lunedì 24 giugno 2013

Cambiamento climatico

Mentre gli States non brillano certo per trasparenza e democrazia, vedi controllo dei telefoni di milioni di americani e la "piccola caccia all'uomo" nei confronti di Snowden, sabato 22 scorso il presidente Obama ha annunciato che martedì prossimo, il 25 giugno, illustrerà alla Georgetown University di Washington (D.C.) un piano per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e per ridurre l’inquinamento provocato dalle emissioni di anidride carbonica, come promesso all’inizio del suo secondo mandato. Quindi, in una situazione generale mondiale dove il concetto di democrazia è messo in secondo piano, il buon Barack prova a fare almeno qualcosa di buono in ambito ambientale. Gli italiani, invece, aspettano la sentenza del caso Ruby o le dimissioni di Josefa...
Obama, quindi, ha già anticipato in parte i contenuti del piano. Secondo fonti della Casa Bianca, citate dall’agenzia di stampa Reuters, Obama potrebbe decidere di introdurre dei nuovi limiti sulle emissioni di gas a effetto serra e che producono circa il 40% delle emissioni di anidride carbonica.
Il New York Times spiega che, come stabilito dalla Corte Suprema, tra i poteri di cui dispone Obama c’è quello di stabilire autonomamente le norme e i limiti sulle emissioni di anidride carbonica, senza il bisogno dell’approvazione da parte del Congresso. Il NYT aggiunge però che il piano rischia di incontrare una feroce opposizione da parte delle industrie e dei repubblicani, critici nei confronti di simili misure per ragioni economiche.
Nel sito de Il Post (ilpost.it), dove mi sono documentato, potete vedere anche il video prodotto dalla Casa Bianca.
Nello stesso sito, trovate anche altri interessanti articoli: Raccontare il cambianto climatico, Record di anidride carbonica, Petrolio.

2 commenti:

  1. Questo argomento mi tocca dal vivo. Consiglio a tutti la Visione del Film/doumentario di Al Gore, "Una scomoda verità" (An inconvenient truth, 2006) che descive in maniera eloquente, non tecnicistica ma scientificamente corretta, quello che mezzo mondo va dicendo dal famoso Protocollo di Kyoto (è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l'11 dicembre 1997). Gli Americani sono una delle poche nazioni a non aver MAI sottoscritto ne firmato il protocollo di Kyoto. Ed i consumi procapite di energia e di materie prime (... acqua..) del popolo a stelle e strice supera di gran lunga quello dei già viziosi europei. Ciononostante le molteplici anime che popolano quel continente, lontano da un accordo globale, fanno cose per l'ambiente che l'Europa nemmeno sogna. Nella citta di Phoenix negli anni novanta viene messo in essere un sistema di gestione ambientale paragonabile a quello che attraverso il protocollo di kyoto, in europa è stato il percorso Agenda 21 Locale. In Italia, AG21 Locale, ha funzionato tre o quattro anni. Quelli in cui il Ministero dell'Ambiente ha messo a disposizione soldi per le Amministrazioni pubbliche. Finiti i soldi, finita la sensibilità. Tanto che delle 8300 circa amministrazioni pubbliche territoriali esistenti in Italia (Parchi compresi) solo 600 hanno elaborato un Piano di Azione prodotto da un percorso di Agenda 21 Locale.
    Obama fa bene a spingere in questa direzione. Le aziende che non si faranno carico del "problema ambientale" nel prossimo futuro, navigheranno in acque pessime.

    RispondiElimina
  2. Come in america le aziende non si preoccupano della vendita (a chiunque) delle armi. L'american dream è uno stato mentale. Lo stato delle cose dice che Obama magari non sarà pienamente di sinistra ma almeno prova a fare qualcosa di sinistra. W Chavez!

    RispondiElimina