioni.
FIGLI CONTESI, DECIDE TRIBUNALE DI COMPETENZA.
in base ad un’altra modifica del Senato, in caso di controversie tra i
genitori, dei procedimenti di affidamento e mantenimento dei figli si
occuperà, d’ora in avanti, il Tribunale ordinario.
Nessun commento:
Posta un commento